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Rimasi bloccata a fissare la televisione.I compagni di squadra che gli saltavano addosso,il suo viso sorridente e fiero,la sua esultanza,l'urlo dei tifosi,mi fecero quasi sbarrare gli occhi.
In pochi secondi collegai tutto, vidi apparire sullo schermo i due ragazzi che avevo conosciuto solo qualche instante prima e poi,seduto in panchina,Vasilije.
«Giochi nella Juventus?» gli chiesi incredula,spostando ancora lo sguardo da lui alla tv,collocata in alto.
«Sì» rispose,dopo aver bevuto l'ultimo goccio di vino,per poi voltarsi a guardarmi.
«Quando pensavi di dirmelo?»
Non potevo crederci,tutto nella mia testa iniziò ad avere senso,quelle domande che da tempo mi portavo dietro,in quel momento,trovarono una risposta.
Dalla sua malsana ossessione per la palestra,ai suoi polpacci sempre doloranti e al suo essere sempre irreperibile di pomeriggio, probabilmente impegnato a causa degli allenamenti.
«Perché avrei dovuto?»
«Non mi capita tutti i giorni d'incontrare una ragazza che non sa chi sono»Lo guardai interdetta alzando un sopracciglio.
«Intendo dire che molte mi si avvicinano solo perché sanno che sono un calciatore»
«Tu sei diversa» aggiunse,cercando i miei occhi,ancora intenti ad osservarlo in tv.
Non sapevo che dire, ero sempre stata spaventata da quel mondo.
Tutto quell'essere sempre al centro dell'attenzione e tutta quella fama non facevano per me,per la persona riservata qual ero.
«E quindi qui,in questo locale,ci sono tutti i tuoi compagni di squadra?» gli chiesi,guardandomi attorno.
«Non tutti, è una festa che ha organizzato Dusan, per noi più giovani» rispose.
«E perché mi hai invitata?»
«Volevo farteli conoscere»
«Poi noi siamo amici, no?»
incalzò,fissandomi con occhi carichi di provocazione.«Gli amici fanno quello che stai facendo tu in questo momento?»
Kenan si mise a ridere divertito,per poi spostare la mano che,accidentalmente,aveva appoggiato sulla mia coscia.
«Scusa è che l'amico di Jonas ti stava guardando un po' troppo»
Scrollai il capo,quasi per nascondermi,con lui non riuscivo a non arrossire.
Una voce lontana poi,all'improvviso,pose fine a quella strana sensazione allo stomaco.
Quella che s'insinuava in me ogni volta che Kenan mi stuzzicava.«Ragazzi vi va di restare fino a tardi?Dopo ci sarà un after party a casa di Savona»
Kenan mi rivolse uno sguardo, come per avere la mia approvazione,io però non gli diedi modo di capire nulla,data la mia espressione.
«Ci pensiamo» disse a Dusan,poco dopo.
Il ragazzo annuì e proprio mentre quest'ultimo si allontanò abbastanza sputai fuori il perché del mio silenzio.
«Non so se voglio andarci,non credo mi sentirei a mio agio» abbassai lo sguardo.
Lo vidi avvicinarsi.
«È una cosa tranquilla» mi alzò il mento così da vedermi per bene.
«Però se non te la senti,non andiamo» continuò.
Ci pensai per quasi tutta la serata.
Quella mia parte introversa e chiusa decisi di lasciarla da parte,decisi di rispettare la promessa che mi ero fatta prima di partire per Torino,sarei uscita dalla mia comfort zone.
«Dusan noi ci siamo» disse Kenan all'amico,quasi al termine della serata.
Alle tre ci dirigemmo tutt'insieme a casa di un certo Nicolò,cui Kenan,in macchina,mi aveva detto d'essere un bravo ragazzo,sempre disponibile.
«Mi sa che ha invitato anche altre persone,oltre a noi» disse,guardandosi intorno come per vedere se riconoscesse qualcuno tra la gente.
Fin quando,non vidi i suoi occhi poggiarsi su qualcuno ed il suo viso sbiancare.
Ad oggi,ripensandoci,quella notte,era meglio ritornarsene a casa.
SPAZIO AUTRICE~
EiiChi sarà mai secondo voi?
Vi lascio con un po' di ansietta.
Fatemi sapere con una stellina o con un commento se vi è piaciuto il capitolo!
A domanii, un bacio ❤️❤️
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Semaforo rosso | Kenan Yıldız
Romance«Era come se il mondo avesse improvvisamente smesso di girare» L'aria frizzante di Torino sembrava pulsare di vita mentre Eva,appena diciottenne e con una valigia carica di speranze e sogni,si ritrovava immersa in un labirinto di strade acciottolate...