69. Grace

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Cosa? Ho sentito bene? Dev'esserci un errore.

I visi conosciuti degli impiegati della Gray's Accounting Company sono deformati in espressioni di puro stupore, mentre una cascata di applausi mi impedisce di sentire il battito del cuore di Farrell, che in questo momento, immobile davanti a me, mi ha appena lasciato la mano.

Com'è possibile? Darren nuovo amministratore delegato?

Lancio uno sguardo proprio a lui, sperando di poterci capire qualcosa, ma i suoi occhi sono su quelli del patrigno, che batte le mani entusiasta, rivolgendo la sua attenzione proprio al ragazzo che, in piedi di fronte a me, a giudicare dal colore della sua pelle sembra stia per avere un mancamento.

In pochi minuti sparisce, mentre Darren, sul palco a rivestire un ruolo che non gli appartiene, prova a cercare le parole per ringraziare della nomina inaspettata ma, soprattutto, immeritata. Forse era di questo che voleva avvertirmi. Farrell non avrebbe vinto il suo posto. E probabilmente lo sapeva da tempo, oltre ad aver provato più volte a mettermi in guardia su suo padre.

Dunque il signor Gray ha sabotato quello che diceva essere per lui come un figlio solo per il proprio tornaconto personale...

Una rabbia mi investe prepotente: non esiste nessun altro intorno a me se non lui, verso cui sono diretta in questo preciso momento. Smette di battere le mani quando mi vede arrivare e anche Darren si interrompe, portando l'attenzione di tutti su di me. <<Lei...>> dico severa, con un tono di voce aspro che non mi appartiene. <<Come ha potuto?>> chiedo in preda all'ira, puntandogli un dito addosso. <<Lei che diceva di tenere a lui come fosse un figlio!>> continuo, spingendolo all'indietro e facendogli quasi perdere l'equilibrio.

David Johnson scende di fretta dal palco per fermarmi. <<Signorina, ma che fa? Dopo aver preso un merito così grande...> dice, facendo riferimento all'offerta di Vanessa.

<<Il signor Gray è un uomo disonesto!>> dico. <<Farrell Douglas è uno degli impiegati più competenti di questa azienda! Si è fatto in due per lei, lavorando giorno e notte, e questo è il ringraziamento?>>

<<Signorina Hamilton, abbassi la voce, ci guardano tutti>> mi dice per farmi calmare, ma non fa altro che farmi agitare più di prima. Come ho già detto, ognuno dei dipendenti di questa azienda è valido e diligente.>>

<<Lo so, lo so, ma non è questo che intendevo!>> insisto. <<Lo stesso Gray lo sa! Guardi, può confermarglielo anche Darren>> continuo, cercando l'approvazione del ragazzo biondo che forse ho messo inconsapevolmente in imbarazzo davanti a tutti.

<<La prego, adesso la smetta>> taglia corto il signor Johnson. <<Non c'è alcun errore di valutazione. La nomina è stata fatta con i dati alla mano. Nel mese di dicembre, il signor Darren Gray è stato responsabile della chiusura di undici collaborazioni portate avanti su un piano pluriennale con diversi sponsor e aziende che hanno fatto lievitare il nostro fatturato.>>

Poi finalmente realizzo. Mentre Farrell era con me ad organizzare tutto questo, Darren è rimasto, sotto richiesta di Gray, in ufficio a lavorare, portando a termine tutti i lavori lasciati da Farrell in sospeso e assumendosene, da quello che mi sembra di aver capito, tutti i meriti.

Se Farrell non andrà a Seattle sarà anche e soprattutto per colpa mia.

Faccio un passo indietro e lascio che l'intervento continui indisturbato, pur non senza sensi di colpa. Ho fatto una pessima figura, oltre ad aver messo in imbarazzo i presenti, quando tra i responsabili di tutto questo rientro anche io.

Devo trovare Farrell. Devo correre a parlargli. Devo farlo prima che lo facciano altri, usando le parole sbagliate. Si tratta di qualcosa di così delicato...

A Natale mi innamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora