HARRY'S POV
Perchè piangeva?
Cosa le era successo?
Io:"Mad...?" Sussurrai accarezzandole la testa.
Alzò lo sguardo e i suoi occhi incontrarono i miei solo per un istante. Si fiondò tra le mie braccia e mi strinse forte.
Quasi mi sentii rinato nell'averla ancora una volta così vicina a me.
Era gelida, congelata, e tremava dal freddo.
La strinsi ancora di più a me stronfinando le mie mani sulla sua schiena per tentare di riscaldarla.
Mi tolsi il berretto e glielo infilai con attenzione.
Io:"shhh...dimmi cosa è successo...." Sussurrai tra i suoi capelli profumati di cocco. Amavo il suo profumo.
Madison si allontanò dal mio petto e quando provò a dire qualcosa, venne interrotta da uno starnuto.
Era incredibilmente graziosa anche quando starnutiva.
Tirò su col naso e si asciugò le lacrime. Ma le presi i polsi delicatamente appoggiandoglieli sulle sue gambe. Presi il suo viso tra le mie mani tiepide e le asciugai dolcemente le lacrime che continuavano a scendere dai suoi occhi castani.
Io:"andiamo, stai congelando." Le dissi dolcemente.
Mi domandai ancora cosa avesse...
Ma la conoscevo bene: se non si fosse calmata, non avrebbe mai dato delle risposte alle mie domande.
La strinsi a me tentando ancora di riscaldarla. Poggiò delictamente la testa nell'incavo del mio collo, sfiorando la mia pelle col suo naso freddo.
Era strana, non si era mai avvicinata così a me di sua spontanea volontà, era troppo timida per farlo.
Ma amai il modo in cui eravamo vicini e di come potevo sentire il suo respiro irregolare sincronizzarsi col mio.
Raggiungemmo l'auto ed entrammo.
Accesi i riscaldamenti immediatamente.
Madison si sfilò il mio berretto e me lo appoggiò sulle gambe.
Madison:"g-grazie Harry." Sussurrò tirando su col naso e asciugandosi qualche ultima lacrima.
MADISON'S POV
Harry:"adesso potresti spiegarmi cosa ti è successo? Chi è stato a ridurti in questo stato?"
Tu.
Io:"nessuno." Mentii guardando fuori dal finestrino.
Harry:"Madison, guardami." Ordinò, ma non lo feci.
Harry:"Madison..." Mi richiamò.
Harry:"sai che perdo la pazienza..."
Continuai ad ignorarlo.All'improvviso sentii due mani prendermi per i fianchi e sollevarmi dal mio posto per poi farmi sedere sulle gambe di qualcuno, Harry.
Harry.
Amavo così tanto il suo nome. Era così pieno di lui. Era come se quelle cinque lettere lo descrivessero perfettamente.
Harry:"dimmi cos'hai." Chiese quasi esasperato poggiando una mano sul mio fianco e l'altra sul mio ginocchio.
Le sue mani su di me mi fecero rabbrividire ancora di più e le farfalle nello stomaco aumentavano ad ogni suo sguardo.
I suoi occhi erano di un verde talmente bello che quasi mi ci persi dentro. Mi riflettevano alla perfezione. Riflettevano tutto ciò che erano le sue emozioni in quel momento. Ma era come se le avesse coperte, nascoste. Ma sapevo che c'erano.