Capitolo 6

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La mattina dopo, James restò nel letto più del solito, cercò di addormentarsi di nuovo, senza riuscirci. Rimuginava su quello che era successo il giorno precedente, forse la sua sceneggiata era stata un po' troppo plateale, non si sentiva in dovere di chiedere scusa né le pretendeva da Adam, ma nonostante tutto non voleva rimanere l'unico del gruppo a non possedere una moto, a rimanere escluso. Scese di scatto dal letto e alzò la serranda. Il cielo terso preannunciava una bella giornata. Era giunta l'ora di uscire. Come ogni mattina doveva concludere degli appuntamenti, il più importante tra tutti era quello con un suo vecchio conoscente, un diciottenne di Grove town-ovest, Tanner. Percorse di fretta Rainy Street e arrivò a Piazza del Petalo, nel solito angolino. Nell'attesa, accese una sigaretta. Aspettava con impazienza l'arrivo di Tanner. Stava per chiamarlo, quando lo vide arrivare con un cappellino da basket e gli auricolari.

<< Ciao J... come stai? >> James interruppe subito la cantilena << Zitto. Ora parlo un attimo io, a meno che tu non abbia i soldi... ma non è così giusto? >> Tanner iniziò a commiserarsi << Ho solo venti dollari con me, ma ho scommesso dei soldi, devo solo aspettare la vincita, me lo sento!>>. Fu subito interrotto da James, aveva già sentito quelle parole << Ora ti dico che faremo, neanche questa volta hai i soldi. Bene! Stasera portami il mezzo di tuo padre, so che ha un motorino o qualcosa di simile, lo rivenderò e saremo pari >> le spalle di Tanner trasalirono in un sussulto nervoso, fece un passo indietro, dovette appoggiarsi alla rete di recinsione dell'area per cani << Cazzo J, lo sai che non posso, mio padre mi ucciderebbe >> James rise di gusto<< Non era una proposta. Digli che ti è caduto in un fosso o qualsiasi altra scusa del cazzo, è un problema tuo, non voglio che nessuno si faccia male, mi capisci vero? >> Tanner rimase in silenzio, paralizzato. James si limitò ad andarsene via, diede le spalle a Tanner e lo salutò con un cenno della mano. Quel pomeriggio non raggiunse Adam e Gary. Erano troppo indaffarati a rianimare la moto in garage. Discussero per mezz'ora sul da farsi, nessuno dei due aveva idea di come funzionasse un motore di una moto. Erano immobili, seduti per terra a fissare quello strano insieme argentato di tubi e bulloni, finché un rumore ripetuto attirò la loro attenzione verso il portone del garage. La timida bussata confermò la presenza di una persona, Adam si alzò in piedi, facendo perno sul ginocchio << Ma chi è? >>

<< Credo sia Sebastian, ho pensato di chiamarlo perché se la cava con le moto >> Adam esitò un secondo prima di rispondere, era contento di rivedere Sebastian ma il suo viso trasudò fastidio << Hai fatto bene, ora gli apro >>. Sebastian era un ex compagno di classe dei due. Durante gli anni scolastici, non erano stati molto amici, di lui Adam ricordava solo la passione per i motori, e che fosse figlio di un meccanico di Grove town-est. Sollevò il portone del garage, Sebastian non era cambiato. I capelli arancioni erano sempre corti, a spazzola, accompagnati dalle tante lentiggini sopra un viso pallido. Salutò Sebastian con un sorriso imbarazzato. Non si sentivano da molto tempo. Sebastian chinò la testa, e ricambiò. << Ciao Adam! Come stai? >> . Gary afferrò il braccio di Sebastian, non perse tempo, lo trascinò subito di fronte alla moto. << Una Honda CB 500... davvero stupenda >> Adam tolse il cavalletto alla moto e la spostò al centro del garage << Stiamo discutendo da un'ora su come rianimare questo catorcio >> Sebastian accarezzò la sella della moto, la mano si riempì di polvere, fece una smorfia e si mise ad esaminare il motore. << Datemi un'ora, qui ci penso io, voi fatevi un giro >>. Una volta finito il lavoro, percorse la salita per avvisare Adam e Gary. Li trovò seduti sul marciapiede a chiacchierare << Venite! La moto è pronta! >> si stava pulendo le mani con un panno umidiccio << Non capisco, dopo averla controllata ho provato ad accenderla, credo che la moto sia perfettamente funzionante, era sporca soltanto sulle plastiche e sulla sella, anche se è strano visto che era coperta dal telo >> Gary accolse con gioia quelle parole << Quindi è possibile farci un giro? >> Adam poggiò la mano sulla spalla di Gary << Non ci pensare nemmeno, guido io >>Sebastian lanciò la pezza verso Adam << Teoricamente la moto è pronta all'uso, ma deve essere prima lavata>>. Gary scosse la testa << Fallo tu, io offro il pranzo a Sebastian per il disturbo >> non si sarebbe voluto sporcare per nulla al mondo, non sopportava l'idea di toccare qualcosa di infetto, a casa sua non aveva mai sciacquato nemmeno una forchetta, quindi lasciò il lavaggio nelle mani di Adam, preferiva spendere trenta dollari per Sebastian piuttosto che toccare una moto ferma a prendere polvere da anni.

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