Mi sono svegliata con gli occhi gonfi di pianto, e un mal di testa martellante. Le lacrime non hanno smesso di uscire, da quando io e Riccardo abbiamo litigato, finché non mi sono messa a dormire.
Ho dormito forse tre ore, non la definirei nemmeno una dormita.
Ho notato un paio di chiamate perse da Riccardo, ma non l'ho richiamato.
Mi sciacquo il viso con dell'acqua gelata, nel tentativo di sgonfiare gli occhi. Poi mi decido a scendere di sotto. Trovo mia madre che ancora non è andata a lavoro.
"C'è ancora del caffè ancora caldo." Mi dice ed io annuisco.
"Ah ieri è passato quell'amico tuo... Come si chiama?"
"Amico mio?" Domando confusa.
"Sì, quello dell'altra volta."
Ah, Riccardo.
"Beh ti cercava, ma eri appena uscita. Ma non è che ci sta provando con te? Io gli ho detto che sei fidanzata."
"Ma è possibile che non riesci a farti i fatti tuoi!" Esclamo. "Non sono fidanzata."
"Ma Marco-"
"Mamma non ci siamo mai rimessi insieme, e anche se fosse successo, consideralo come se lo avessi lasciato di nuovo."
Mia madre ha un'espressione confusa.
"Cos'è successo? Sembrava andasse tutto bene."
"Lascia stare." Scuoto la testa, mentre riempio la mia tazzina con l'ultimo goccio di caffè.
"E tu stai con quello?" Domanda con un tono sprezzante, che mi fa ribollire il sangue nelle vene.
"Non devi farti i fatti miei."
"Finché vivi sotto questo tetto, i fatti tuoi sono anche miei!" Esclama, ed io alzo gli occhi al cielo.
"Allora andrò a vivere altrove!"
"Ne discutiamo stasera insieme a tuo padre!"
Il mal di testa sta solo aumentando, così come il mio nervosismo. Vorrei che mi lasciasse in pace una volta per tutte, e se questo significa che devo andarmene di casa lo farò.
Sono stufa di stare sotto al loro controllo. Se necessario mi troverò un lavoro, così da non dipendere nemmeno economicamente dai miei genitori.
Rimango da sola a casa, e mi arriva un messaggio di Ludovica. A lei non ho detto di aver litigato con Riccardo. Anzi, ieri non ho proprio parlato con nessuno.
Sono rimasta fuori casa, a girovagare in auto, e infatti ho consumato tutta la benzina che c'era nel serbatoio.
Quando sono tornata, senza dire nulla a nessuno, sono filata dritta a letto. Senza neanche cenare.
"Disco stasera?" Mi scrive, ed io vorrei davvero risponderle di no.
"Sì dai."
"Allora ci vediamo dopo."
Perché dovrei rovinarmi anche questa giornata per Riccardo? Non ne ho nessuna intenzione.
Sono contenta di non averlo visto ieri, non ne avevo voglia, ma soprattutto non volevo che mi vedesse piangere per lui. Non voglio che sappia di avere quel potere su di me.
Adesso, quel minimo di tristezza si è trasformato in rabbia. Non mi viene più da piangere, ma di spaccare tutti i vasi in salotto e per il giardino.
Lo farei, ma poi chi se la sente mia madre.
Passo tutta la giornata a letto, un po' da depressa.
Fortunatamente i miei non sono tornati a cena, e non ho dovuto discutere anche con loro. Ma tanto, prima o poi quel discorso dovrà essere affrontato. Se non è oggi, sarà domani.

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Dammi un motivo
Fanfiction"Dammi un motivo, uno solo, e lascio perdere tutto." Alessia e Riccardo si conoscono per puro caso, mentre si trovano all'estero in vacanza. Al ritorno a casa però, scopre che è il nuovo ragazzo della sua migliore amica, Martina. Quando in un'amiciz...