HARRY'S POV
Liam:"che succede?" Chiese quando mi vide accigliato con ancora gli occhi fissi sullo schermo del cellulare.
Io:"mi piacerebbe saperlo." Sussurrai a denti stretti.
Liam:"Harry?" Mi chiese prendendomi il cellulare dalle mani e osservandolo.
Liam:"chi cazzo è?" Chiese ripoggiandolo sul mobiletto. Un'espressione di confusione e rabbia gli si dipinse in volto.
Io:"vorrei tanto saperlo anch'io." Sospirai frustrato poggiandomi con la schiena al muro e strofinando i palmi delle mie mani su tutta la faccia.
Mi spostai dal muro e mi siedetti sul divano.
Mi sento completamente svuotato.
Non so più cosa provare, o cosa fare.
Sono così preoccupato...chi diavolo potrebbe essere quel tipo che l'ha contattata? E come ha fatto ad avere il suo numero?
Dio, sto impazzendo.
Io la amo, la amo fottutamente tanto ma sembra che io non stia riuscendo nel mio intento e cioè quello di vederla felice.
Vorrei che fosse felice e che sorridesse tutti i giorni per tutto il tempo, sempre. Magari a causa mia...
E invece l'ho trovata da sola, infeddolita su una panchina e che tremava. E adesso ha anche la febbre.
Stavo per baciarla e il mio cuore e il mio corpo fremevano in attesa e nel desiderio di un qualsiasi contatto con lei.
Senza neanche rendermene conto, mi ritrovai a piangere silenziosamente sul divano di casa tenendomi la testa tra le mani.
Liam:"Harry, che ti prende?" Chiese, colui che è sempre stato come un fratello per me.
Io:"non ce la faccio più Liam. I-Io pensavo che sarebbe stato facile, ma n-non ci resco." Parlai a fatica e mi asciugai subito le lacrime.
Liam:"amico -sospirò- se la ami, va da lei e diglielo una volta per tutte. Fin quando non glielo dirai come potrai sapere se ricambia o meno?"
Io:"Liam, tu h-hai ragione. Ma mi ha dimostrato chiaramente di non provare nulla per me. E io non voglio incasinarla." Dissi prendendo un bel respiro.
Liam:"va bene, la cena è-"
Io:"grazie Liam, ma non mi va. Adesso devo scoprire chi è il bastardo che la sta messaggiando. Io la amo e voglio tenerla al sicuro."
Dissi più determinato che mai.Dovevo assolutamente scoprire chi è che voleva darle fastidio.
Sospirai e salii al piano di sopra, nella mia stanza.
Mi svestii completamente rimanendo in boxer. Avevo caldo, tanto caldo e non sopportavo più il tessuto ruvido dei vestiti sulla mia pelle.
Stavo andando a fuoco, il mio corpo stava bruciando anche solo per la rabbia che provavo in quel momento.
Rabbia verso me stesso e verso il fottuto stronzo che la stava importunando anche solo con dei messaggi.
Mi attaccai al portatile, nel vero senso della parola e cercai un modo per scoprire l'identità dello sconosciuto.
Liam:"che fai?" Mi chiese Liam entrando dalla porta dopo una quindicina di minuti.
Lui era il genio della tecnologia, magari avrebbe potuto aiutarmi.
Io:"c'è un modo per intercettare lo sconosciuto che messaggia Madison? Abbiamo il suo numero."
Liam si avvicinò al portatile e fissò prima il mio cellulare, poi l'oggetto sulle mie gambe.