Capitolo 11

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Quella stessa mattinata, anche James, Gary e Sebastian si erano organizzati per fare colazione insieme, al Vibe, un bar famoso a Grove town-ovest per le sue paste enormi ed economiche, ma di pessima qualità. Era un locale trasandato, i suoi punti di forza erano i tavoli all'aperto e una giovane barista di nome Sally. <<Ragazzi, vi devo chiedere un favore>> disse James mentre sorseggiava un espresso << Devo chiedere dei soldi ad una persona poco raccomandabile, verreste con me? Sarà la prima attività come gruppo dei Poisoned >> Sebastian si alzò dalla sedia, finì in un sorso il suo caffè macchiato << Detto in questo modo sembra molto interessante, puoi contare su di me>>. Anche Gary acconsentì, Sebastian pagò il conto a tutti, più per avere l'occasione di parlare da solo con Sally che per galanteria verso gli amici. Uscirono dal Vibe, giusto il tempo di fumarsi una sigaretta ed erano già in moto diretti a Piazza del Petalo. Parcheggiarono i mezzi sotto l'ombra di un'imponente quercia. James legò il casco alla ruota della moto con una catena da biciclette. << Stiamo aspettando Sullivan, è un ragazzo molto alto, dovreste riconoscerlo subito>>. Raggiunsero la parte più isolata di Piazza del Petalo e si misero ad aspettare Sullivan, erano le dieci di mattina, cominciava a fare caldo. Un ragazzo, appoggiato ad un albero, li fissava a debita distanza. Una volta che riconobbe James, si avvicinò a piccoli passi, indossava un cappuccio, non voleva dare nell'occhio, anche se il non vedere in faccia una persona simile non faceva altro che attirare maggiormente l'attenzione su di lui. James lo salutò con un cenno della mano, era nervoso, Sullivan era diverso da quel codardo di Tanner. Era un Grower, della peggior specie, alto, con i capelli rasati. Entrava ed usciva di continuo dalla questura. Anche se non avesse pagato, James non poteva permettersi di minacciarlo, doveva mantenere la calma, loro erano in tre. << Ciao >> disse Sullivan, a voce bassa. James gli chiese se avesse portato i cinquanta dollari, Sullivan sbadigliò e alzò le spalle << Ho solo venti dollari, fatteli bastare>> James si irrigidì, non avrebbe concesso l'ennesimo sconto. Gary fece un passo avanti, pronto ad intervenire. Sebastian tirò fuori una chiave inglese dalla tasca << Facciamo che adesso ce ne dai ottanta, se non vuoi problemi >> raggelò quando si accorse dell'occhiataccia di James, Gary cercava di nascondere il suo nervosismo, aspettavano tutti la risposta di Sullivan. << Calmatevi, non serve arrivare a tanto, vedo che ti sei portato la scorta >> Sullivan consegnò gli ottanta dollari a James, disse che quei soldi gli servivano per altro ma data la situazione non aveva molta scelta. Se ne andò senza aggiungere un'altra parola.

<< Sei impazzito?>> urlò James a Sebastian, << Poteva avere un coltello! Magari ora sta chiamando i suoi amici, vuoi farci massacrare?>> Sebastian si rese conto della stronzata che aveva fatto, era un incosciente, aveva messo a repentaglio i suoi amici, oltre a se stesso << Scusa J, non so che mi è preso>> Gary tentò invano di smorzare la tensione, comunque era andato tutto bene e James aveva ottenuto più di quanto avesse sperato. James sbuffò << E comunque, non una parola di tutto questo con Adam, lui non ne sarebbe contento>>. Una volta che Sullivan si allontanò da Piazza Del Petalo, si guardò intorno, era solo. Prese il cellulare dalla tasca e chiamò un amico, mentre giocherellava con un coltellino a scatto << James si è presentato con la scorta, adesso si è messo perfino ad estorcere denaro, si è montato la testa, è ora di fargli una sorpresa>>.

Nel pomeriggio James andò da Jennifer. Era diventata un'abitudine raccontarle tutte le disavventure che gli capitavano. La casa di Jennifer, a Ressy Road, Grove town-ovest, era abbastanza piccola, ma accogliente. Le pareti bianco latte erano decorate con svariati quadri di donne settecentesche, James dovette attraversare la sala per arrivare alla camera della ragazza; era la prima volta che ci entrava, il suo sguardo cadde subito su di una piccola cornice con la faccia rivolta verso il basso, immaginava che foto ci fosse, non fece domande. aveva paura che Jennifer tenesse sul comodino, a fianco del suo letto, una foto di lei insieme a Gary, di certo non lo avrebbe accettato, avrebbe avuto un inutile attacco di gelosia, glissò l'argomento. Raccontò della reazione eccessiva di Sebastian a Sullivan, di come lui lo avesse minacciato con una chiave inglese. Jennifer assunse un'espressione preoccupata << Tu ed i tuoi amici dovete stare più attenti...>> sussurrò, James sorrise << In realtà, quello che è successo mi ha fatto pensare, non sarebbe male sfruttare i Poisoned in questo modo, potrei addirittura riuscire a monopolizzare il giro a Grove town-est, vorrebbe dire fare molti più soldi Jenny >> Jennifer si prese qualche secondo prima di rispondere, voleva scegliere bene le prossime parole <<Io non so come funzionano queste cose, non mi resta che lasciarti fare, ma non esagerare va bene? >> James guardò attentamente l'espressione della ragazza << Dovresti entrare nei Poisoned, ovviamente quando staremo con gli altri dovremmo far finta di essere solo amici>> Jennifer rise mentre arrotolava una ciocca di capelli << Stai scherzando, vero? >>

<<No! Pensaci bene, avremo molto più tempo per stare insieme >>

<< Una specie di relazione proibita, interessante, ma come dovrei fare per entrare?>> James aprì la finestra della camera e si accese una sigaretta << Lo sai che sono uno dei tre Roses, quindi in teoria potrei deciderlo solo io, ma temo che il gruppo si affidi di più alle decisioni di Adam, parlerò con lui stasera.>> era fiducioso di convincere Adam, ma non di come avrebbe reagito Gary. La fiamma del rancore di Gary verso l'ex fidanzata non si era ancora soffocata del tutto.

Quella sera, Adam e James passeggiavano lungo Rainy Street; Grove town-ovest. Evitarono volontariamente Piazza Del Petalo per non incontrare la solita clientela di James. Camminavano lungo il marciapiede quando Adam rallentò il passo per accendersi una sigaretta << Vuoi una sigaretta?>>

<< No... ma devo parlarti di una cosa>>

<< Già... ti ascolto >> aveva qualcosa da dirgli, altrimenti non riusciva a giustificare il perché James gli avesse chiesto di uscire da soli. << Vorrei che Jennifer entrasse nei Poisoned, abbiamo solo una Daisy per adesso, al gruppo farebbe bene un'altra ragazza>> disse James, titubante, Adam si grattò la nuca <<Per me non ci sarebbero problemi J, ma devi chiederlo a Gary prima, noi tre dobbiamo essere tutti d'accordo per l'ingresso di un nuovo membro>>. James fece finta di non averci pensato <<Giusto... però ormai è chiaro che sei tu il capo. Finora hai preso tu tutte le decisioni. Adesso gli devi chiedere il permesso per far entrare un nuovo membro? E perché poi, solo per una vecchia storia che ormai non vale più nulla!>> Adam rimase in silenzio per qualche secondo << Permetterò a Jennifer di entrare, ma chiamerò Gary e lo avviserò, dirò che è stata una tua richiesta >> James sorrise, a lui andava bene anche così. <<Allora domani pomeriggio organizziamo una riunione dei Poisoned, visto che è anche il tuo compleanno, presenteremo alla banda Jennifer e poi festeggeremo entrambi!>> 

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