Dopo una bella serata con Riccardo, i guai sono rimasti ad aspettarmi davanti casa. Mia madre era in piedi davanti alla porta, con un'espressione agghiacciante e mio padre con le braccia conserte un passo dietro di lei.
Riccardo voleva scendere dall'auto, ma l'ho lasciato andare via. Tanto era una questione che mi sarei dovuta risolvere da sola.
Mia madre pensava che in qualche modo fossi scappata di casa, perché non avevo avvisato che non sarei tornata a cena.
Certo, senza neanche i vestiti...
Poi inevitabilmente, la questione si è spostata su Riccardo. Mia madre ovviamente ha provato a scaricare la colpa su di lui, dicendo che mi stava portando sulla "cattiva strada".
Mio padre invece è rimasto in silenzio.
Posso dire che mi aspettavo questa sfuriata. Anzi, in un certo senso me la sono cercata, visto che sono sparita per ore.
"Ma chissà che lavoro fa questo! Marco era uno serio, non avrebbe mai fatto una cosa del genere!"
"Ma che c'entra il suo lavoro? Conta veramente qualcosa?"
"Certo che conta! Se vuoi metterti con un delinquente qualsiasi, non voglio vederti rovinata."
"Un delinquente?" Ho chiesto ridendo. "Mamma, è un calciatore."
"E allora? Se si rompe qualcosa il gioco è finito. Ti serve uno con un lavoro importante, stabile-"
"Marta smettila." A un certo punto si è intromesso mio padre. "Lasciala perdere."
"Ma sei impazzito pure tu?"
"Alessia non ci ha mai dato ragione di preoccuparci. Ha sempre fatto il suo dovere, sa cosa sta facendo."
Non mi aspettavo che intervenisse, soprattutto a mia difesa. Non lo avevo mai sentito una volta contraddire mia madre, e neanche darmi ragione.
"Adesso solo perché ha avuto un incidente non significa che non sia affidabile... E comunque ti ho preso una macchina nuova."
"Cosa?" Ha chiesto quasi urlando mia madre. "Fa un incidente e questa sarebbe la sua punizione?"
"Ha quasi vent'anni, non puoi più metterla in punizione. Sa gestirsi da sola."
Mia madre non mi ha parlato più, ed io ho cominciato a guardare con occhi diversi mio padre.
L'ho sempre visto come quello cattivo dei due, ma questa sua improvvisa presa di posizione mi fa rivalutare ciò che pensavo.
Non tanto per la macchina, anche perché per guidarla ho bisogno di entrambe le braccia funzionanti. Ma per il fatto che sia andato contro mia madre, per venire incontro a me.
In quasi vent'anni, non l'ho visto mai prendere le mie parti. L'unico a difendermi era Lorenzo, finché, ovviamente, non se n'è andato.
Adesso mi sembra strano poter contare su qualcun altro.
Non credo che mia madre mi odi, o cose simili. Immagino che voglia il meglio per me, ma questo non è il modo giusto per ottenerlo.
Non mi ha mai permesso di sbagliare, quando magari mi sarebbe stato d'insegnamento. Nemmeno di osare quando avrei potuto, per imparare a correre i rischi.
Sono sempre rimasta lì sul filo.
Ma adesso mi sono stancata di vivere nella "via di mezzo".
A Riccardo non ho raccontato tutto, anche perché sono problemi che riguardano piuttosto me che lui.
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Dammi un motivo
Fanfiction"Dammi un motivo, uno solo, e lascio perdere tutto." Alessia e Riccardo si conoscono per puro caso, mentre si trovano all'estero in vacanza. Al ritorno a casa però, scopre che è il nuovo ragazzo della sua migliore amica, Martina. Quando in un'amiciz...