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𝐊𝐞𝐧𝐚𝐧
Vidi l'espressione del viso di Eva cambiare,dopo aver letto quei messaggi.Fremevo,dentro di me,dalla voglia di farle una domanda.
«Chi è?» cercai di mantenere un tono leggero, anche se mi era difficile.
«Un amico» rispose,spegnendo il telefono e voltandosi verso di me.
«T'importuna?»incrociai i miei occhi ai suoi,cercando la verità all'interno di quell'azzurro.
«No,mi aveva chiesto di uscire sabato»
«Ho deciso,però,che andrò con te alla festa»
dichiarò, rivelando uno di quei suoi sorrisi più sinceri.«Sono onorato allora» risposi scherzando.
Dopo qualche minuto,mi disse che doveva studiare degli appunti presi all'università,così uscì dalla macchina,salutandomi un'ultima volta.
Io non potei fare a meno che d'ammirarla, dal primo momento in cui l'avevo vista,spaesata per le vie di Torino.
Mi aveva colpito fin da subito,soprattutto perché non sapeva chi fossi,probabilmente non seguiva il calcio.
Sapevo che quella festa sarebbe stata l'occasione perfetta per farle scoprire il mio mondo, anche se, temevo mi avrebbe odiato per non averle detto nulla.
Passammo una settimana praticamente tutti i giorni insieme,il nostro rapporto si era trasformato in uno stuzzicarci e prenderci in giro continuo.
Non le rubai più nessun bacio.
Era stato un raptus tra coraggio ed incoscienza il mio,capii di aver corso troppo.
L'avrei baciata solo se lei avesse voluto.
𝐄𝐯𝐚
Il weekend era finalmente arrivato e con lui anche una strana sensazione.
Ero tesa per quella festa,già dalla mattina.
Kenan,pochi giorni prima,mi chiese di vestirmi elegante per l'occasione.
E solo dopo,mi resi conto che quell'evento,fosse più importante di quanto immaginassi.
«Sei stupenda» disse,mettendosi una mano fra i capelli, quasi dallo stupore,vedendomi arrivare.
Io gli sorrisi, entrando in auto.
«Ti sei aggiustato il taglio al sopracciglio?»chiesi dopo un po', mentre l'osservavo guidare.
«Sì, perché?non ti piace?»
«No anzi» gli sorrisi,per poi incrociare le gambe ed aggiustarmi il vestito rosso.
Era aderente,infatti mostrava tutte le mie forme,ma di certo non volgare.
Arrivati a destinazione, scendemmo dalla macchina e ci dirigemmo verso il locale.
Cercai di non rimanere a bocca aperta ma mi fu impossibile, non ne avevo mai visti di così belli.
C'era della musica, non troppo alta, qualche divanetto dove potersi sedere e molta, ma molta gente.
Ingenuamente all'inizio pensai non fossero tutti degli invitati ma successivamente, dovetti ricredermi.
Mentre c'insinuavamo con cautela tra le persone, Kenan mi prese la mano, per non perdermi.
Seppur piccolo,sorrisi involontariamente a quel gesto e mi feci trasportare da lui fino al bancone.
«Ma io quello mi pare già di averlo visto» dissi, indicando in lontananza un ragazzo di spalle.
Kenan mi guardò e si mise a ridere divertito per poi avvicinarsi al ragazzo in questione.
«Ma dove vai?»
«Sei impazzito?»
gli domandai,seguendolo.In meno di pochi secondi gli vidi dare una pacca sulla spalla ed il ragazzo girarsi di scatto.
Un grande sorriso apparve sul suo volto.
«Eccoti!» gli disse salutandolo con un saluto tutto loro, che, in quel momento, mi fece anche un po' sorridere.
Poi gli occhi dell'amico si posarono su di me, perlustrandomi da testa a piedi.
«Ma è un miracolo»
«Dusan vieni!» urlò.Notai Kenan coprirsi il volto con una mano quasi rassegnato, mentre cercava di trattenere una risata.
Poco dopo vidi arrivare verso di noi un altro ragazzo, molto più alto.
«Baba,finalmente sei arrivato» si rivolse a Kenan con quello strano appellativo,salutandolo.«Che volevi Andre?» chiese poi all'altro ragazzo.
«Kenan ha portato la ragazza»
Mi sentii di nuovo gli occhi addosso, che d'essendo già di mio a disagio, non fecero altro che peggiorare la situazione.
«Non sono la sua ragazza in realtà» risposi con tono tranquillo.
«Ci stiamo conoscendo» intervenne Kenan, voltandosi verso di me.
«Abbiamo capito» i due si rivolsero uno sguardo complice per poi avvicinarsi a Kenan e dirgli qualcosa all'orecchio.
«Ma quanto siete scemi» lo sentii affermare,vedendolo poi spingerli dal petto con un piccolo sorriso ai lati della bocca.
«Comunque piacere Dusan»
«Io mi chiamo Andrea, piacere»
Strinsi la mano ad entrambi,accennando un sorriso, per poi andare a prendere da bere.
«Sono loro i tuoi colleghi? mi sembra di averli già visti da qualche parte,ma non riesco proprio a ricordarmi dove»
«Sì, sono loro»
Mise il bicchiere di vino alla bocca ma mi accorsi che,facendolo,il suo sguardo si fece più serio,quasi penetrante,come se volesse dichiarare qualcosa da un momento all'altro.
«Guarda» mi disse,dopo qualche secondo di silenzio, indicando la tv messa in alto nel locale, che d'io stranamente, non avevo notato.
Mi girai e vidi che stava andando in onda una partita di calcio.
Rimasi confusa spostando lo sguardo dalla televisione al suo viso più volte,sperando di ricevere una qualche risposta.
Fin quando non lo vidi, lì su quello schermo, esultare per un goal.
SPAZIO AUTRICE~
EiiFinalmente Eva lo ha saputo! Come reagirà secondo voi?
Se vi è piaciuto il capitolo mettete una stellina o commentate,mi fa sempre molto piacere leggere i vostri commenti🥹❤️
A domanii, un bacio 🫶🏻
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Semaforo rosso | Kenan Yıldız
Romance«Era come se il mondo avesse improvvisamente smesso di girare» L'aria frizzante di Torino sembrava pulsare di vita mentre Eva,appena diciottenne e con una valigia carica di speranze e sogni,si ritrovava immersa in un labirinto di strade acciottolate...