MADISON'S POV
Liam aveva insistito questa mattina perchè io accettassi dei soldi per fare la spesa e per comprarmi qualcosa da mettere questa sera.
Niall mi aveva detto che potevo vestirmi come volevo perchè la band non aveva nessun tipo di performance al momento. In reltà non avevamo neanche un nome.
Niall: inizia a pensare al nome per la band, perchè qui, nessuno di noi ha avuto idee interessanti al momento. Sempre che tu non sia d'accordo nel chiamarci 'Koloss Adventure'. Idea orribile.
Risi a quel nome orribile.
Ma chi avrebbe mai potuto pensare ad un nome di quel genere? Era orribile.Io: chi è stato a trovare quel nome orribile?
Niall: non io! Lo giuro. È stato Ashton. Lo conoscerai stasera, lui è il nostro batterista. Devo andare, a stasera.
Io: a stasera.
Stavo aspettando che si facesse ora per prepararmi, così decisi di pensare al nome della band. Ma proprio non mi veniva niente in mente.
Ripensai soltanto al comportamento di Harry oggi. Mi aveva solo salutato, così, di sfuggita. Liam mi aveva detto che era solo stressato. Ma non sapevo se crederci o meno.
Isnomma, la sera prima eravamo rimasti abbracciati, lì, su quel marciapiede, per dieci minuti contati.
E vi assicuro che furono i dieci minuti più belli della mia vita. Non che la mia vita sia stata piena di avventure o esperienze piacevoli eh. Ma amai il modo in cui mi strinse a se come se gli fossi appartenuta, come se avesse voluto tenermi stretta a lui in modo da non scappare. E quella sensazione in tutto il corpo...non l'avevo mai provata. Harry mi faceva un effetto strano. Non sapevo mai cosa dire o fare e arrossivo in continuazione. E ad ogni suo abbraccio, ne avrei voluto ancora e ancora...
Scossi la testa per scacciare Harry dai miei pensieri.
Perchè mi ci ero soffermata così tanto?
Comunque non poteva essere lo stesso Harry. Forse era davvero stressato ed ero io che mi stavo facendo tutti questi complessi su di lui.
Ero emozionatissima per questa sera. Anche Liam ed Harry avrebbero assistito questa sera allo spettacolo e io avevo paura di sbagliare.
La canzone che avremmo cantato sarebbe stata quella che avevo provato con Niall. Avevamo deciso di cantarne solo una per vedere come andava, se piacevamo alla gente. Alla fine era solo un bar.
Sbirciai sul cellulare e vidi che erano gia le sei e mezza ed io sarei dovuta stare per le otto al locale e alle otto e mezza avremmo inziato a suonare.
Mi feci una doccia e poi sgattaiolai in camera mia con un accappatoio -che mi aveva gentilmente prestato Liam- in camera mia.
Non sapevo davvero come vestirmi. Con i soldi che mi aveva dato Liam avevo comprato dei vestiti, ma non sapevo cosa mettermi.
Istintivamente desiderai avere mia madre e mio padre al mio fianco per consigliarmi.
Quando mia madre mi faceva vestire in un determinato modo e mi diceva che stavo bene, io non le credevo quasi mai. Così, per provare che stavo davvero bene, mi portava in salotto dove mio padre guardava sempre la partita in TV e gli chiedeva se stavo bene. Mio padre era un uomo molto sincero, ma mi aveva sempee detto che stavo bene ed ero la sua bambina e quindi per lui ero sempre bellissima.
Sorrisi spontaneamente a quei dolci ricordi.
Come mi sarebbe piaciuto poter rivivere anche solo uno di quei piccoli momenti. Quei momenti che riuscivano a rendermi felice.
Sospirai tirando indietro le lacrime.
Avevo scelto di cantare per non rattristarmi giusto? Bene.
Presi un bel respiro e decisi cosa mettere.
Leggins neri e una camicia lunga con motivo scozzese rossa e nera. Dottor Martens nere.
Mascara, matita, correttore ed ero pronta.
Capelli sciolti perchè legati ultimamente mi venivano davvero male.
Non ero vestita chissà come, ma pensai che per un locale andasse più che bene. E poi era la prima volta.
HARRY'S POV
Liam:"non va bene che la eviti Harry!" Mi sgridò silenziosamente Liam.
Liam:"sen'è accorta e mi ha chiesto spiegazioni. Le ho detto che sei stressato. Non devi evitarla, non se lo merita! Ha bisogno di un amico."
Liam aveva ragione, fottutamente ragione. Mi stavo comportando da idiota. Ma davvero, non sapevo cosa fare. Anzi, lo sspevo, ma era come se una gran parte di me si rifiutasse di fare quel che doveva.
Scossi la testa e mandai tutti i miei pensieri a fanculo. Avrei represso i miei sentimenti sconosciuti, me li sarei tenuto per me e li avrei nascosti da tutto e da tutti.
Io:"hai ragione. Vado a chiamarla." Dissi salendo le scale.
Bussai alla sua porta e lei mi aprì, gia pronta.
Mi sorrise e poi uscì.
Era una bomba. Aveva quelle sue gambe bellissime fasciate perfettamente da quei leggins che su di lei mi facevano impazzire. Poi aveva messo una camicia lunga e larga rossa e nera che fasciava leggermente il suo punto vita. Era bellissima. E quella camicia mi faceva venire voglia di abbracciarla.
Si incamminò per il corridoio, ma la fermai mettendole le mani sulle spalle e attirandola delicatamente al mio petto. Erano azioni spontanee quelle che facevo, era come se non fossi io a comandare il mio corpo. E amavo sentirla vicina a me, avevo bisogno di toccarla, parlarle, guardarla.
Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai "sei bellissima."
Arrossì e poi scendemmo insieme le scale.
Liam:"wow, sei fighissima così." Le disse Liam sorridendole, lei ricambiò.
Ci infilammo tutti i giubbotti e notai che lei aveva appena coperto il capo con un berretto di lana nero, sulla fronte c'era scritto Kiss Me.
Giuro che in un altro co testo avrei preso alla lettera quel cappello. Ma non potevo.
Cosa diavolo mi sta succedendo? Perchè sento il bisogno di stringerla a me e di baciarla? Perchè?
Decisi, definitivamente, che non avrei più pensato cose del genere. Anche se era davvero difficile non farlo.
Quante volte ancora dovrò ripromettermi di non pensare a lei in quel modo?
Probabilmente mai.