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                                     ~Lo vidi in lontananza mentre si passava una mano fra i capelli e parlava con la ragazza che si occupava delle iscrizioni

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                                     ~
Lo vidi in lontananza mentre si passava una mano fra i capelli e parlava con la ragazza che si occupava delle iscrizioni.

«È strano che lei abbia questo problema» disse quest'ultima,controllando più volte la tessera sanitaria del ragazzo.

«Non so neanche io come sia possibile» rispose lui,poggiando le mani sui fianchi.

Poi notai la ragazza guardarsi intorno.

«Scusami,potresti venire un secondo?» si rivolse a me.

In quell'esatto momento,lo vidi girarsi nella mia direzione.

Quasi sicuramente mi aveva riconosciuta perché sentii il suo sguardo bruciare su di me,nonostante avessi addosso una semplice tuta e i miei capelli erano in condizioni discutibili.

Cercai di evitare il contatto visivo,sentivo una strana tensione farsi spazio in me.

Rivolsi tutta la mia attenzione alla ragazza,che gentilmente,mi chiese di porgergli la mia tessera sanitaria.

«Anche lei ha lo stesso problema»

«Mi scusi,di che si tratta?» le domandai,con aria interrogativa.

«Qui dice che entrambi dovete parlare con un operatore,è come se le vostre carte fossero bloccate»

«E com'è potuto succedere?»

«Mi dispiace ma non ne ho idea» concluse infine lei,lasciandoci soli.

«Ora che si fa?» dopo qualche minuto,ruppe quello strano imbarazzo che si era creato.

«Dovremmo chiamare l'operatore» risposi,anche se dentro di me sapevo che non ci avrebbe portati a nulla.

«Dubito si aggiusterà la cosa» disse,poggiando la mano sul bancone,così d'avermi di fronte.

«Sei arrivata da poco qui a Torino?» cambiò all'improvviso discorso.

«Da ieri in realtà» risposi.

«Come ti sembra la città?»

«Quello che ho capito è che è grande ed è facile perdersi»

Si mise a ridere e non potei che notare le fossette che gli comparirono ai lati della bocca.
«Non hai tutti i torti»

«Tu studi qui?» gli domandai,subito dopo.

«Nono,ci lavoro» aggiunse,guardandomi con aria divertita,che lì per lì,non riuscii a decifrare.

Inclinai il viso come per spingerlo ad andare avanti.

«È complicato» mi rispose,prima di voltarsi in direzione di una voce maschile,che lo stava chiamando.

«Kenan!ma dove sei?»

«Mi stanno cercando» notai fosse quasi infastidito.

«Ci si vede Eva» disse,dopo avermi rivolto un ultimo sguardo.

Rimasi confusa,non ero riuscita a capire che lavoro facesse,nè chi lo aveva chiamato pochi minuti prima,nè tantomeno perché ci stavo pensando a tutte queste cose.

Me ne ritornai a casa,senza iscrizione e con la testa piena di domande.

Edoardo,in serata,mi fece visita.

«E quindi non posso andare in palestra» conclusi il discorso.

«Vabbè puoi comunque allenarti da casa»

«Eh si» risposi,arrendevole.

«Un mio amico vorrebbe conoscerti» sbottò all'improvviso,dopo qualche minuto.

«Chi?»

«Dimitri,il ragazzo alto e moro»

«Me lo ricordo,anche se non è uno di tante parole» cercai di fare mente locale.

«Sì, è vero»

Si chiuse poi,poco dopo,l'argomento ed iniziammo a parlare di tutt'altro.
A Torino quel giorno c'era un freddo pungente e la città era avvolta da uno strato di nebbia.
Dopo qualche oretta infatti,decidemmo di uscire per respirare un po' di aria fresca.

I giorni passarono veloci e in quest'ultimi mi ero limitata a fare la spesa,comprare oggettini per la casa,fare shopping con Jasmine e colazione fuori con Edoardo.

«Ti va la discoteca stasera?» mi chiese lo stesso,proprio mentre eravamo in un bar a mangiare un cornetto.

«Non lo so Edo»

«Ci sarà anche Dimitri,vi potreste conoscere meglio»

«Ah ho capito perché me lo chiedi allora»scrollai il capo,nascondendo una risata.

«Dai che è un bel ragazzo»

«Non ho mai detto il contrario,è solo che non mi va» gli risposi.

«Ti divertirai,andremo in una delle più belle di Torino»

«E va bene» alla fine mi feci convincere e la sera non tardò ad arrivare.

🌙

«Non so che mettermi!»
Ero in videochiamata con Jasmine e stavo rovistando nel mio armadio,in cerca di qualcosa che potesse piacermi.

«Metti quello» la vidi indicare dallo schermo un vestitino nero con la schiena scoperta,poggiato sul letto.

«Ti sta benissimo» disse,dopo avermelo visto indossato.

«Quindi approvato?»

«Sì, mi piace» rispose.

Persi un'ora a farmi il trucco e la coda,ma per fortuna,all'orario stabilito mi trovai fuori casa ad aspettare mio cugino.

«Ma guarda un po' che bella» disse,appena entrai in auto.

Mi limitai a sorridergli.

Arrivammo fuori la discoteca e non potei credere ai miei occhi.

«No non può essere» dissi a bassa voce tra me e me,dopo aver intravisto di sfuggita Kenan.

Mi sentii improvvisamente agitata e non riuscii a spiegarmelo in quel momento.

«Cosa c'è?» mi chiese Edoardo avvicinandosi ai suoi amici che ci stavano aspettando.

«Niente» cercai di far finta di nulla.

«Eccoli qui finalmente!andiamo?»
uno di loro ci venne incontro.

Mentre ci incamminammo notai Dimitri farsi sempre più vicino come se volesse dirmi qualcosa.

«Sei bellissima»

«Grazie» risposi timidamente.

«Vado a prendere da bere,tu aspettami qui»mi disse,dopo essere entrati in discoteca.

Mentre mi guardavo intorno una strana sensazione mi pervase,era come se mi sentissi osservata.

Poi una mano mi toccò la spalla.

«Il destino vuole proprio farci incontrare»






SPAZIO AUTRICE~
Eii,come va?

Questi due sembrano essere sempre nello stesso posto.

Nel prossimo capitolo vi anticipo che si conosceranno meglio.

Fatemi sapere con una stellina o con un commento se questo vi è piaciuto!

A domanii,un bacio ❤️

Semaforo rosso | Kenan YıldızDove le storie prendono vita. Scoprilo ora