In questi giorni sono arrivata alla conclusione che il mio amico Peter è Spider-man. Come mai penso una cosa del genere? è facile, siamo in gita e ad ogni città che visitiamo veniamo salvati da un ragazzo con una tuta nera, ma la voce è quella di Spider-man; strano che non abbia già collegato le voci prima, ci siamo già incontrati più volte. E poi l'ho visto che saltava fuori dal pullman per poco e poi sedersi come se nulla fosse, non credo che una persona normale ne sia in grado, io di certo non ne sono capace. Ora devo solo capire come farlo confessare. Anche perché sono sicura che c'è lui e di sicuro qualcun altro dietro ai nostri spostamenti non programmati, e puntualmente finiamo sempre dove uno dei mostri ci attacca, ne abbiamo già incontrati due. E poi è comparso anche questo stregone con in testa una palla di neve, si fa chiamare Misterio; anche lui è sempre nel posto giusto al momento giusto, il che è alquanto sospetto.
"pianeta terra chiama Nessa" una mano ondeggia vicino alla mia faccia, forse fin troppo perché mi prende in pieno il naso, mi volto irritata verso Peter che ha già iniziato a scusarsi. Come fa un ragazzo così imbranato ad essere un supereroe?
"Peter, sta tranquillo. Non mi hai fatto nulla" lo fermo subito prima che inizi a scusarsi per il resto della visita "Scusa ero immersa nei miei pensieri, puoi ripetere quello che hai detto?" "Cosa vuoi andare a vedere?" ormai abbiamo già visto gran parte di Venezia, la classe si è separata in piccoli gruppetti, poco fa eravamo con Ned e Betty, ma poi hanno deciso di fare un giro in gondola; quindi siamo rimasti solo noi due a finire il giro di questa magnifica città. "Che ne dici se andiamo su una delle isole?" prendo la cartina che ci hanno dato all'hotel "Le foto non magnifiche, ci basta prendere un traghetto" annuisce convinto, cerchiamo di seguire la mappa per andare verso il traghetto, ma ci rendiamo conto di aver sbagliato strada quando siamo su un ponte pieno di bancarelle, cerco un cartello e vedo scritto 'Ponte dei Sospiri' sulla mappa è ben lontano da dove dobbiamo andare "Peter, ci siamo persi" attiro la sua attenzione "Oh fa niente, di qui non eravamo ancora passati e-" si interrompe voltandosi. Che gli prende? "Peter tutto bene?" alza un dito come per zittirmi, corrugo la fronte. Si avvicina ad un lato del ponte e guarda l'acqua, lo seguo. Guardo l'acqua ma non noto nulla di strano "Sei sicuro di stare bene?" gli poggio una mano sulla spalla, si volta e prende la mia mano iniziando a camminare velocemente "Peter che succede?" Poco dopo il ponte viene colpito dall'acqua, colpisce anche noi. La mia mano lascia quella di Peter e vengo spinta senza troppa grazia contro il muretto del muro, per fortuna l'acqua è andata via, mi asciugo velocemente il volto; mi guardo attorno notando subito il ponte distrutto in diversi punti, la parte centrale è crollata, come i lati che lo univano al suolo, sono rimasti solo i pilastri, e ringrazio di essere su uno di quelli; cerco Peter con lo sguardo, ma non lo vedo. Assieme a me sul pilastro c'è una bambina, piange indicando l'altro lato dove probabilmente c'è la sua mamma. Molte persone si sono fermate per aiutare le persone finite in acqua, alcuni cercano di togliersi dai pilastri, è quello che dovremmo fare anche noi, prima che il mostro torni. Prendo la bambina in braccio, dobbiamo toglierci da qui, ringrazio mentalmente la prof di ginnastica per il salto in lungo; prendo un minimo di rincorsa e salto verso la fine del ponte, la bimba si stringe forte. Per fortuna salto abbastanza in lungo e atterro sul suolo e non in acqua, non sono un ottima nuotatrice. Lascio subito la bambina che corre tra le braccia della mamma, che inizia a ringraziarmi senza sosta.
Però non è finita, il mostro torna sui suoi passi, cerco di correre per allontanarmi ma la corrente dell'acqua mi trascina nel fiume. Trattengo il fiato, la forza dell'acqua mi trascina sul fondo, cerco di nuotare verso la superficie come riesco, i miei movimenti sono alquanto scoordinati, un altra onda mi colpisce facendomi roteare; non riesco più a trattenere il fiato; d'istinto chiudo gli occhi.
Qualcosa si attacca al mio polso e mi sento tirare fuori dall'acqua, vengo appoggiata a terra "Ness, apri gli occhi" qualcuno mi scuote, inizio a tossire. Mi metto di lato continuando a tossire tutta l'acqua che ho ingerito, solo al pensiero di quell'acqua putrida mi viene la nausea "che schifo" sussurro riprendendo fiato, mi volto verso il mio salvatore sapendo già di chi si tratta. Spider-man è di fianco a me, o meglio, Peter; scommetto che sotto la maschera ha la sua solita preoccupata, riesco facilmente ad immaginarla. "grazie, Peter" mi metto seduta e lo vedo irrigidirsi, bingo. "Sicura di stare bene? Non sono Peter, il tuo amico sarà di sicuro in giro" inizia a gesticolare nervoso; è proprio lui. Lo guardo poco convinta con un sopracciglio alzato, sospira sconfitto "come hai fatto?" si siede di fianco a me "oh beh, ti ho visto sul pullman, e poi è strano che Spider-man sia in Europa casualmente quando ci siamo anche noi; infine sparisci sempre" strizzo i capelli per levare un po' di acqua "Ma ero Scimmia Notturna!" si toglie la maschera "Beh, la voce è la stessa. E poi avevate gli stessi poteri" rispondo ovvia. "Tranquillo il tuo segreto è al sicuro con me" lo colpisco leggermente con la spalla, ma è pensieroso. "Tutto bene?" lo guardo preoccupata.
"Si, cioè no. Ora che lo sai sarai in pericolo, e se succede di nuovo una cosa come prima?" lo abbraccio stretto "Vuol dire che starò più attenta"
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Siamo a Londra, praticamente siamo scappati da Venezia dopo quell'attacco, ho dovuto rassicurare più volte mia mamma al telefono che stessi bene.
"Quindi un altro mostro arriverà a Londra? Sarà come quello di Venezia?" mi chiede Ned, lui sapeva già di Peter da un po', "Probabilmente si, visto che andiamo sempre dove poi attaccano quei cosi" peccato che Peter è al momento scomparso, ho provato a chiamarlo più volte, ma da sempre la segreteria. Sono molto preoccupata, e anche Ned lo è, stiamo cercando di capire cosa succederà, ma senza la tecnologia dello Shield è quasi impossibile.
"Ness, è meglio se andiamo a dormire, sono sicuro che Peter sta bene" cerca di rassicurarmi, annuisco poco convinta; in effetti sento un po' di stanchezza accumularsi. Esco dalla stanza e vado nella mia. Appena tocco il cuscino mi addormento subito.
Il mio sonno viene interrotto da qualcuno che bussa alla porta della stanza, la mia compagna continua a dormire senza accorgersene; mi alzo trascinandomi verso la porta. Apro leggermente per vedere chi osa disturbarmi alle tre del mattino; la spalanco quando riconosco Peter, non lo lascio parlare che lo stringo forte, ricambia la stretta "Stai bene, non ti ha fatto del male" sussurra "Peter, stai bene? Chi non mi ha fatto del male?" lo osservo, ha il volto pieno di graffi, gli occhi rossi "Cosa ti è successo?" lo guardo preoccupata, la mia mano finisce involontariamente sulla sua guancia accarezzandola, sospira chiudendo gli occhi. "Misterio...è tutta opera sua, i mostri...tutto" non sto capendo, coma ha fatto a crearli? "E ora per colpa mia ha il libero accesso" le lacrime iniziano a rigargli il volto, lo abbraccio di nuovo, lascio che si sfoghi. "Il signor Stark...lui aveva fiducia in me, l'ho deluso" "Peter, non dire cavolate, tu sei il migliore supereroe di New York a quanto ne so, ora raccontami cosa è successo; troveremo il modo di risolvere tutto" lo guardo dolcemente, annuisce a andiamo nella camera dove c'è anche Ned per capire cosa fare.
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"Ned, cosa vuol dire che siete chiusi nel museo?" chiedo al mio amico al telefono, uno dei droni controllati da Misterio, sta cercando di farli fuori. La città è sottosopra, un altro "mostro", questa volta si è inventato quello di fuoco o lava, per fortuna avevo scelto di fare una passeggiata per la città. Ned chiude la chiamata, inizio a correre cercando di evitare macerie sparse in giro, per raggiungerli devo superare il tower bridge, peccato che intravedo già dei droni che si stanno avvicinando; afferro un tubo a terra, non si sa mai. Una figura rossa attira la mia attenzione, precipita fino a schiantarsi sul ponte. Corro più velocemente per raggiungerlo. Arrivo appena in tempo per colpire un drone che cercava di colpirlo, lascio andare il tubo e mi precipito da Peter "Pete, stai bene? Cosa ti ha fatto?" è senza maschera, e la tuta è strappata in alcuni punti "Cosa ci fai qui? Devi andare a nasconderti!" si alza dolorante "ho visto che eri in pericolo, il drone stava per colpirti..." gli spieghi, osserva rapidamente il drone e poi te "Sei ferita" osserva il tuo volto, non ti eri nemmeno accorta di esserti graffiata "non è nulla, è solo un graffio" lo rassicuro, mi fermo un attimo a guardarlo, anche quando è lui quello messo male si preoccupa per me. Ti tornano in mente i tuoi amici "oh cavolo, Ned e gli altri sono intrappolati al museo, devo andare ad aiutarli. Vedi di sconfiggere Misterio" dici mentre che riprendi il tubo, inizio a camminare ma Peter mi ferma "Ness, aspetta!" mi prende per il polso facendomi voltare, sento le sue labbra sulle mie; ricambio il bacio. Ci stacchiamo e sorridiamo guardandoci negli occhi, mi accarezza il viso "Stai attenta, va bene?" annuisco "Certo" gli lascio un bacio veloce e corro verso i miei amici.
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Short Story══════◄••❀••►══════ RICHIESTE CHIUSE (per sapere se le richieste cono chiuse o aperte e come poter richiedere un immagina bisogna andare all'ultimo capitolo dove trovate scritto Richieste) Il titolo parla da solo, ma per chi non lo sa questa è una...