28

752 40 7
                                    

Sono tornata a Roma prima di Riccardo, per fare quel famigerato esame. L'ho passato, ma come al solito non mi sento soddisfatta.

Non so cosa significhi impegnarsi, ed essere contenti del risultato. Devo studiare, e devo andare bene, che è totalmente diverso.

Mia madre è rimasta contenta che nonostante la scappata a Bologna sia riuscita a studiare, e a prendere un buon voto all'esame.

Ovviamente non ho detto a mia madre chi sono andata a trovare. Le ho detto che stavo andando da una mia compagna di corso che abita a Bologna.

Certo, questa situazione non può andare avanti a lungo, ma temo di farle conoscere Riccardo.

Per quanto era legata a Marco, non so se riuscirebbe ad accettare un altro ragazzo che non sia lui. Magari la sua opinione cambierà quando saprà che l'ho lasciato perché mi ha tradito.

Mio padre invece spero rimanga all'oscuro il più possibile. È abbastanza severo, ma soprattutto frettoloso nel giudicare. Solo a vederlo con tutti quei tatuaggi mi vieterebbe categoricamente di vederlo.

Peccato che non siano i tatuaggi a definire o meno una persona, e sia Riccardo che Marco ne sono la testimonianza.

Marco sembrava un principe azzurro, e invece è uno stronzo. Riccardo invece sembra uno duro, e invece è di una dolcezza unica.

Anche mettendolo a paragone con Marco ai tempi d'oro, sono convinta che lui sia migliore su tutta la linea.

Ma in ogni caso, non so nemmeno io se sia necessario che i miei conoscano Riccardo. Come faccio a sapere come andrà a finire tra noi.

"Alessia."

"Mh?" Alzo lo sguardo dal telefono non appena mia madre richiama la mia attenzione.

"Hai più controllato se ti hanno fatto sapere per l'Erasmus?"

Mi ero completamente dimenticata dell'Erasmus. Avevo fatto richiesta per studiare un anno all'estero, ma non ho più avuto notizie.

Avevo indicato qualche città in cui mi sarebbe piaciuto studiare, come New York, Madrid, Barcellona. Ma la mia prima scelta è Londra.

Non solo a livello accademico, ma ciò che mi interessa è stare più vicina a mio fratello, almeno per un po'.

"No mà, non è arrivato nulla." Scuoto la testa.

"Sicuramente ti arriverà a breve un'email. Spero per te che ti abbiano presa, altrimenti avresti dovuto studiare di più."

La solita, identica, storia.

È sempre colpa mia che non faccio abbastanza. È sempre stato così, dall'infanzia fino ad ora.

Mio fratello ha quasi 27 anni, ed essendo il primogenito era il preferito. Lui è sempre stato brillante a scuola, ed io dovevo in ogni modo arrivare al suo livello.

È come se fossi nata per seguire i suoi passi con precisione. L'unica cosa a cui dovevo pensare era la scuola, per essere brava come Lorenzo. Ho dovuto persino lasciare danza per concentrarmi 24/7 sui libri.

Mi piaceva danza classica, e forse ero anche brava. Ma secondo mia madre toglieva troppo tempo allo studio, e non potevo permettermelo.

"Al massimo ci riprovo l'anno prossimo."

"Sì e come fai? Devi pensare alla tesi, non puoi laurearti in ritardo!"

Sbuffo ed alzo gli occhi al cielo.

"E non fare così! Sai che ho ragione!"

Mi alzo dal divano, e prendo al volo le chiavi dell'auto.

"Dove vai?"

Dammi un motivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora