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"Sbrigati a venire, così andiamo!" Mi arriva il messaggio di Martina, ed alzo gli occhi al cielo.

Ho un difetto, grandissimo. Sono ritardataria. Mi avevano detto di uscire alle 23, ma sono le 23:30 ed io ancora devo finire di prepararmi.

"Andate prima voi, vi raggiungo appena ho fatto" Le mando il messaggio, e torno a fare ciò che stavo facendo.

Dopo una settimana di movida in Spagna, non avevo alcuna intenzione di tornare a fare la vida loca a Roma. O almeno, non subito.

Non sono passate nemmeno ventiquattr'ore dal nostro ritorno, e già vengo trascinata in discoteca.

Finisco di truccarmi gli occhi, facendo attenzione a non sbavare l'eyeliner, ma il tentativo è fallimentare.

Dopo scarsi risultati, decido di uscire abbastanza frustrata.

"Dove vai a quest'ora?" Abbassa gli occhiali sul naso, mia madre, che mi guarda con un sopracciglio alzata.

"Vado in discoteca."

"Con chi?"

"Ma come con chi mà? Sono tipo dieci anni che esco sempre con le stesse!" Esclamo esasperata, mentre prendo la mia borsa dal tavolo.

Mia madre è sempre stata abbastanza severa. Solo negli ultimi anni si è riuscita a rassegnare del fatto che, ormai maggiorenne, non avrebbe mai potuto avere lo stesso potere su di me.

Il suo essere severa, si è trasformato in apprensione pura, quindi mi riempie di domande ogni volta che devo uscire.

"Non fare tardi."

"Ciao mà." Esco sbuffando, per evitare che mi faccia più domande del dovuto.

Salgo in macchina, e come prima cosa collego il telefono per ascoltare la musica. È l'unica cosa che mi accompagna in questo tragitto, che non sarebbe dovuto durare più di un quarto d'ora, e che invece si è duplicato.

Dopo mezz'ora imbottigliata nel traffico, arrivo finalmente al locale. Entro subito, visto che fuori non mi sembra di vederle. Stranamente riesco anche ad individuarle in fretta.

"Un'ora di ritardo!" Mi bacchetta Martina per poi stringermi in un abbraccio.

"Traffico." Mi limito a dire, anche se è solo parte della verità.

"Ma sai la novità?" Mi domanda Sara a voce alta per farsi sentire.

"Che novità?" Domando con un'espressione confusa.

"Martina si sta sentendo con un ragazzo! Da tipo un mese, e non ci ha detto nulla!" Mi giro con uno sguardo sorpreso verso Martina che sembra essere arrossita.

"Stasera ve lo faccio conoscere."

"Quindi è seria la cosa?"

"Non lo so, penso di sì." Fa spallucce.

Nel frattempo, prendiamo un drink, poi un altro e un altro ancora. So benissimo che non dovrei bere, dato che ho la macchina. Ma tanto so già che prima delle 6 non usciremo da qui.

Prendendo l'ennesimo drink al bancone, quando mi giro rischio di rovesciarlo interamente addosso ad un ragazzo, ma mi salvo in calcio d'angolo.

"Scusami." Alzo lo sguardo verso di lui e per poco non faccio cadere il bicchiere.

"Alessia?"

"Riccardo?"

Gli stessi occhi che mi hanno perseguitato in queste notti, me li ritrovo davanti.

Ma quante possibilità c'erano che ci saremmo rivisti? Roma è immensa, e invece proprio in questo locale ci siamo scontrati.

"Allora sei veramente di Roma." Commento ridacchiando. "Riccardo è il tuo nome vero?" Domando e lui si mette a ridere.

Dammi un motivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora