Capitolo 19~Gelosia

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HARRY'S POV

Entrammo in questo locale. Abbastanza grande e abbastanza colorato, forse troppo.

Madison si allontanò da noi per andare incontro ad un ragazzo che l'aveva adocchiata.

Un tipo non molto alto, magro, una pelle chiara, dei capelli visibilmente tinti di biondo e due occhi azzurri che avrebbero potuto attrarre qualsiasi ragazza come se fossero state fottute calamite. Solo che quelle calamite non avrebbero mai attirato Madison, perchè io me la sarei tenuta stretta a me.

Ad interrompere i miei improvvisi pensieri di evidente follia fu prprio il biondino che si presentò a me con il nome di Niall Horan. Mi presentai anch'io, per non essere scortese ancora prima di conoscerlo.

Niall e Liam si salutarono come se fossero fratelli separati alla nascita e Madison venne salutata da una ragazza bassina come lei, capelli lunghi, mossi e castani. Mi pareva che anche gli occhi fossero castani.

Mi squadrò per bene e poi si presentò senza timore come Valentine Dallas. Le strinsi la mano dicendole il mio nome.

Mi ero distratto con le presentazioni e non avevo visto che Madison era andata a sedersi al banco e stava ridendo con il barista. Un barista che era di sicuro uscito da una di quelle fottute e fastidiose riviste di Gucci dove sanno solo spettegolare e usare i ragazzi per immagine e pubblicità.

Mi avvicinai a loro.

Madison:"si, domani sera farò la mia prima serata qui, ho appena avvisato Niall." Disse sorridendogli.

Madison:"oh e lui è un mio amico-"

Io:"sono Harry, Harry Styles." Mi presentai avvolgendo il mio braccio alla vita di Madison.

X:"io sono Cameron Dallas." Disse fissando il mio braccio.

Madison mi rivolse di soppiatto un'occhiata confusa, ma poi lasciò perdere.

A salvarci da quella situazione imbarazzante fu il biondino. Aveva uno strano accento, mi ricordava molto l'Irlanda...

MADISON'S POV

Niall:"Maddy, ti presento uno dei componenti della band. Lui è Luke Hemmings, coro e chitarrista." Niall mi presentò un ragazzo biondo, i capelli erano tirati leggermente all'insù con del gel. Aveva due grandi occhi azzurri e un anello nero alle labbra. Mi piaceva come stava su di lui quell'anello, anche se non ero mai stata un amante di quei cosi.

Io:"piacere, sono Madison Beer." Gli strinsi la mano e Harry mi strinse ancora di più a se.

Non sapevo proprio cosa stesse succedendo ad Harry. Perchè mi stringeva in quel modo? Insomma, non che mi dispiacesse, devo ammetterlo.

Ma lo troavi ugulamente strano. Era come se volesse prottegermi da un pericolo che solo lui vedeva.

Soltanto quando Liam coinvolse Harry in una conversazione con Valentine lasciò.

Luke:"Niall mi ha detto che hai una splendida voce." Mi sorrise. Aveva un bel sorriso.

Harry:"io dovevo farti da guida o sbaglio angelo?" Sussurrò la voce roca di un riccio dagli occhi verdi al mio orecchio facendomi rabbrividire.

Annuii.

Io:"scusatemi, ma adesso devo davvero andare. È stato un piacere, a domani!" Salutai uscendo dal locale con Harry che aveva intrecciato le sue dita alle mie.

Ma cosa gli stava prendendo?

Io:"mi dici cosa ti prende?" Accennai alle nostre mani.

Harry:"ti dà fastidio?" Chiese quasi dispiaciuto.

Io:"no!" Risposi talmente decisa e talmente in fretta che arrossii quando mi guardò con un ghigno.

Io:"è solo che...bhe...non me lo aspettavo." Balbettai imbarazzata.

Ma diavolo! Come faceva a farmi sempre quell'effetto quel ragazzo?

Harry:"Harry Styles è imprevedibile." Ghignò e lo colpii scherzosamente ad una spalla.

Fece finta di essersi fatto male facendo una smorfia ed io alzai gli occhi al cielo sbuffando una risata.

Harry:"adesso che siamo soli, mi puoi spuegari perchè sei andata in cerca di un lavoro?" Chiese continuando a camminare.

Io:"bhe...dopo tutto quello che passato vorrei riavere indietro la mia vita, ma non posso riaverla. Posso riavere solo la mia indipendeza e non chiedo altro."

Harry:"ti capisco. Cos'hai intenzione di fare una volta compiuti diciotto anni?"

Io:"non lo so ancora. In reltà non ho avuto molto tempo per pensare al mio futuro se è quello che vuoi sapere. Fino ad una settimana fa non sspeva neanche sici sarei arrivata a compiere diciotto anni."

Ed era vero. Quando ero prigioneiera di Molly e Orazio non sspevo se un minuto dopo sarei stata viva o morta, ferita o sana. Non sapevo niente, loro mi avevano in pugno, avevano il potere di scegliere al mio posto, di manipolare la mia vita a loro piacimento. Proprio come degli sporchi burattinai.

Io:"forse, con quello che guadagnerò, me ne ritornerò a New York. Lì ho una casa, e so che per quanto voglia lavorare qui, non arriverò mai alla somma di un piccolo appartamento. E poi...lì c'è ancora un piccolo pezzettino della mia vita."

A quelle parole, mi strinse ancora di più la mano e abbassò lo sguardo sui marciapiedi, leggermente umidi.

Serrò la mascella e poi alzò di nuovo lo sguardo davanti a se.

Si voltò dopo un tempo che mi parve infinito.

Harry:"sei sicura che è quello che vuoi?" Mi disse guardandomi negli occhi. Come se stesse cercando di scavarmi dentro.

Io:"no, non ne sono sicura. Ma è la soluzione più logica e più conveniente. Per me, per il mio futuro, per ricominciare tutto." Dissi un pò insicura delle mie parole.

Harry si fermò improvvisamente e mi attirò a se in un abbraccio. Mi strinse al suo petto come se il vento avesse potuto farmi volare via dalla sua dolce stretta.

Poggiò una guancia sulla mia fronte e disegnò cerchi immagginari sulla mia schiena.

Ricambiai spontaneamente l'abbraccio. Ne avevo bisogno.

Il tocco di Harry mi faceva sempre rabbrividire nonostante il sio corpo fosse caldo e confortevole.

Harry:"ti voglio bene angelo, non dimenticarlo mai." Mi sussurrò e poi mi baciò dolcemente la fronte.

Una strana sensazione si fece spazio nel mio stomaco mandandomi in confusione. Forse era solo fame.

Io:"anch'io ti voglio bene Harry." Gli sorrisi e lui ricambiò.

I suoi occhi erano così luccicanti quella sera, pensai potessero risplendere anche più di Londra.

PURPLE ||Harry Styles||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora