42.Love is the end (parte seconda)

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"Harry"

Avevo le gambe molli, il cuore batteva a mille.

Mai nella mia vita, e dico davvero mai, avrei solo lontanamente immaginato di compiere un gesto di ribellione nei confronti dei miei genitori.

Mai avrei lontanamente immaginato di avere il coraggio di scappare da quel dannato castello.

Ero certa,ormai, anzi forse meglio dire rassegnata, al fatto che non sarei stata più felice, che mi sarei sposata con una persona che non amavo, che avrei subito le grida e i comandi dei miei genitori fino alla fine dei giorni, che non avrei più rivisto i suoi occhi, che non sarei stata più tra le sue braccia, che non avrei più toccato i suoi ricci.

"Piccola - il semplice sentire la sua vove bassa e roca dopo così tanto tempo mi fece venire la pelle d'oca- vieni entra subito" mi tirò per un braccio facendomi entrare in quella camera d'albergo.Le mie braccia subito circondarono il suo collo, inspirai fortemente il suo profumo, non ho mai capito quale fragranza fosse, ma sapeva di buono e questo mi bastava. Lo strinsi come non avevo maifatto prima, lo strinsi come se lui fosse la mia unica sicurezza in un mare di incertezze. Le sue braccia tatuate esitanti circondarono il mio busto, ma a me andava bene così, mi bastava sapere che tutto questo non fosse un sogno.

Ancora non so da dove io abbia raccolto così tante forze, ancora non so da dove io abbia raccolto tutto il poco coraggio che avevo per fare questa scelta così folle per i miei genitori, ma così giusta per me. Finalmente avevo trovato il mio posto su questo mondo, finalmente non mi sentivo una sporca marionetta tra le mani di mio padre. Ho da sempre pensato che le persone oggi sono così abituate alla libertà che non si rendono minimamente conto della vera grandezza che essa è. Le persone non si rendono conto perchè è naturale uscire con le amiche, è ovvio scegliere cosa indossare ogni giorno, è del tutto scontato semplicemente scegliere. Inizialmente potevo risultare addirittura pazza agli occhi dei ragazzi perchè mi gasavo per il semplice fatto che lasciavano scegliere a me in che pub andare la sera o che pizza ordinare. Durante la mia vita mi sono state negate tante, forse troppe, cose e ora che avevo capito quanto sia bello essere gli artefici del proprio destino, quanta sia bellà la semplice libertà non volevo farmela scappare, non questa volta.

Copiose lacrime bagnarono le mie guance, e duri singhiozzi laceravano il mio petto, forse era l 'emozione di essere di nuovo tra le sue braccia, forse era uno sfogo a tutta quella tensione accumulata in queste ore frenetiche, forse era perchè c 'era una parte di me che ancora non voleva credere che tutto questo fosse sul serio reale, ma avevo necessariamente bisogno di piangere, di sfogare le mie paure tra le braccia che amavo di più al mondo.

Finalmente mi sentii a casa.

Perchè ero con il mio Harry, e dei drammi che mi portavo appresso in questo momento passarono in secondo piano.

"Shhh" sussurrò tra i miei capelli, mentre il suo fiato solleticava la mia pelle "ora sei qui, ora sei con me" continuò a consolarmi.

"Mi sei mancato così tanto,t-tu non pu-puoi capire i-io cosa abbia pas-passato in questi giorni, Harry" strinsi la sua camicia in un pugno.

"Non importa. Ora siamo qui,mh? mi staccò dal suo petto e per la prima volta i miei occhi incontrarono quelle due pozze verdi che negli ultimi giorni mi avevano perseguitato nei miei migliori incubi.

Annuì come una bambina e con le mani mi asciugai le lacrime rimaste sulle mie guance, aveva ragione lui, ora eravamo insieme, averemmo lottato insieme tutto quello che da quel momento in poi ci fosse capitato davanti.

La principessa Sherazade||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora