Da ieri Marco non si è più fatto sentire. Conoscendolo, sarebbe inutile anche cercarlo, perché non mi risponderebbe.
Molte nostre litigate negli anni, si sono protratte per giorni, alcune volte anche per settimane. Poi alla fine, tornava tutto come prima, come se non avessimo mai litigato dal principio.
Per certi versi, ha un carattere difficile. Quando non ci sono problemi tra di noi, è il ragazzo perfetto. Ma discutere con lui è infernale.
Dei giorni di stop potrebbero comunque rivelarsi una buona idea. Avrò il tempo che mi serve per riflettere. Siamo stati troppo affrettati nella scelta di ricominciare a vederci.
Cinque minuti fa, Sara mi ha mandato un messaggio dicendomi che stava davanti casa mia.
Ed io le ho risposto "5 minuti".
Quei famosi cinque minuti sono diventati venti, e so già che non appena salirò in macchina mi beccherò le lamentele.
Cerco di sbrigarmi il più velocemente possibile. Faccio cento volte avanti e indietro perché ogni volta mi scordo qualcosa di nuovo.
Saluto i miei che sono ancora svegli in salotto, e in fretta e furia recupero le ultime cose prima di uscire.
"Eccomi eccomi." Metto subito le mani avanti mentre apro lo sportello dell'auto. "Siamo pure in orario."
"Eh menomale, Martina ci ucciderebbe."
Martina ci aveva detto che sarebbe stata una grande festa, ma mica avevo capito.
Probabilmente avrà invitato metà dei nostri compagni di corso, e la maggior parte dei nostri compagni di classe dell'anno scorso.
Ha riservato in pratica tutto il privè del locale, e non oso sapere quanto abbia speso.
La guardo da lontano, mentre saluta gli invitati con un gran sorriso in volto.
Martina ha un vestito lungo, elegante, di colore viola.
"Avete rischiato di venire in ritardo." Dice ridendo e stringendoci in un abbraccio.
Lasciamo i regali su un tavolo lì vicino, e nel frattempo ci mettiamo a chiacchierare.
"Come mai non c'è Marco?" La musica è alta, e Ludovica deve urlare per farsi sentire.
"Abbiamo litigato ieri." Dico sbuffando.
"Già? Perché?"
"Lunga storia, lasciamo perdere."
Sara rimane in silenzio, ma riesco a leggerle nel pensiero. Sicuramente starà pensando "te l'avevo detto" e non posso biasimarla. Dovrei ascoltarla più spesso, quasi sempre ci azzecca.
"Vabbè dai, allora hai bisogno di uno svago."
I drink vanno e vengono, soprattutto per me che non devo guidare. Ho sempre il bicchiere pieno. Poi Sara con il libero accesso alla bottiglia, fa dei vodka redbull che stenderebbero chiunque.
Secondo me esiste una legge universale, che obbliga le persone a fumare dopo qualche drink. È qualcosa più forte di me, ho sempre il pacchetto pieno quando devo fare serata.
Esco dal retro, e mi appoggio al muro, per evitare di cadere rovinosamente, ed accendo la mia sigaretta.
"Alessia." Sento dire alle mie spalle e mi giro.
Sono abbastanza ubriaca, e le luci soffuse non fanno altro che alterare la mia vista.
"Caspita, quanto hai bevuto?" Domanda ridendo.
Dalla risata mi rendo conto che è Riccardo.
"Abbastanza, Sara carica i drink."
"La festeggiata? Non la trovo."

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Dammi un motivo
Fanfiction"Dammi un motivo, uno solo, e lascio perdere tutto." Alessia e Riccardo si conoscono per puro caso, mentre si trovano all'estero in vacanza. Al ritorno a casa però, scopre che è il nuovo ragazzo della sua migliore amica, Martina. Quando in un'amiciz...