Capitolo 15

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La strada è stretta e spoglia, attorno a noi ci sono solo mura alte con l’intonaco ormai
crepato e ad alcune parti totalmente assente. Io, Oscar ed Ian siamo perfettamente
allineati con i nervi tesi e in allerta a cogliere ogni minimo movimento, mi guardo
intorno attentamente, non ci sono posti in cui qualcuno potrebbe nascondersi <ci stai
seguendo da questa mattina> afferma Ian, non è una domanda, è un dato di fatto,
effettivamente anche io mi ero resa conto di essere osservata, ora capisco che non si
trattava solo della mia immaginazione, ma c’era davvero qualcuno. Guardo
attentamente chi ho di fronte, è una ragazza ad occhio e croce della nostra età, indossa
vestiti semplici, un pantalone con grandi tasche ed un felpa con il cappuccio, mi sembra
di averla già vista da qualche parte quando all’improvviso mi si accende la lampadina
<eri anche alla tavola calda con noi> esclamo, ora ricordo, è la ragazza con i capelli
rossi che ho visto entrare subito dopo di noi, come potrei dimenticare quei capelli così
eccentrici, oltre ad essere rossi sono anche ricci e vaporosi. La vedo indietreggiare di
qualche passo, qualunque sia il motivo per cui ci stesse seguendo sembra non essere
più tanto sicura di se, le leggo sul volto la paura e l’indecisione è combattuta tra
l’affrontarci e scappare via <perché ci seguivi?> le chiedo con tono gentile facendo un
passo verso di lei, le devo dare atto che non indietreggia più, resta ferma al suo posto,
ma la vedo che ha lo sguardo fisso su Ian, mi volto a guardarlo, sul volto ha
un’espressione omicida, ha un’espressione calma e controllata ma è solo una maschera,
me ne accorgo dai muscoli tesi delle braccia, ha una gamba leggermente avanti all'altra,
sembra una pantera sul punto di scagliarsi sulla sua piccola preda, mi faccio avanti e
mi metto tra lui e la ragazza <chi sei?> torno a chiedergli, finalmente lei posa lo sguardo
su di me, quando mi nota pare calmarsi un po’, provo ad avvicinarmi ancora di più
<Davis cosa stai facendo? È una sconosciuta e ci stava pedinando, torna subito qui>
mi ordina Ian, io lo ignoro completamente e faccio un altro passo avanti, la ragazza
sembra divertirsi della mia disobbedienza e rivolge un sorriso a Ian, ma non appena i
loro sguardi si incrociano il sorriso sul volto della ragazza scompare immediatamente
<mi chiamo Jessica> si presenta finalmente la ragazza <e prima che vi facciate strane
idee, non ho cattive intenzioni> si difende, alza le braccia avanti a se in segno di resa
<sono una semplice arcaica e voi siete due prescelti e…bhe non so esattamente cosa
ma se solo voleste mi potreste sopraffare in due secondi> ha carattere questa Jessica
mi piace <va bene ti credo> <Davis!> mi ammonisce ancora Ian, mi giro a guardarlo,
nel suo sguardo vedo tanta determinazione e qualcos’altro che non riesco a decifrare
<non dirmi che le credi sul serio?> mi domanda <certo e se non l’avessi ancora capito
qua non sei tu il capo e io non sono tenuta ad obbedirti, faccio quello che voglio> detto
questo mi rigiro dandogli le spalle, discorso finito <dimmi Jessica come mai ci stavi
seguendo> Jessica sembra riacquistare fiducia, rialza le spalle e mi guarda diritto negli
occhi <vedi, questa è la mia città, qui ci conosciamo tutti, ma proprio tutti, e appena vi
ho visti ho capito subito che eravate forestieri ed ero curiosa di sapere cosa potessero mai volere persone di un’altra regione qui da noi> come abbiamo capito già, non siamo
affatto passati inosservati, Jessica alza le spalle <sapete com’è qui da noi non succede
mai niente di interessante, la mia era solo sana curiosità> le sorrido <ti capisco> Jessica
ricambia il mio sorriso, si accende in me un moto di speranza, finalmente abbiamo
trovato una persona disposta a rivolgerci la parola, forse riusciremo a scoprire qualcosa
grazie a lei <ok va bene ora che ci siamo chiariti puoi anche andare via, vieni Davis
noi dobbiamo continuare> lancio uno sguardo furibondo ad Ian e mi avvicino
puntandogli il dito <ma che problemi hai tu?> lui sembra sorpreso <è tutto il giorno
che proviamo a parlare con uno di loro ed ora che troviamo forse l’unica abitante di
tutta regione Antica disposta a rivolgerci la parola tu la mandi via?> <non possiamo
f..> <non mi interessa di cosa pensi tu! E’ vero forse non doveva seguirci in questo
modo ma ha le sue ragioni, molto probabilmente lo avrei fatto anche io> Ian sbuffa
<non faccio fatica a immaginarlo> gli lancio un’occhiataccia che spero risulti
minacciosa e mi giro di nuovo verso Jessica, respiro riacquistando la calma ignorando
il cipiglio ostinato sul volto di Ian <è vero Jessica, siamo qui per un motivo> le dico
con calma, le mie parole hanno un effetto immediato, vedo accendersi in lei la curiosità
<e se tu sei disposta ad aiutarci ti diremo qual è> Jessica fa scorrere lo sguardo tra me
ed Ian prima di rispondere <chiedetemi tutto quello che volete> esclama decisa mentre
io sorrido soddisfatta.
Ci spostiamo in un posto più tranquillo lontano da occhi e orecchie indiscrete, non
vogliamo farci vedere da altre persone oltre quelle che ci hanno già notato, soprattutto
non vogliamo farci vedere in compagnia di Jessica, è meglio evitare di generare
ulteriore curiosità. Raggiungiamo un piccolo vicoletto senza uscita <qui staremo
tranquilli> afferma Oscar <per sicurezza però mi metterò qui di guardia> dice
fermandosi all’ingresso della strada <grazie> gli dico prima di riportare la mia
attenzione sulla ragazza <Jessica la prima cosa che voglio chiederti è un grande favore>
le dico giungendo le mani <certo, quello che vuoi> la sua espressione è serena <ho
bisogno che tu non dica a nessuno di noi e di quello che ti chiederemo> Jessica annuisce
solennemente <puoi fidarti di me, so tenere un segreto> sembra sincera ed io mi rilasso
un poco <bene> annuisco soddisfatta, sento la presenza di Ian accanto a me, non ha
mai perso di vista la ragazza per tutto il tragitto e Jessica lo sa, evita volutamente il suo
sguardo <siamo venuti fin qui perché sappiamo che nella regione Antica vive un saggio
e abbiamo bisogno di trovarlo> arrivo diritta al punto, tengo però per me il motivo per
cui lo cerchiamo, non ha bisogno di sapere tutto, resto in attesa di vedere una sua
reazione che mi faccia capire qualcosa di lei, sembra sorpresa dalle mie parole, non se
lo aspettava, ma cerca di nasconderlo <tu per caso sai dirci dove trovarlo?> le chiedo
speranzosa, Jessica passa in rassegna con lo sguardo ognuno di noi, leggo l’indecisione
nei suoi occhi <perché lo cercate?> chiede curiosa <questo non posso dirtelo, è una
missione della massima segretezza, ma posso dirti che è per il bene di molte persone>
riesco quasi a vedere gli ingranaggi della sua testa girare, non sa cosa fare, continua a stringersi convulsamente le mani, è nervosa, faccio un passo verso di lei cercando di
tranquillizzarla <Jessica io mi sono fidata di te, ora ti chiedo di fidarti di me> le prendo
una mano <e comunque il mio nome è Elly> le dico per darle un attimo di respiro
<questo musone accanto a me è uno stregone e si chiama Ian mentre quel dolce ragazzo
laggiù si chiama Oscar> spero di stare facendo la cosa giusta, per fare in modo che si
fidi di me ho dovuto mettermi in una posizione di debolezza per questo le ho rivelato i
nostri nomi, sento quasi lo sguardo di Ian perforarmi la testa ma lo ignoro, se tutto
questo si rivelasse un grosso sbaglio penso che mi taglierà la testa dal collo, ne sarebbe
capace? Non lo so, ed è questo il problema <va bene> Jessica sembra rilassarsi <si è
vero, qui nella regione Antica vive un saggio, e siete stati fortunati ad incontrarmi
perché si dà il caso che io sappia dove trovarlo> lascia per un attimo in sospeso la frase
per soppesare le nostre reazioni, io trattengo il fiato in attesa che continui <d’accordo
vi guiderò fino alla sua dimora> lascio andare un sospiro di sollievo, finalmente le cose
stanno iniziando a girare nel verso giusto, abbiamo una pista da seguire <in che senso
ci guiderai?> chiede Ian al mio fianco, Jessica prova a tenergli testa ma lo vedo che ha
paura di lui e penso il fatto che le abbia rivelato che sia uno stregone abbia solo
peggiorato le cose. I stregoni nel nostro regno sono pochi e quasi tutti vivono isolati
dagli altri, si sa molto poco di loro e dell’effettiva vastità dei loro poteri, io stessa non
so esattamente di cosa sia capace Ian ma so che è molto forte, zia Linda mi ha detto
che nonostante la sua giovane età è considerato uno degli stregoni più forti che ci sono,
ma questo sarà meglio non dirlo a Jessica <non puoi semplicemente dirci dove trovarlo
e basta?> lancio un’occhiataccia ad Ian, anche io come lui voglio sapere dove si trovi
il saggio ma attaccare in questo modo la nostra unica fonte di informazione non mi
sembra il modo giusto per ottenere qualcosa <no perché voglio venire con voi> rivela
Jessica d’un fiato <cosa?!> esclamiamo io ed Ian all’unisono, per la prima volta siamo
d’accordo su qualcosa <non puoi venire con noi, è pericoloso> le dico
immediatamente, la missione già di per se è complicata, non voglio avere anche la
responsabilità della vita di una ragazza arcaica, renderebbe le cose soltanto più difficili
<so difendermi da sola, non dovrete preoccuparvi per me, non sarò assolutamente un
peso per voi> afferma fiera Jessica che ha intuito subito i nostri pensieri <tu sei
un’arcaica giusto?> le chiedo <esatto, ma non per questo sono un’incapace, sono
addestrata nel combattimento corpo a corpo, vi prometto che non darò problemi> <non
se ne parla!> esclama furioso Ian accanto a me <ti avevo detto che non potevamo
fidarci di lei> aggiunge puntando un dito verso di me, alzo gli occhi al cielo <ascolta
Jessica è per la tua sicurezza…> provo a farla ragionare <se non mi portate con voi
non vi dirò dove si trova> Ian aveva perfettamente ragione, questa gente ti da qualcosa
solo se in cambio ne ricava qualcos’altro, pensavo che fosse semplice gentilezza la sua
ma a quanto pare aveva un altro obiettivo in mente <perché ci tieni tanto a venire con
noi?> le chiedo <come ti ho già detto qui non succede mai nulla, non mi lascerò
sfuggire questa occasione> non posso crederci, vuole rischiare la vita solo perché si
annoia, rifletto per un attimo sulla situazione, portarla con noi è un rischio, primo per la sua stessa incolumità e secondo perché non so se posso davvero fidarmi di lei,
potrebbe rivelare a qualcuno la nostra missione mandando all’aria la segretezza che ci
è stata raccomandata. D’altro canto però ci ha detto chiaramente che se non la portiamo
con noi non ci dirà nulla e in questo momento trovare il saggio è la cosa più importante,
quante probabilità abbiamo di trovare qualcun altro che sappia dove si trovi e che sia
disposto a dircelo? Non ho altra scelta <va bene> cedo sconfitta, non vedo alcuna via
d’uscita se questo è l’unico modo per trovare un saggio allora va bene, Ian mi rivolge
uno sguardo incredulo, sta per ribattere quando io lo zittisco con un dito <non provare
a fiatare, non mi interessa quello che hai da dire> gli dico spazientita sembra stia per
dire qualcosa ma poi ci ripensa e mi supera ma a metà strada si ferma e si volta verso
di me, sembra quasi divertito <mai nessuno mi ha mai parlato così> e se ne va
lasciandomi lì imbambolata.

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