"E più mi vorrai e meno mi vedrai
E meno mi vorrai e più sarò con
te
E più mi vorrai e meno mi vedrai
E meno mi vorrai e più sarò con
te
E più sarò con te, con te, con te
Lo giuro"
-Sere Nere ... Tiziano Ferro."Pronto?" Risposi con irritazione al telefono dato che mi stavo riposando.
"Sherazade!" Oh. Liam.
"Liam." Dissi in un sussurro .
Ogni volta che mi chiamava mi sentivo a disagio, forse perché non l'ho mai cercato, forse perché mi ha sempre chiamato lui, forse perché è l'unico contatto diretto con la mia vera realtà .
"Come va li?" Chiese lui educatamente dopo alcuni secondo di silenzio
.
"Abbastanza bene. E tu?" Fui vaga perché volevo staccare il più velocemente possibile , mi sentivo in colpa per lui, ma odiavo queste telefonate forzate.
"Male Sherazade. Sto organizzando il nostro matrimonio e ho bisogno di te. Torna." Il suo tono di voce era esigente, ma cavolo quando ha accettato questa mia cosa sapeva benissimo che non sarei tornata, ho tutta la vita per stare in quel fottuto castello, perché dovrei tornare prima?!
"Oh dio,Liam,ti ho detto che non posso venire per ora,sono molto impegnata con il lavoro."dissi tenendo con una mano il telefono e nell'altra la borsa Chanel color salmone.
"Principessa,devi tornare,mancano solo 3 mesi al matrimonio."sospirò gridando sempre con quel garbo da principe che possedeva. Mi immaginai un Liam stressato o arrabbiato, con un filo di barba e i capelli fuori posto, sicuramente sarebbe stato più bellino, come Harry con i suoi ricci sempre perfettamente disordinati, quelle sue camice con fantasie arribili e sempre aperte sul petto, non le avrei mai consigliate a nessuno, ma a lui stanno divinamente.
"Sherazade!" Mi richiamò Liam dai miei pensieri, cavolo ogni volta che penso al riccio mi perdo nel mondo dei sogni.
"Liam,non posso,tornerò due giorni prima del matrimonio,sono troppo,molto impegnata."ribattei lasciando un occhiata alla casa per poi uscire e prendere l'ascensore.
"Dio santo,principessa io sono stanco di fare questa vita,ho bisogno di te,il regno ha bisogno di te,il nostro popolo ha bisogno di te,ti rendi conto che saremo sovrani d'ora in poi? "alzò di qualche decibel la voce,lasciando alla fine della frase,un sospiro quasi malinconico.
"Liam,non ricominciare,ora devo andare,a presto."senza lasciarli parola chiusi la telefonata,presi il telefono e lo gettai nella borsa sbuffando.
Certamente Liam aveva ragione, mi stavo comportando da egoista, ma dannazione mi restavano solo altri tre mesi di tempo poi sarei ritornata. Anche se l'idea di non presentarmi più al Palazzo si faceva largo nella mia mente .
Uscendo dall'appartamento ,infilai gli auriculari,azionai play e mentre i Green Day risuonavano nelle mie orecchie mi diressi pensate verso l'ospedale.
Erano due giorni che facevo la spola tra casa,lavoro e ospedale,lui stava bene,ed io non potevo che chiedere di meglio,dovevo solo aiutarlo ad alzarsi o a fare i movimenti più complicati.
Anche se a volte si impugnava come un bambino capriccioso, si imputata dicendo che poteva benissimo muoversi da solo, io lo lasciavo fare divertita, tanto dopo neanche un minuto ero lì al suo fianco a sostenerlo, poi mi metteva il muso ma bastava che gli davo un bacio per farlo sorridere di nuovo.
E, cavolo, quel sorriso mandava il tilt in mio cervello.
Sapevo benissimo che non dovevo innamorarmi.
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La principessa Sherazade||H.S
FanfictionNon sono altro che una barca contro corrente,remo incessantemente,ma sono respinta senza sosta nel passato. Quel passato che ritorna, nonostante la fatica di dimenticare,nonostante io stia scrivendo un nuovo libro della mia vita,resta sempre,si può...