Capitolo 16

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Dopo meno di due ore siamo in viaggio, due prescelti, uno stregone ed un’arcaica,
penso di non aver mai sentito di una collaborazione del genere, Ian è ancora restio al
fatto che Jessica si sia unita a noi ma lei ha insistito tanto e nonostante le sue
rimostranze non ha potuto fare molto dato che lei è l’unica persona che abbiamo
incontrato che si sia dimostrata disponibile a collaborare ed inoltre conosce la dimora
di un saggio, non poteva andarci meglio. Alla fine credo che anche lui sia arrivato alla
mia stessa conclusione e abbia ceduto, il suo orgoglio però è troppo forte, non si
mostrerà mai d’accordo con la mia scelta, soprattutto dopo che l’ho apertamente
sfidato, non so perché aveva questa assurda convinzione di essere il capo del nostro
strambo gruppetto. Ian però non ha voluto sentir ragioni sui tempi della sua tabella di
marcia, ha insistito per partire subito ed ora eccoci qua, Jessica non ci ha detto nulla
sulla direzione da seguire, è molto evasiva quando le facciamo domande al riguardo,
penso sia perché teme che una volta ottenute le indicazioni giuste la abbandoniamo per
continuare senza di lei, ma non la biasimo, penso anche io che sia questo il piano di
Ian. Per la prima volta da quando ci siamo messi in viaggio mi trovo in testa al gruppo,
io e Jessica facciamo coppia avanti mentre Ian si tiene dietro di noi perché così ci può
osservare meglio, non ha fatto molto per nascondere le sue intenzioni, non fa che tenere
lo sguardo fisso su Jessica con aria severa, Oscar si è unito ad Ian alle nostre spalle,
anche lui non è molto propenso ma è decisamente più tranquillo. Ci stiamo
allontanando dal centro abitato, me ne rendo conto perché man mano che camminiamo
incontriamo abitazioni sempre più di rado, fino a quando non scompaiono del tutto,
ormai intorno a noi c’è solo terra arida, non si vede nemmeno la fine, è una vasta distesa
sconfinata, siamo letteralmente nel bel mezzo del nulla <sei partita così all’improvviso,
non ti dispiace aver dovuto lasciare i tuoi cari?> le chiedo un po’ per fare conversazione
e un po’ per capire qualcosa di più su di lei, Jessica alza le spalle <non ho lasciato
nessuno in particolare> la guardo restando in attesa ma quando vedo che non aggiunge
altro ritorno a fissare il vuoto avanti a me, solo che questa volta non è tutto
completamente piatto, ad una distanza indefinita riesco ad intravedere una sagoma nera
che si estende lungo tutto l’orizzonte, non riesco a trovare né un inizio né una fine, è
semplicemente lì <sei sicura di sapere dove stiamo andando?> chiede Ian da dietro di
noi <certo che lo so> c’è un silenzio mortale intorno a noi, l’unico rumore è quello dei
nostri passi su questa strada arida e dissestata, ogni tanto si sente il rumore di qualche
rametto spezzato dal peso del nostro piede <spero tanto tu non ci stia guidando a caso
solo per fare qualcosa, non vorrei che tu ti sia inventata questa storia di sapere dove si
trova il saggio solo perché ti annoiavi> mi giro minacciosa verso Ian <sai ti preferivo
quando eri muto> <vorrei tanto dire lo stesso di te ma il silenzio non ti appartiene,
anche se penso che in alcuni casi dovresti proprio imparare a praticarlo> mi fermo sul
posto di colpo e mi avvicino a Ian <ehy tu, ma chi ti credi di essere per…> <ragazzi
basta così!> interviene Oscar <abbiamo una missione e non abbiamo tempo da perdere dietro ai vostri battibecchi> anche lui sembra teso, mi chiedo se anche lui si ponga le
stesse domande di Ian, forse sono stata precipitosa a fidarmi di una ragazza che non
conosco e che per dipiù ci seguiva di nascosto, ma ormai siamo in ballo e quindi
balliamo, annuisco ad Oscar lanciando un ultima occhiataccia ad Ian e mi giro in avanti
per riaffiancare di nuovo Jessica. Dopo questo piccolo screzio riprendiamo il nostro
viaggio in silenzio, nessuno di noi osa aprire bocca. Man mano che procediamo
l’orizzonte nero diventa sempre più grande e minaccioso <ehm Jessica tu come fai a
sapere precisamente la dimora del saggio?> chiedo, in effetti la sua posizione dovrebbe
essere un segreto, non posso fare a meno di domandarmi come mai una ragazza la
conosca <sono una studiosa e per dipiù una studiosa molto curiosa, per tutta la mia vita
non ho fatto che leggere i libri e le cartine più assurde, negli anni mi sono imbattuta in
tutto e di più conosco leggende antiche e posti segreti> la guardo con rinnovato
interesse, immagino che sia la stessa curiosità che l’abbia portata a seguirci <non sarò
una prescelta come te, ma credimi, mi sono data tanto da fare per essere altrettanto
speciale, e tra queste mie ricerche un giorno mi sono imbattuta in un’antica mappa
scritta in una lingua sconosciuta, ci ho messo anni per decifrarla ma alla fine ho capito
che indicava la strada per raggiungere la casa del saggio della regione Antica> la
guardo affascinata, ammiro le persone che lottano per guadagnarsi un posto nella
società <allora è una vera fortuna averti incontrata> concludo soddisfatta <una vera
fortuna che ci abbia pedinato vorrai dire> ignoro il commento proveniente dalle mie
spalle <e non puoi anticiparci niente del posto dove stiamo andando?> le chiedo anche
se so già la risposta <no> nonostante tutto le sorrido, le persone con carattere
conquisteranno il mondo. L’ombra nera è sempre più grande, e per quanto mi sforzi
non riesco a individuarne una forma, è solo una massa oscura <senti Jessica ma almeno
potrai dirci dove ci stiamo dirigendo, cos’è quell’immensa massa scura di fronte a
noi?> non posso continuare ad ignorarla, non promette nulla di buono, più ci
avviciniamo e più acquista un’aria minacciosa <è la foresta oscura> è Ian a rispondere,
guardo prima lui e poi Jessica e infine la gigantesca ombra davanti a me, Jessica non
smentisce, ma non attendo una sua conferma, credo ad Ian, non ho bisogno sentire le
parole di Jessica per sapere che ha ragione <e il saggio si trova lì?> chiedo anche se
dentro di me già conosco la risposta <si> alla fine ammette Jessica a denti stretti <ma
senza di me non lo troverete mai, la foresta oscura è un labirinto, se non sai dove andare
diventa la tua tomba> conosco bene la pericolosità della foresta oscura, è il regno della
notte, lì dentro ci sono pericoli sconosciuti all’uomo e creature di cui ignoriamo anche
la sola esistenza, nessuna persona sana di mente rischierebbe di perdersi al suo interno
<e tu sai dove andare?> le chiedo preoccupata, l’ultima cosa che vorrei è perdermi in
un posto come quello <certo> nonostante la sicurezza della sua voce non riesco a non
avvertire un brivido, lì dentro non saremo certo al sicuro, chissà quali pericoli si
nascondono, spero davvero che Jessica sappia dove ci stia guidando <questa storia è
sempre più assurda, stiamo seguendo una sconosciuta all’interno della foresta oscura>
non so come controbattere questa volta <ehm Elly?> è Oscar <pensi davvero che sia sicuro?> leggo il dubbio nei suoi occhi, forse per questa mia caparbietà sto portando il
mio migliore amico incontro al pericolo, forse dovrei fermarmi ora che sono ancora in
tempo, il dubbio mi sta divorando, cosa dovrei fare? Jessica si blocca e mi prende le
mani <ti prego Elly> mi implora con lo sguardo <so che ti sto chiedendo una cosa
difficile ma ti prego fidati di me, ti sto dicendo la verità, mi devi credere> la guardo
negli occhi, non vedo traccia di menzogna, sono sinceri <ti prometto che in qualunque
momento tu cambiassi idea io ti riaccompagnerò indietro senza fare domande, ma ti
prego, dammi la possibilità di dimostrare il mio valore> qualcosa dentro di me mi dice
che mi devo fidare di questa ragazza, voglio seguire il mio istinto ed andare fino in
fondo, annuisco e mi volto verso Ian e Oscar <ragazzi ascoltate, so esattamente verso
che pericolo ci stiamo dirigendo, ma quando siamo partiti sapevamo bene che non
sarebbe stato un viaggio semplice, non mi aspettavo di certo di trovare le risposte in
mezzo a un campo di fiorellini> esclamo <quindi, vi prego di avere fiducia in me,
d’altronde la missione è stata affidata a me e quindi voi non siete tenuti a seguirmi, se
voleste farlo ne sarei felice, ma se decideste di tornare indietro non vi biasimerei, a voi
la scelta> alla fine del mio discorso li guardo entrambi con determinazione, capisco
che la mia decisione potrebbe costare la vita a uno di noi, e mentirei se dicessi che la
cosa non mi crea preoccupazione, ma sono arrivata fino a qui e non mi tirerò indietro,
però capisco anche che non è giusto tirare anche loro a fondo con me, se devono
seguirmi devono farlo per loro libera scelta e non perché io mi sia imposta su di loro
<dove vai tu là vado io> afferma Oscar prendendomi la mano, lo guardo negli occhi
trasmettendogli tutta la gratitudine che provo in questo momento, Ian guarda per un
istante le nostre mani unite prima di incamminarsi <andiamo> è l’unica parola che esce
dalla sua bocca, unico segno della sua decisione, eppure è incredibile come questo mi
dia un gran sollievo, non avrei mai voluto proseguire questo viaggio senza uno dei due.

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