Dammi un motivo

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Non ho preso sul serio la proposta di Riccardo.

Aveva regalato quel viaggio a Martina, ed io sicuramente non voglio essere una sua sostituta. Poi non penso che a Parigi dovrebbe andarci con me.

È davvero la città dell'amore, quindi non è un viaggio per due come noi che non capiscono nemmeno cosa vogliono.

Ci piace andare a letto e basta? È un divertimento senza vincoli?

In questo momento non riesco a dare una risposta a nessuna delle domande che mi vengono in mente.

So solo che quello che abbiamo io e Riccardo, è qualcosa di diverso rispetto a ciò che ho vissuto fin'ora con Marco.

Non solo loro due sono due persone di carattere opposto. Sono totalmente differenti non sono dal punto di vista estetico, ma anche comportamentale.

Marco non è sfrontato come Riccardo. Non ha la stessa carica, la stessa sfacciataggine.

Poi quei pregi che gli riconoscevo, ormai non li vedo più.

Pensavo fosse uno dolce, un ragazzo onesto e affidabile. E invece.

Riccardo d'altro canto, non è poi così duro come il suo aspetto fa sembrare. È evidente che anche lui abbia un lato dolce, e me lo ha mostrato più volte.

"Tutto okay?" Mi chiede Riccardo, ed io annuisco.

"Sì, tanto me lo aspettavo." Dico dopo aver chiuso il computer.

"Però fino ad ora poteva essere tutta una teoria, adesso invece è una certezza."

In effetti, averli sentiti, ha sortito un effetto diverso. Prima non avevo mai realizzato al 100% quel tradimento.

Adesso invece ho prove concrete.

Rimango in silenzio, perché non trovo altre parole da dire. Una ad una cominciano a sgorgare delle lacrime, che avevo represso fino ad ora.

Non volevo piangere, davvero. Non per quei due. Eppure sembra che le lacrime stiano sfuggendo al mio controllo.

Riccardo si avvicina a me, per consolarmi.

"No no, sto bene." Gli faccio segno con la mano. "Mi escono in automatico." Accenno una risata.

Riccardo però non mi ascolta, e mi stringe fra le sue braccia. Quel gesto, mi fa addirittura singhiozzare.

Chi sapeva che aveva la capacità di farmi sfogare a questo punto.

"Non devi stare male per quel coglione." Mi accarezza la schiena, per cercare di calmarmi, ed io mi metto a ridere. "Aveva tutto e non ha capito un cazzo."

Sentire queste parole da Riccardo mi fa stare meglio. Anche se mi lasciano un grande dubbio.

"Lo odio." Dico asciugandomi le lacrime con il dorso della mano.

"Ci sei stata troppo tempo per odiarlo."

Odio forse è una parola troppo grande, ma nei confronti di Marco non provo neppure indifferenza. Provo rabbia, rancore.

Se lo avessi amato di più, probabilmente non sarebbe così. Non sarei riuscita a provare queste sensazioni, ma solo una grande tristezza.

È questo il punto, il mio amore era troppo debole.

Era la mia prima relazione, la prima esperienza che poi era diventata seria. Siamo cresciuti insieme, e questo mi ha sempre fatto credere che tra di noi ci fosse amore.

Come non l'ho amato io, sicuramente non mi ha amato nemmeno lui. Proprio per questo mi fanno male le parole che mi diceva.

"Non lo odio, ma lo detesto."