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L'ansia non mi ha fatto dormire per tutta la notte.

Ciò che temo di più, è pensare di aver buttato quattro anni con Marco. Per tutto questo tempo in cui eravamo "separati", riguardavo alla nostra relazione con rispetto e anche malinconia.

Se ciò che ha detto Riccardo è vero, significa che per tutto questo tempo ho creduto di stare con un ragazzo perfetto e invece è stato uno stronzo sottocopertura.

L'altra cosa che mi fa stare male, è pensare che la mia migliore amica mi abbia potuto fare un torto del genere.

Io considero, anzi, consideravo, Martina come la sorella che non avevo mai avuto.

Tutti questi pensieri, non fanno altro che accentuare il mal di testa che ho a causa della notte in bianco.

Io e Riccardo ieri sera abbiamo escogitato il piano. Entrambi seguiremo Marco e Martina separatamente.

Per scrupolo, ho chiesto a Marco cosa avrebbe fatto oggi pomeriggio.

"Calcetto con gli amici".

Mi sono appostata vicino casa sua, in un punto in cui lui non farà mai caso alla mia auto, ma io non lo vedo uscire di casa.

Se non dovesse essere la verità, dovrei anche vergognarmi del fatto che non mi sono fidata di lui.

Conosco Riccardo da poche settimane, eppure pare che mi stia fidando di lui più che del mio ragazzo.

I minuti passano, ed io sto quasi per addormentarmi dentro la mia auto.

Proprio mentre sto per chiudere gli occhi, sento lo sportello della mia auto aprirsi, ed io scatto sull'attenti.

"Riccà, per Dio!"

"Scusa, non volevo spaventarti." Si siede sul sedile del passeggero.

"Che ci fai qui?"

"Ho seguito Martina."

"Giusto."

"E mi ha condotto qui."

L'ansia si fa mano mano più forte. Questo significa che le cose stanno davvero così?

Dopo qualche minuti, in effetti, vedo una ragazza bionda, che solo Martina può essere, andare verso la porta. Marco apre, e subito si saltano addosso baciandosi.

Sento il mio cuore andare in mille pezzi.

Riccardo mi prende la mano, e me la stringe con forza.

I miei occhi si riempiono di lacrime.

Sono stata tradita due volte oggi. Dal mio fidanzato e dalla mia migliore amica.

"Siamo stati insieme quattro anni... Santo Dio." Lascio la sua mano. "E lei mi ha pure consolato quando ci siamo lasciati." Dico ridendo, ma è una risata amara.

"Ale..." Riccardo mi alza il viso con due dita e mi obbliga a guardarlo negli occhi. "Tu non hai nulla a che vedere con Martina, nessuno dei due ti merita. E neanche io."

"Andiamocene."

Ho aspettato che Riccardo arrivasse, seduta davanti la porta di casa. Ho fumato una sigaretta, poi un'altra.

"Smettila di fumare così tanto." Mi rimprovera Riccardo sedendosi accanto a me.

"È l'unica cosa che mi può calmare." Mi giro verso Riccardo. "Ho sprecato quattro anni con... quello. Non lo riconosco più."

Poi mi metto a guardare il tramonto, e la luce del sole che pian piano si affievolisce.

"Come ho fatto a non notare nulla?" Mi metto a ridere.

Dammi un motivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora