22.Brain haywire.

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"La sai una cosa? Ieri ero ad un passo dall' esser felice, per un brevissimo istante ho creduto di poter vincere nella gara della vita, però naturalmente non è andata così. Mi chiedo perché mi succede sempre, ogni volta che mi sembra che stia andando bene, la vita mi sferra un pugno"
-Charlie Brown

"Allora Harry chi è questa Gemma? È la tua fidanzata? Cosa mi nascondi ancora?! Io non pos..." stavo parlando a raffica quando lui mi fermó.

"È mia sorella! " disse con tono di voce frustrato , mentre si passava freneticamente una mano tra i capelli tirando poi le punte alla fine.

"T-tu hai una sorella?"domandai fermandomi ad un certo punto della cucina, mentre vedevo con la coda dell' occhio Louis abbastanza agitato. Lui ha detto che non vuole farmi fare la fine di questa ragazza.
Ma perché?
Dov'è questa ragazza?
E cosa c'entra Harry?

"Parlo troppo.."cominciò a parlare il riccio ,mi spostò e continuò a camminare per la cucina arrivando in salotto.

"No,no e no,tu ora parli."li misi una mano sulla spalla per fermarlo e lui fece uno sguardo quasi rassegnato.

I suoi occhi erano vuoti. Tristi. E se è proprio vero che gli occhi sono lo specchio dell' anima, in quel momento il suo corpo non ce l'aveva.
Non ho mai visto i suoi occhi di quel bellissimo verde, diventare scuri, quasi neri.
Mi incuteva terrore ma anche tanta, troppa , tristezza. Volevo e dovevo aiutare , ma solo dovevo capire.

"Sì ho una sorella? Vuoi sapere altro della mia vita? Perché ti metti in mezzo?"sbraitò,iniziando a gesticolare e gridare.

Quelle sue parole mi fecero male. Io volevo solo capire per poi aiutarlo a uscire da quel fosso che si è creato da solo e che con il tempo diventa sempre più profondo fino ad sotterrarlo completamente.

"Per favore non mi dire questo. Ti voglio aiutare." Affermai in un sussurro cercando i suoi occhi per fargli capire le mie buone intenzioni. Ma il mio Harry, che non sembrava più quello di ieri sera, si girò di scatto, i suoi occhi mi fecero tremare, sembrava un demonio , un demonio pieno di rancore e odio verso il mondo.

"Tu non sai un cazzo ! Nessuno mi può aiutare! Tanto meno tu! " continuò ad urlare e ad imprecare contro di me.

"E tu -si rivolse a Louis - credevo che eri il mio migliore amico! E proprio tu hai tirato questo fottuto discorso in mezzo davanti a lei. " continuò ancora ad urlare voleva avvicinarsi a Louis ma io prontamente mi misi in mezzo , schiacciata dal suo petto.

"Togliti da mezzo troia!" Mi spinse con una forza disumana , caddi con il sedere per terra, ma la cosa che mi faceva più male non era il livido che sarebbe nato da lì a poco sul mio fondoschiena , ma il nome che aveva usato per me. Troia.

Luois subito corse vicino a me, mentre ero ancora seduta su quel freddo pavimento. I miei occhi erano incatenati ai suoi ,non sentivo quello che Louis mi stava dicendo nell' orecchio, ero solo delusa, amareggiata, distrutta, per come si stavano mettendo le cose.

Il suo respiro era ancora irregolare mentre lentamente si calmava e suoi occhi diventavano normali.
Una lacrima salata, percorse la mia guancia, e mi affrettai ad asciugarla e proprio mentre lentamente si stava avvicinando di nuovo a me mi alzai di corsa e mi chiusi nella mia stanza.

Perché niente può andare per il verso giusto?
Perché mi viene a chiedere perdono se poi mi chiama troia? Perché?

Sentì bussare alla mia porta mentre con la schiena vi ero appoggiata. Beh più che bussare tra un pó la porta veniva sfondata.

"No,Sher,scusami."gridò lui dall' altro lato della porta.

"Fanculo."gridai."sono stanca delle tue inutili scuse." E lo ero davvero, non potevà combinare una cazzata a secondo e credere che io lo avrei sempre perdonato.

La principessa Sherazade||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora