Capitolo 35

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Gary si stava rosicchiando una pellicina del pollice, fino a farla sanguinare << Se solo ci fosse James al posto mio, con lui avremmo vinto sicuro >>, mormorò abbassando lo sguardo. Adam Adam, poco incline a sopportare il suo atteggiamento, lo guardò con una punta di impazienza.<< Ho fiducia in te amico mio, vedrai che ce la faremo!>> il tono della voce nascondeva abilmente il suo nervosismo .

Flia si staccò dagli altri fino a stare in mezzo alla strada, a dieci metri dai partecipanti. Alzò lentamente il braccio destro << Siete pronti? >> chiese con voce ferma, chiara e condita con un pizzico di adrenalina << Appena il fazzoletto che ho in mano toccherà terra potete partire! >> la pioggia si era fatta lievemente più intensa. Le goccioline sulle visiere dei caschi rendevano la vista della strada più difficoltosa. Le quattro moto erano pronte a partire; la Kawasaki Z1 di Adam, la Suzuki GS 850 di Gary, la Kawasaki Ninja 400 di Elliot e la Ducati Hypermotard 796 di Luther. I quattro contendenti accesero le moto, parlare risultava difficoltoso, il rombo dei motori eclissava qualsiasi altro suono. Flia lasciò cadere il fazzoletto rosso a pois bianchi mentre gli spettatori aspettavano con trepidazione che toccasse terra. Avevano gli occhi incollati su quel semplice pezzo di stoffa, parve fluttuare per un istante, sospeso nel tempo. Lo stridio delle gomme alla partenza fece fischiare le orecchie di Flia. Elliot scattò in avanti, conquistando la testa della corsa con la grazia di un predatore, la sua sportiva che danzava sulle curve come se fosse parte della strada stessa, Adam, spinto dalla forza di volontà, si gettò subito in seconda posizione, ma non senza fatica. Ogni curva lo costringeva a frenate brusche e precise, per poi riaprire il gas con la furia di un cavallo imbizzarrito, cercando di guadagnare terreno. Luther con il suo motard lottava contro le asperità della strada per mantenere il controllo. Le curve strette e la pioggia incessante rendevano la ruota posteriore instabile, ogni cambiamento di direzione era un rischio, un gioco tra lo sfruttare al massimo il motore senza superare la sottile linea del limite che lo avrebbe portato a cadere. Maledisse se stesso per non aver montato le gomme da strada, in caso avesse piovuto. Gary, più indietro, si limitava a seguire le linee sicure di Luther, mantenendo una distanza che gli permettesse di evitare il disastro, ma consapevole che ogni secondo in più lo stava allontanando dalla vittoria. Era l'unico senza guanti, stringeva saldamente le manopole per non lasciarsi sfuggire la presa sul freno anteriore e frizione; scivolosi a causa della pioggia. Dopo i primi tornanti le quattro moto si lanciarono verso il primo rettilineo, un nastro d'asfalto che si stendeva per duecento metri, senza curve né ostacoli. Elliot manteneva ancora la prima posizione, sembrava divertirsi tra una piega e l'altra, non aveva nemmeno il timore di essere sorpassato, tanta era la fiducia sulle proprie capacità e sulla moto. Adam guadagnava gradualmente terreno, riusciva a stento a stare al passo del rivale, Ogni curva che Elliot affrontava con una leggerezza quasi inumana gli appariva come una danza mortale, un movimento perfetto, come se non avesse paura di morire. Adam aveva delle movenze rigide ed irregolari, affrontava ogni curva inchiodando. Le mani cominciavano a fargli male, erano stanche, ma non poteva esitare un attimo o Elliot lo avrebbe seminato. Luther iniziò a rallentare verso la fine del primo rettilineo a causa delle gomme da fuoristrada. Avrebbe avuto più difficoltà degli altri ad affrontare la successiva curva ad angolo cieco. Proprio in quel momento, Gary vide un'opportunità, accelerò il più possibile facendo urlare il motore, fino a toccare 160 chilometri orari. Sorpassò a sinistra Luther quando vide ad una ventina di metri la temibile curva, sentiva il battito del cuore accelerare, ma la mente era lucida e fredda. sorrise tra sé e sé, sapeva come affrontare quel genere di ostacolo, l'ultima volta si era schiantato, ora conosceva meglio la sua moto e come portarla al massimo. Prese la curva più larga possibile pizzicando il freno posteriore mentre poggiava sull'asfalto il piede interno alla curva con una maestria tale da lasciare senza fiato Luther, che non poté fare altro che guardarlo, incredulo. Il testa a testa tra Adam e Elliot non aveva fine, correvano paralleli, orma avevano dimenticato di possedere dei freni. Superarono altri quattro tornanti senza che nessuno dei due cedesse mezzo metro, Adam non sbatteva nemmeno le palpebre per la concentrazione. La seconda curva ad angolo cieco si ergeva di fronte a loro come una muraglia d'asfalto, era a soli trecento metri dal traguardo. Adam ed Elliot proseguivano fianco a fianco, frenare voleva dire cedere la prima posizione al rivale, ma affrontare in sicurezza la curva. I metri passavano, nessuno aveva la codardia anche solo di pizzicare i freni o decelerare. Duecento metri. centro metri. Entrambi inchiodarono simultaneamente. La moto di Elliot cominciò a slittare, conosceva bene quella sensazione, doveva alleggerire la presa ed affidarsi totalmente all' ABS della sua Ninja. Se il sistema di sicurezza non fosse intervenuto con la puntualità richiesta, sarebbe ruzzolato per terra. La Z1 di Adam era più pesante della moto del rivale, il suo sbandare era più contenuto, sperò con tutto se stesso che la ruota posteriore non perdesse del tutto aderenza, la sua Kawasaki era vecchia, non aveva l'ABS. Riuscì a controllare le oscillazioni del mezzo senza dover rallentare quanto Elliot e si portò in prima posizione. Elliot era una decina di metri dietro, ma grazie al rettilineo aveva ancora una possibilità di vittoria. Cento metri dietro Gary si preparava ad affrontare l'ultima curva ad angolo cieco, aveva ottenuto un leggero vantaggio da Luther quindi decise di affrontarla a velocità di sicurezza, percorsi altri cinquanta metri, i suoi occhi rimasero impietriti quando videro dagli specchietti retrovisori Luther tagliare la curva in mezzo e percorrere un tratto in fuoristrada << Quel bastardo!>> urlò, non poteva farsi superare, non poteva perdere di nuovo. Doveva sorpassarlo una seconda volta nel rettilineo. Chinò la testa ed aprì il gas a piena potenza.

Si dice di non guidare più veloce di quanto il tuo angelo custode possa volare.

Non poteva accelerare più di così, controllava a stento la moto. La manopola di Gary sfiorò il manubrio di Luther quando lo sorpassò a centosettanta chilometri orari. Luther era stato costretto a rallentare, aveva le ruote ricoperte di fango. Gary aveva quasi raggiunto Elliot e Adam, lo intravidero arrivare dagli specchietti retrovisori. Adam si crogiolò in un sorriso rasserenante di un istante. Mancavano ormai duecento metri al traguardo, Adam e Elliot si contendevano il primo posto. Finn e Marcus poterono distinguere due fanali avvicinarsi al traguardo, la curiosità era attanagliante. Un rumore sordo seguito da un orrido stridio metallico fece voltare di scatto Adam. Gary volò via dalla moto come una marionetta tagliata dai fili, il corpo sbalzato violentemente contro l'asfalto. Un urlo muto attraversò l'aria mentre la sua figura si rovesciava in un'agonia di polvere e metallo. Il cuore di Adam saltò in gola: il suono della caduta fu come un colpo al petto. Senza esitare, Adam si attaccò ai freni. Fece subito inversione di marcia e si lanciò verso l'amico sdraiato per terra. La moto di Gary era a trenta metri da lui, distrutta, perfino Luther si fermò ad assistere Gary. Aveva bisogno di immediato aiuto.

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