Capitolo 28

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Gary arrivò al portone di casa con il respiro affannato. Varcata la porta, evitò l'ascensore, era troppo lento, salì i gradini delle scale due a due, andò in camera per prendere il libro dei Wind Blades dallo scaffale più in alto della vecchia libreria color malva, lo mise dentro uno zaino nero a tracolla e si catapultò fuori casa. Mentre scendeva, con un mano allacciava i bottoni del bomber, con l'altra digitava il numero di Adam al cellulare

 << Sto venendo da te, comincia a scendere, dobbiamo parlare. >>

Adam era disteso nel letto mentre rimuginava sugli avvenimenti della serata, fissava una piccola ragnatela esattamente sopra di lui, per mantenere la concentrazione. Il pensiero che sarebbe dovuto scendere per incontrare l'amico lo sfiorò appena. Non era preoccupato, anzi, pensava più a una chiacchierata tra ragazzi, qualcosa di casuale. In fondo, avevano sempre avuto quell'aria di complicità che lo faceva sentire a posto, come se ogni discussione potesse essere risolta con una battuta e un sorriso; soltanto il tono della voce di Gary, pochi minuti prima, durante la chiamata ,era stato più cupo e glaciale del solito, ora, mentre si vestiva, avvertiva un nodo allo stomaco. Ancora assonnato, si mise i primi pantaloni che trovò in camera, indossò l'amato bomber dei Poisoned e scese di casa. Non sapeva cosa aspettarsi da Gary, non era un comportamento da lui. Si accese una sigaretta nell'attesa dell'amico, il forte vento notturno la faceva consumare più in fretta del normale, dovette accenderne una seconda. Una luce ovale in linea retta illuminò la strada buia davanti a lui. La riconobbe subito. Il fanale della moto di Gary. Adam lo  guardò parcheggiare con aria interrogativa <<Allora?>> chiese da lontano, cercando di rompere il ghiaccio con un sorriso che non arrivò nemmeno vicino a sembrare naturale. Gary, avvicinandosi lo fissava, impassibile.

<<  Cosa c'è di così importante? Non potevi aspettare domani? >>. Un pugno in pieno viso lo prese alla sprovvista ma Adam riuscì a rimanere in piedi <<Che cazzo ti è preso?>> Gary si strinse il polso con il quale aveva colpito Adam, il volto non tradiva alcun pentimento << Questo era per Allison >> Adam si passò la manica sulla bocca, ora sporca di sangue. Il nome della ragazza gli rimbombò nella testa, confuso e carico di significato. << Alla fine l'ha detto a qualcuno, bene... me lo sono meritato >> Gary era fuori di sé << Non capisci? Da quando abbiamo creato i Poisoned abbiamo avuto solo problemi! Abbiamo perso James, Hai perso Allison, quanto altro devi ancora perdere prima di renderti conto che la dobbiamo smettere? Abbiamo avuto problemi perfino con la polizia! Ci hanno quasi arrestato cazzo! Dovevamo solo divertirci! Dovevamo solo divertici...>> la voce carica di amarezza << Non è solo per Allison. È anche per noi due. Ci siamo allontanati! Non ti riconosco più...>> Adam fu costretto a riflettere sulle parole dell'amico, forse aveva ragione <<  Prima era tutto più semplice >> era ora di lasciar perdere i Poisoned Flowers << Tutto quello che hai detto è vero, ti chiedo solo un'ultima corsa come Roses dei Poisoned, in serenità, come sarebbe dovuto essere, poi mandiamo tutto a fanculo >> Adam lo stava ascoltando, Gary, sorpreso dalla reazione dell'amico, si rasserenò << Sono contento che hai capito, nello zaino ho il libro dei Wind Blades, non abbiamo più letto le traduzioni, ma nel libro è scritto che i Winds ebbero tanti problemi con la polizia e con altre bande, alla fine del libro gli ultimi rimasti nei Winds lasciarono perdere il gruppo per unirsi alla "Yakuza", una specie di mafia giapponese, sono contento che ci siamo fermati prima>> abbassò lo guardo << Non si può dire lo stesso per James... ma va bene, se quello che ti serve è un'ultima corsa sulla sedicesima, andiamo! Poi non voglio mai più sentire il nome Poisoned Flowers >>.

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