HARRY'S POV
Avvicinai le mie labbra alle sue e inizia la respirazione bocca a bocca. Le sue labbra erano morbide e piacevoli da baciare, ma quello non era il momento di fare certi pensieri.
Conoscevo bene quest'operazione. Lavorare come bagnino per due mesi non era stato poi così tanto inutile.
Mi staccai dalle sue labbra.
Niente. Non respirava.
Mi fiondai di nuovo sulla sua bocca ripetendo con più insistenza l'azione.
Io:"andiamo!" Dissi sfiorando le sue labbra.
Diedi dei piccoli schiaffetti sulla guancia non ferita per tentare di fare qualcosa.
Se avessi chiamato un'ambulanza non avrebbero fatto in tempo a salvarla.
Io:"andiamo, svegliati!" Quasi urlai sentendo il battito del polso rallentare.
Mi sfilai la giacca velocemente e poi inizia un massaggio cardiaco.
Io:"uno, due, tre."
Niente. Stavo per andare in panico. Ma non potevo permettermelo.
Io:"uno, due, tre, quattro." Dissi ancora ritentando il massaggio cardiaco.
E posai di nuovo le mie labbra sulle sue per tentare di farla respirare.
Non si muoveva.
Una lacrima scese inaspettatamente dal mio viso solleticandomi una guancia, ma non ci diedi molta importanza.
Continuai con la respirazione bocca a bocca, fin quando non sentii il suo respiro battere sulla mia lingua.
Continuai col darle ossigeno, fin quando non me ne rimase abbastanza, e mi staccai.
La osservai con gli occhi sochiusi e il respiro leggermente irregolare.
Io avevo il fiatone, ero tutto sudato e stavo piangendo.
Avevo salvato una ragazza. Le avevo salvato la vita, c'ero riuscito.
Non mi ero fatto prendere dal panico e lei non era morta. Era ancora qui.
Istintivamente, alzai di poco il suo piccolo corpo e la strinsi a me.
Io:"sei viva." Sussurrai più a me stesso che a lei.
Io:"non farlo mai più, ti prego." Dissi stringendola ancora di più al mio corpo.
Lei è così debole, piccola e innocente...
Per quale motivo stava per ammazzarsi?
Non sentendola parlare, la scostai leggermente dal mio corpo, preoccupate che avesse potuto fare qualche altra cazzata.
Stava piangendo anche lei.
Portai una mano sulla sua guancia ferita e asciugai cautamente le lacrime.
Arricciò il naso in una smorfia di dolore quando la pelle del mio dito sfiorò la sua ferita.
Eppure, ricordavo di avergliela medicata. L'avrà tolta in preda alla pazzia.
La presi a mo di sposa e la sollevai dal pavimento.
Io:"ti prego dì qualcosa." Sussurrai a poco di distanza dal suo viso.
Ero in preda al panico.
L'adagiai lentamente sul suo letto e poi mi asciugai le lacrime con le maniche della camicia.
Io:"ho avuto così tanta paura Sarah, temevo di perderti."
SARAH/MADISON'S POV