Sono rimasta da sola a Roma. Riccardo è a Bologna, Sara e Martina invece fuori dalla mia vita e Ludovica in vacanza con la sua famiglia.
Dopo la partita di Riccardo di ieri, la mia preoccupazione mi ha fatto prendere un biglietto per arrivare a Bologna.
Forse è una follia? Probabile.
Sarei dovuta rimanere a casa a studiare, ma non posso fare finta di nulla.
Non so nemmeno di cosa essere preoccupata, dopotutto Riccardo deve solo riposarsi non è un infortunio grave.
Per questo, mentre guardo il paesaggio dal finestrino del treno, arrivo alla conclusione che forse era solo una scusa per rivederlo.
Non che ci sia niente di male, il problema è che continuo a trovare scuse per non dire la verità, come in questo caso.
A Riccardo non ho detto nulla, e in realtà non l'ho nemmeno sentito, volevo lasciarlo riposare.
Sul treno cerco di concentrarmi per studiare, ma non funziona. Riccardo continua a disturbare i miei pensieri e la mia concentrazione.
Non ho mai avuto problemi nello studio. Certo non ero la studentessa, ma nemmeno la più scarsa. Ero una via di mezzo.
E sono una via di mezzo anche nella vita. Non sono poi così bella, ma nemmeno così brutta. Simpatica, non troppo ma neanche troppo poco.
O almeno io sono convinta che sia così. Spesso mi dico che è semplicemente un modo mio per spronarmi sempre, delle volte invece sono convinta che sia la realtà.
Comunque, ho deciso di andare all'università più per scelta di mia madre che mia. Voleva che ci andassi, e ha fatto di tutto per convincermi ad iscrivermi.
Fosse stato per me, avrei fatto tutt'altro. Sicuramente non avrei studiato ingegneria.
Io a liceo eccellevo nelle materie umanistiche. Letteratura italiana, Latino, Filosofia... Probabilmente avrei studiato qualche materia fra quelle.
Ma secondo mia madre, non erano facoltà che avrebbero potuto assicurarmi un buon futuro.
"Potresti fare solo la professoressa, ti vuoi accontentare di questo?"
Secondo lei, ingegneria sarebbe stata la scelta giusta. Non quella giusta per me, ma quella giusta e basta.
"Poi sai che ti può aiutare papà."
Altro motivo per cui avrei preferito studiare altro, e farmi le ossa da sola. Senza raccomandazioni.
Io e mio padre non abbiamo mai avuto un bel rapporto. Abbiamo dei caratteri che non riescono ad incastarsi in nessuno modo. Poi ho smesso di smussare il mio per cercare di farli combaciare.
Ad oggi, ci limitiamo a parlare il meno possibile. Una soluzione infelice, ma l'unica accettabile.
"Siamo in arrivo a Bologna Centrale, termine corsa del treno."
Chiudo il libro e lo rimetto nello zaino, dopodiché prendo il borsone dal sedile affianco per poi dirigermi in fila verso l'uscita.
"Rispondi." Dico da sola mentre sento il telefono squillare.
"Pronto?"
"Richy."
"Tutto bene?" Mi domanda, forse confuso.
"Non sei impegnato vero?"
"No, perché?"
"Non è che mi verresti a prendere alla stazione?"

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Dammi un motivo
أدب الهواة"Dammi un motivo, uno solo, e lascio perdere tutto." Alessia e Riccardo si conoscono per puro caso, mentre si trovano all'estero in vacanza. Al ritorno a casa però, scopre che è il nuovo ragazzo della sua migliore amica, Martina. Quando in un'amiciz...