Alle nove del mattino Adam era già fuori da letto. Fece colazione di fretta, con un cappuccino e una brioche al miele. Mentre masticava guardava distrattamente il telegiornale alla piccola televisione a schermo piatto appesa alla parete della cucina, non era importante godersi quel pasto, non erano importanti le notizie in tutto il resto del mondo. La mente era un solo, grande binario; la meta, invece, ritrovare la pace con Allison.
Indossò i primi vestiti che trovò appoggiati alla sedia della scrivania in camera sua, una t-shirt bianca stropicciata con sopra una giacca di pelle nera. Prese un vecchio zaino grigio, scolorito dai troppi lavaggi, dentro cui adagiò un oggetto avvolto accuratamente nella carta stagnola, in modo da non permettergli di sballottare. Era l'unica possibilità di riconquistare Allison. Sospirò, comparse di nuovo un nodo allo stomaco. Si precipitò sulla sua Honda e partì verso casa dell'amata. Erano le dieci e mezza del mattino, cominciava a fare caldo, l'atmosfera risultava umida, a causa di una delicata pioggerella. Temeva che Allison non lo avrebbe mai perdonato, ma doveva tentare, non poteva permettersi di vivere con il rimorso. Prese il cellulare e digitò a memoria il numero di Allison, mentre squillava, provava mentalmente le battute da dirle, come dovesse recitare un copione << Ciao... Ally, lo so che non vuoi più parlarmi, ma sono venuto sotto casa tua per chiederti scusa, non pretendo che tu mi perdoni ma puoi almeno concedermi di scusarmi?>>
<< Dammi dieci minuti per prepararmi>> Allison si limitò a rispondere con queste parole, il tono freddo e distaccato fece perdere le speranze a Adam per un momento. Lui la stava aspettando appoggiato alla sella della moto. Continuava a fumare una sigaretta dopo l'altra, sperando di tranquillizzarsi. La pioggia diventava sempre più fitta. Ad Allison non dava fastidio l'odore di fumo, altrimenti si sarebbe contenuto. << Eccomi, perdona l'attesa ma dovevo farmi una doccia >> disse Allison appena arrivata di fronte al ragazzo. Restava impassibile di fronte a lui, riparata da un tenero ombrellino viola. Portava il bomber dei Poisoned. Adam scostò una ciocca di capelli bagnati dietro l'orecchio << Il gruppo si è sciolto definitivamente. Gary mi ha fatto aprire gli occhi, creare i Poisoned Flowers ha causato più problemi che altro, mi ha fatto marcire, quindi abbiamo deciso di farla finita, anche se sei la prima del gruppo che lo viene a sapere >> Allison era sollevata, era della stessa idea << Bene...>>
<< Sai, il bomber ti sta davvero bene addosso, mette in risalto il tuo girovita. >>
<< Grazie. >> fissava le goccioline scendere dagli zigomi del ragazzo
<< Comunque Ally... mi dispiace, non so cosa mi sia preso, ma voglio chiederti scusa a modo mio>> Allison ascoltava in silenzio. Adam aprì lo zaino che teneva appoggiato alla ruota anteriore della moto e estrasse un vaso turchese, sul quale era piantata una rosa rossa a fiore doppio, la preferita di Adam, l'unica decorazione apportata da lui nel garage dei Poisoned;
<< Conosci bene questo fiore, sai bene quanto io ci tengo >>. Prese dalla tasca frontale dello zaino delle forbici e tranciò di netto la corolla della rosa, senza esitazione. Incrociò gli occhi di Allison mostrandole il viso pentito, da cane bastonato << Era la mia rosa preferita, la stessa che ho tatuata sul braccio, ma mi sono reso conto solo ora che è soltanto un misero fiore, niente di più, perdonami, Ally, voglio dimostrarti che sono cambiato, te lo giuro >> Allison rimase dapprima sorpresa, poi alzò gli occhi al cielo << Apprezzo le tue scuse, e che tu abbia "decapitato" la tua rosa per me, Adam, ma non puoi pensare che questo basti, ti perdono, questo sì, se ci rivediamo in giro ti saluterò di certo, ma non torneremo mai più come prima, mi dispiace...>>
Adam sospirò profondamente, creando una nuvoletta di condensa che evaporò all'istante << Non fa niente, ci sentiamo>> infilò di fretta il casco integrale e abbassò di scatto la visiera fumé, doveva nascondere quell'unica lacrima che non era riuscito a controllare. Allison tentò di fermarlo, più per educazione che per altro, ma Adam partì subito, odiava mostrarle quanto ci tenesse veramente, aveva perso i Poisoned il giorno prima, adesso anche lei. Guidò per quindici minuti, apparentemente senza una meta, fino a quando si fermò sul ciglio di una strada al momento deserta. Scese dalla moto e calciò un ciottolo vicino a lui, ma scivolò finendo in una pozzanghera << Merda! Merda! >> si tolse la maglietta ormai fradicia e ricoperta di fango, gettandola a terra. Rimase seduto sotto il diluvio, a testa bassa, per i successivi dieci minuti, senza dire una parola.
Quella stessa mattina, mentre Adam cercava di riappacificarsi con Allison, Gary faceva colazione con Flia all'Hoover bar sulla sedicesima; un localino famoso a Grove town per i suoi abbondanti aperitivi a basso prezzo. Stavano mangiando due brioche, al limone per Gary, al miele per Flia. Lui odiava la brioche al limone ma era convinto che gli donasse fascino scegliere un gusto così ricercato, quasi agrodolce. << Non pensavo ti piacesse la brioche al miele >> Flia bevve un sorso d'acqua << Di certo è meglio di quella al limone >> civettò lei. Gary cercava il più possibile di tergiversare, voleva creare un clima piacevole e rilassato prima di intavolare il discorso riguardante l'esito del futuro della loro relazione. Flia fissò perplessa il busto stranamente irrigidito del fidanzato << Ei, ti vedo pensieroso, che succede? >> la ragazza aveva intuito che volesse discutere di qualcosa. Gary annuì, sospirando, appoggiò la brioche su di un piattino di ceramica << Tra poco andrò al college a Clinston, tu mi avevi detto che vorresti fare la parrucchiera con tua madre... e quindi pensavo a questo >>
<< A questo cosa?>>
<< A noi due, al nostro futuro come coppia>> fissava le labbra della ragazza, non riusciva a guardarla negli occhi. Temeva la prossima risposta di Flia
<< Amore, Clinston dista da Grove town solo due ore e mezza di macchina, Ti basterà comprare un'auto e siamo a posto >> Gary rimase colpito dalla tranquillità della risposta, non era preoccupata, anzi la sua leggerezza lo innervosiva. Flia stava sottovalutando la gravità della situazione. Gary non riuscì a fingere che la replica della ragazza lo avesse in qualche maniera tranquillizzato << Non ti pesa l'idea di stare lontani? Poi dovremo organizzarci per vederci, tu avrai il lavoro e io dovrò studiare, non sarà facile...>>
<< Stai suggerendo di lasciarci? >> gracchiò Flia << No, non mi fraintendere, dico solo che sarà un ostacolo da superare insieme, come coppia, stiamo insieme da poco, spero che ci riusciremo>> Flia tornò serena, empatizzò la tristezza di Gary nei suoi occhi colmi di melanconia << Stai tranquillo, dormirò da te più spesso, però voglio che mi vieni a prendere in moto>> Gary accennò un sorriso, era fortunato a stare con una ragazza come Flia.
<< Guarda, sta diluviando >> Il suo cervello si estraniò per un istante dalla situazione corrente, chissà Adam come se la stava cavando con Allison. Più che fortuna, aveva bisogno di un miracolo per riconquistare la sua ex ragazza, ma non era poi così importante. Si alzò per pagare la colazione di entrambi, non prima di aver baciato la fronte della compagna. Si diresse al bancone di legno e chiese il conto alla cameriera << Sono cinque dollari, grazie >> Gary le diede dieci dollari accompagnati da un sorriso spontaneo << Tenga pure la mancia >>. Sembrava strano, ma doveva ammetterlo a se stesso, era felice.
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Sfumature di giovinezza
Storie d'amoreCosa succede quando un gruppo di ragazzi di una stagnante cittadina trova un vecchio manoscritto di un misterioso mototeppista? Creeranno bande, nasceranno nuovi amori e si creeranno sempre più problemi. D'altronde, queste sono le sfumature della gi...