Capitolo 3~Imbarazzo

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Molly:"Sarah, perchè non mostri a Harry la casa? E la stanza che gli hai gentilemnte liberato?" Chiese Molly con aria innocente.

Harry:"oh, ma non occorreva che-"

Molly:"non preoccuparti Harry. E poi è stata proprio Sarah ad insistere." Sorrise falsamente. La odiavo.

Abbassai lo sguardo quando quello del riccio si posò inaspettatamente su di me.

Orazio:"Harry noi nel frattempo chiamiamo per ordinare a ristorante."

Harry:"oh va bene." Sorrise.

Molly iniziò a guardrmi minacciosamente, così mi diedi una mossa a parlare.

Io:"venga con me Signor Styles." Dissi afferrando la sua valigia nera. Aveva le ruote, ma di certo non mi avrebbe facilitato il compito.

Molly e Orazio se ne andarono, soddisfatti di aver ottenuto ciò che volevano, ancora una volta.

Harry ridacchiò vedendomi in difficlotà gia con la prima scala.

Harry:"dalla a me." Mi disse soffocando ancora delle risate.

Non potevo lascrlo fare a lui. Se Molly e Orazio lo avessero scoperto sarei rimasta a digiuno, ancora una volta.

Io:"no. Non si preoccupi, ci penserò io a-" Mi interruppe prendendo la sua valigia dalle mie mani e trasportandola facilmente al piano di sopra.

Camminai di nanzi a lui e lo condussi alla sua stanza. Aprii la porta e lo invitai ad entrare.

Io:"entri pure."

Entrò ridendo.

Ma cosa aveva da ridere? Forse avevo qualcosa sul viso?

Instintivamente mi portai una mno su una guancia e poi sull'altra per indagare se effettivamente avessi qualcosa in faccia.

Questo non fece altro però che aumentare le sue rusate.

Anche se potevano risultare irritanti, trovai che quello fosse uno dei suoni più belli del mondo. Uno di quelli che avrei ascoltato all'infinito senza mai metterli in pausa.

Io:"perchè ride?" Chiesi in un sussurro.

Harry:"guarda che ho 19 anni, non 60. Mi sembra logico che tu debba darmi del tu." E sorrise. Adoravo le sue fossette. Era quel tocco in più che lo rendeva speciale.

Rimasi in silenzio annuendo poco convinta. Non so se questa cosa sarebbe andata giu a Molly e a Orazio.

Harry:"quanti anni hai tu invece?" Mi chiese sedendosi sul suo letto ricoperto da una trapunta blu scuro.

Io:"il prossimo mese ne compirò 18." Dissi abbassando lo sguardo.

Harry:"fantastico. Che scuola frequenti?" Disse mentre si sfilava la sua giacca.

Non potei fare a meno di guardarlo.

Quando lui ritornò a guardare me, mi affrettai ad abbassare lo sguardo sulle mie scarpe nuove.

Io:"non ci vado più a scuola." Dissi con una certa tristezza.

Mi mancava andare a scuola, studiare e fare tutto ciò che facevano i miei coetanei.

Non che avessi molti amici, in realtà ero sempre passata per quella misteriosa, timida e oscura.

Ero una ragazza molto riservata, che si era costruita un guscio in cui si rifugiava sempre. Avevo sempre paura dei cambaimenti, paura di me stessa, di poter sbagliare.

Ma alla fine cio che si era rivelato sbagliato eravamo io e la mia vita.

La mia vita era ormai priva di senso.

Harry:"oh, e come mai l'hai lasciata?" Mi chiese in piedi proprio davanti a me.

Io:"i-io, io andavo male. Non mi è mai piaciuto studiare." Mentii.

Orazio:"Sarah! Scendi un momento!" Urlò Orazio dal piano di sotto.

Io:"scusami." Mi congedai e lui mi rassicurò con un dolce sorriso che apprezzai davvero tanto.

Scesi al piano di sotto.

Molly:"cosa ti ha chiesto?"

Io:"nulla. Stavamo solo parlando normalmente."

Molly:"forse non ti è chiaro. Quel ragazzo, non deve essere tuo amico. Dev'essere soltanto qualc'un altro da servire. Chiaro?" Disse accennando al coltellino che si stava rigirando tra le dita.

Deglutii rumoramente e annuii.

Molly:"e adesso fila a fare il bucato mocciosa!" Mi spinse lontano da lei facendomi cadere disastrosamente. Ma ormai ci ero abituata.

La mia vita è sempre stata inutile.

HARRY'S POV

Quella ragazza. Quella ragazza era davvero mozzafiato. Qualcosa di spettacolare per i miei occhi. Forse un pò troppo magra, ma era davvero bellissima.

Dava l'aria di essere una persona triste e persa, ma puoddarsi che fosse stata una brutta giornata per lei e che quindi, era per quel motivo che era giu.

Tuttavia, trovai alquanto strano il fatto che mi avesse dato del lei.

Insomma, non sono mica un cazzo di pensionato?

E poi voleva portare fin quassù la mia valigia. La valigia che poi era più grande di lei. Assurdo.

Iniziai a sistemare un pò di roba nell'amrmadio, fin quando qualcuno non bussò alla porta.

Andai ad aprire ed era Orazio.

Orazio:"potresti scendere un attimo Harry?" Mi chiese.

Io:"si." Risposi.

Orazio era il classico uomo capelli a spazzola neri, occhi scuri e qualche chiletto di troppo, niente di a-normale.

Molly mi sembrava tanto la classica puttana che vestiva in modo inappropriato per la sua età soltanto per tentare di scoparsi vent'enni.

E io, non avevo intenzione di appartenere alla sua lista.

Molly:"Harry, questa sera andremo a cena in un ristorante. Per te va bene?" Chiese con quella sua voce stridula.

Io:"si, certo."

Orazio:"quando inizierai a lavorare?"

Io:"domani. Lavorerò nella banca di mio padre; quella che dista pochi chilometri da qui."

Orazio:"hai portato la tua auto con te, giusto?"

Io:"si."

Molly:"bene, allora ti lasciamo preparare." Sorrise. Era davvero irritante, ma non ci badai molto. Del resto, erano stati gentili ad ospitarmi in casa loro finchè non avrei avuto l'opportunità di sistemarmi.

Salii al piano di sopra dirigendomi verso la mia stanza.

Adesso che ci pensavo bene, dovevo ancora esplorarla la casa.

Toc toc

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