<Ian> lo chiamo con ancora il cuscino in mano <mmh?> mi risponde lui senza girarsi <guarda> dico, Ian è costretto a voltarsi per guardare verso di me, segue la direzione del mio sguardo e si blocca <la spilla!> dice correndo a prenderla, io annuisco sorridendo <l’abbiamo trovata!> lui fa il gesto di prendermi la mano ma si blocca a metà strada con la mano alzata, la fa scendere contro il suo fianco <forza andiamo, dobbiamo lasciare immediatamente questo posto> mi dice avviandosi verso la porta, l’apriamo lentamente e guardiamo in entrambe le direzioni prima di uscire, quando decidiamo che la via è libera usciamo nel corridoio, ci dirigiamo a passo spedito verso le scale che ci portano al piano di sotto ma un ombra ci compare improvvisamente davanti, è il maggiordomo <e voi che ci fate qui? Questo piano è vietato agli invitati> Ian prontamente mi prende per un fianco e mi attira a sé <cercavamo solo un po’ di privacy> gli dice con fare allusivo, il maggiordomo lascia scorrere lo sguardo da l’uno all’altra, posso immaginare come appariamo dall’esterno, siamo scossi e abbiamo entrambi i capelli scompigliati non è difficile immaginare cosa stavamo facendo, il maggiordomo lancia uno sguardo alle camere dietro di noi e poi sospira annuendo <va bene, capisco, ma tornate immediatamente giù e non fatevi più vedere qui> <certo> dice Ian tirandomi ma io lo blocco, guardo fisso il maggiordomo, non ci metto molto a trovare la sua porta e ad entrarci <ti dimenticherai di averci visto> gli dico senza esitazione, il suo sguardo è vuoto mentre annuisce, non perdiamo altro tempo e lo superiamo scendendo di corsa le scale, facciamo una via diritta verso l’uscita della villa, solo quando siamo completamente fuori sulla strada tiriamo un sospiro di sollievo. Ci fermiamo un attimo a recuperare il fiato e a guardarci le spalle, nessuno ci ha seguito, sicuramente Madame Seville non si accorgerà subito del furto della spilla e fino ad all’ora avremo tutto il tempo per trovarci il più lontano possibile da qui. Ci voltiamo per allontanarci ma non facciamo in tempo a fare nemmeno un passo che quattro ombre emergono dal buio dei loro nascondigli palesandosi proprio davanti a noi bloccandoci la strada <bene, bene, bene, ma guarda un po’ chi abbiamo qui> dice uno di loro con una folta barba rossa, mi sembra di averlo già visto prima ma non ricordo dove <cosa volete?> dice Ian con voce minacciosa <vogliamo solo fare due chiacchiere tutto qui, non è vero?> dice rivolgendosi ai suoi compagni che sghignazzano <io parlerei volentieri con quel bocconcino lì> dice uno di loro indicandomi, Ian si piazza immediatamente davanti a me <sfiorala anche solo con un dito e di te non resterà nient’altro> il tizio che ha parlato prima scoppia a ridere <non ho paura di te stregone> risponde con disprezzo <e ti sbagli> ribatte Ian ma non fa in tempo ad avanzare che un vento forte lo fa volare in aria facendolo cadere dietro di me <Ian!> grido voltandomi e avvicinandomi a lui, mi chino per accertarmi che stia bene, lui si rialza sui gomiti e fissa i quattro sconosciuti <sei un prescelto, un elementalista> dice sprezzante <disertori> dico guardandoli meglio <non tutti, lui è l’unico, gli altri tre sono arcaici> annuisco nascondendo lo stupore <capisco> mi alzo e mi avvicino <e da quando i ribelli si sono alleati con i disertori?> chiedo <abbiamo capito di avere un nemico in comune e quindi abbiamo deciso di unire le forze> ci spiega il tizio con la barba rossa <tu eri alla tavola calda con noi ieri, non è vero?> improvvisamente mi ricordo di lui, era seduto al tavolo accanto al nostro <hai una bella memoria bocconcino> mi conferma lui <ho per caso ascoltato la vostra conversazione> ci spiega, Ian nel frattempo è tornato di nuovo accanto a me <cosa volete da noi?> gli chiede <vogliamo la gemma> risponde il prescelto, spalanco gli occhi sorpresa <la gemma?> lui annuisce <non fare la finta tonta, vi abbiamo sentito che ne parlavate, abbiamo anche sentito che avevate intenzione di rubarla, forza consegnatecela e nessuno si farà del male> ora capisco, credono che la spilla che abbiamo rubato stasera sia la gemma <non abbiamo la gemma, non sappiamo nemmeno dove si trovi> dico anche se so che è inutile, ormai loro credono che la teniamo noi <saltiamo la parte in cui ci perdiamo in chiacchiere inutili e cominciamo a combattere?> propone Ian buttandosi contro i quattro ribelli, due di loro lo accerchiano mentre gli altri due vengono verso di me, con un gesto deciso strappo il fondo del vestito che mi limiterebbe solo nei movimenti e mi metto in posizione di combattimento, i due tizi si fiondano su di me, sono veloci e abituati al combattimento lo percepisco subito, riesco all’ultimo momento a schivare i loro colpi, sferro una gomitata al tizio alla mia sinistra mentre con l’altro braccio colpisco l’amico con un pugno, mi calo a sfilare il pugnale che avevo legato alla caviglia, li sento avvicinarsi, non perdo tempo e lo sferro contro il primo che mi trovo davanti cogliendolo diritto al petto mentre mi abbasso per schivare un pugno che l’altro tizio stava per sferrarmi, da terra allungo la gamba e ruoto su me stessa facendo cadere il tizio, mi alzo prontamente per riprendere il pugnale dal cadavere del ribelle quando il tizio da terra mi blocca il piede con la mano facendomi cadere sul terreno, riesco a pararmi con le mani attutendo la caduta, con uno slancio mi libero dalla presa e rotolo sul fianco, con un balzo mi rimetto in piedi nello stesso momento del mio rivale. Sento i rumori della lotta accanto a me, lancio uno sguardo verso Ian, non resisto alla preoccupazione per lui, uno dei ribelli è al tappeto fuori combattimento e adesso sta lottando faccia a faccia con il disertore elementalista, un rumore mi avverte che il ribelle si sta avventando nuovamente contro di me, mi sono lasciata distrarre, riesco a schivarlo con un secondo di ritardo, il suo calcio mi colpisce il fianco facendomi mancare il fiato, mi chino a metà con una mano sul punto dove mi ha colpito, cerco di respirare mentre con la coda dell’occhio lo vedo sfilare un coltello <non te lo ripeterò più, dammi la gemma e ti risparmierò la vita> punta l’arma minacciosamente verso di me, io mi rimetto diritta <non abbiamo la gemma come te lo devo dire?> con un urlo si fionda su di me ma io lo schivo puntando il suo compagno disteso a terra, mi chino velocemente su di lui sfilandogli il pugnale dal petto ancora caldo del ribelle, lo sento alle mie spalle che si sta avvicinando, aspetto l’attimo giusto, deve credere che mi trovi in una posizione di svantaggio, deve abbassare la guardia, quando lo sento abbastanza vicino, stringo forte la lama in pugno, mi alzo di scatto e mi volto su me stessa giusto in tempo per infilare il pugnale nel petto dell’uomo che ora si trova di fronte a me, mi rivolge un’ultima occhiata di stupore mentre la lama lo trafigge impietosa. Mi giro ad aiutare Ian ma vedo che non c’è bisogno, ha già messo fuori combattimento gli altri due, mi si avvicina <stai bene?> mi chiede studiandomi in cerca di eventuali ferite <si, tu?> chiedo, lui annuisce <come mai volevano la gemma?> chiede con l’affanno del combattimento, io scuoto la testa <non lo so> Ian si guarda in giro, lo imito, non sappiamo se hanno complici nascosti da qualche parte <per stasera direi meglio fermarci nella locanda più vicina, non è sicuro camminare di notte, molto probabilmente altri ribelli ci stanno cercando> annuisco e mi guardo il vestito, il lato di sotto è completamente strappato mettendo in vista le gambe <ma non posso andare in giro per la città così, attirerei troppo l’attenzione> Ian mi scruta e annuisce, con un tocco di magia ci fa comparire addosso abiti comuni <così ci mischieremo tra gli arcaici> dice mentre mi guardo il pantalone e la felpa che ha scelto per noi, sembriamo degli arcaici. Ci avviamo verso la città, alla prima locanda che troviamo prendiamo due stanze vicine e ci prepariamo per la notte. Nel buio della mia stanza ripasso gli eventi della serata, non sapevo che i disertori e ribelli si fossero uniti. I disertori sono prescelti che hanno voltato le spalle alla corona, sono il disonore più grande del regno e sono ricercati per alto tradimento. I ribelli invece sono arcaici che combattono il sistema dei dipartimenti, quell’uomo ha detto che hanno un nemico in comune, ciò vuol dire che si sono uniti contro il re e i dipartimenti e quindi i prescelti. Mi sorprende sapere che erano a conoscenza dell’esistenza della gemma, a cosa mai potrebbe servire loro la gemma? Era così importante per loro da essere pronti ad ucciderci pur di averla, hanno deciso di mettersi contro una prescelta ed uno stregone, qualunque cosa volessero farci doveva valerne la pena, mi chiedo cosa sia, so davvero così poco della gemma. Quando rientrerò a casa alla fine della missione devo subito avvisare il capo del dipartimento, come se non bastasse la minaccia dei gargoyle adesso anche questa. Può essere che le due cose sono collegate? Mi addormento con questo dubbio. Mi ritrovo in una stanza tutta bianca, ai lati ci sono finestre aperte che danno su un paesaggio che non conosco, ci sono ampi spazi verdi e si vedono colline in lontananza, mi giro per la stanza che è completamente vuota eccetto che per due cuscini bianchi poggiati sul pavimento, assomigliano tanto a quello su cui mi sono seduta a casa della saggia su cui ho fatto il mio viaggio interiore, mi dirigo verso di essi e mi siedo su uno di loro e chiudo gli occhi in meditazione <ci rivediamo> sussulto al suono di una voce, apro gli occhi per capirne la provenienza <tu> dico guardando il ragazzo venire avanti verso di me e posizionarsi sul cuscino come ho fatto io, è lo stesso ragazzo di cui ho sognato già in passato, indossa una tunica bianca e mi guarda sorridendo <siamo destinati a incontrarci a quanto pare> mi dice <pensi?> lui annuisce <se ci si incontra nei sogni c’è sempre una ragione, dobbiamo soltanto capire quale sia la nostra> lo guardo inarcando un sopracciglio <tu ne sembri sapere molto più di me sui sogni> il suo sorriso è enigmatico <diciamo che fanno parte di me come lo è la mia mano destra> lo guardo senza capire <prima di intraprendere questo viaggio non ti avevo mai sognato, anzi, non mi era mai capitato di conversare in sogno con uno sconosciuto> dico riflettendo ad alta voce <quindi sei in viaggio in questo momento?> mi chiede <si> <verso dove?> <è questo il bello, non lo so ancora> sorrido triste <ma lo sto per scoprire> aggiungo pensando alla spilla che consegneremo a Steven in cambio dell’informazione <sembra interessante> mi dice il ragazzo misterioso <vorrei anche io fare viaggi che non so dove mi porteranno> <non è così bello come sembra> gli dico giocherellando distrattamente con l’anello della strega che porto al dito quando mi blocco di colpo, che sia lui l’artefice di tutto? Il ragazzo nota il mio cambio di espressione e si avvicina incuriosito <che c’è?> mi chiede fissando l’anello al mio dito <stavo pensando che la prima volta che ti ho sognato ho chiesto aiuto all’anello> il ragazzo mi guarda scettico <e l’anello ti ha aiutato?> mi chiede con tono sarcastico <ti spiego, questo anello l’ho acquistato in una bottega di una strega che mi ha detto che ha un incantesimo al suo interno> gli avvicino la mano con l’anello per permettergli di vedere meglio <la vedi questa nebbiolina azzurra? Ecco questo è l’incantesimo, la strega mi ha detto che aiuta il suo possessore> ora lo sguardo del ragazzo è cambiato <interessante> mi dice pensieroso <quindi pensi che io sia il tuo aiuto?> mi chiede <non saprei> dico facendo spallucce <però non penso che sia una coincidenza che dopo poco tempo che ho messo questo anello tu mi sia apparso in sogno> il sorriso sul volto del ragazzo si allarga, è uno di quei sorrisi sinceri e calorosi <vedi? Stiamo già capendo qualcosa in più, vedrai che la prossima volta andrà ancora meglio> mi dice fiducioso <tu credi ci sarà una prossima volta?> il ragazzo annuisce <certo> poi ci ripensa <a meno che io non ti abbia già aiutato in qualche modo così> ci penso un attimo su <no, non credo> lui batte la mani <ed io che credevo che la mia sola presenza ti avesse sollevato da tutti i tuoi problemi> e poi scoppia a ridere, non posso fare a meno di seguirlo a ruota <però non mi dispiace> dice ritornando serio <cosa?> <incontrarti nei miei sogni, sei simpatica> <anche tu sei simpatico> gli dico pensandolo davvero, sembra un ragazzo così genuino <immagino tu lo dica a tutte le ragazze che incontri in sogno> <non a tutte, solo alle più carine> mi risponde facendomi un occhiolino prima che il sogno si dissolve e resto da sola al buio.
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La prescelta
FantasyElly non è un'umana qualsiasi, lei è una prescelta, ovvero un' essere umano dotato di abilità speciali, peccato però che le sue sembrano tardino a mostrarsi, motivo per cui è sempre vittima di pregiudizi, è sottoposta ogni giorno ad una forte pressi...