Capitolo 3

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Per le prime due settimane di scuola io ero sempre al centro dell'attenzione.
Ragazzi e ragazze mi osservavano dovunque, a mensa, in palestra, nei corridoi, facendomi sempre sentire a disagio.

Malika aveva tenuto fede alla sua promessa, e il secondo giorno mi aveva presentato ai suoi amici.

Erano tutti simpatici come lei, e in breve avevo imparato i loro nomi: c'era Isabel, una ragazza con i capelli rossi e le lentiggini e il suo fidanzato Roger, il più allegro del gruppo. Poi c'era Malcolm, un ragazzo alto e biondo, e Jenny, una bruna energica e attiva. A completare il gruppo, io e Malika.

Nonostante avessi attirato le simpatie di molti, c'era qualcuno che invece non smetteva di criticarmi.
Si trattava in particolare di un trio di ragazze della mia età, capeggiate da una bionda molto prosperosa, che, stando alle parole di Malika, era anche la cheerleader della squadra di basket della scuola.

Si chiamava Victoria Lauren, e faceva di tutto per umiliarmi anche in pubblico. Era uno strazio anche perché seguivo alcune materie con lei, e anche in classe mi additava e mi parlava alle spalle.

Le altre due che la seguivano erano due gemelle, Leslie e Georgia Wayne, sciocche come mai ne avevo viste.

Comunque dovevo ammettere che, anche se simulavo indifferenza alle battutine di Victoria, mi rattristavano molto.

«Cos'ho che non va?» mi lamentai una volta con Malika. Lei mi guardò interrogativa.
«Victoria Lauren. Mi prende sempre in giro!» spiegai.
«Non le ascoltare, Sarah, di solito lo fanno per divertimento ma poi passa, tranquilla» mi rassicurò Malika.

Sospirai. «Eppure sono due settimane che fanno battutine su di me senza sosta».
«Forse è per via di David Grant» disse Malika, e io sussultai a sentire quel nome.

Lo avevo rivisto a scuola, ma lui non era più venuto a parlarmi e io generalmente lo evitavo. Ma i suoi occhi verdi bruciavano ancora dentro di me.

«Cosa c'entra David Grant?» sibilai, arrossendo mio malgrado.
«Sai, il primo giorno...quando ti parlò nel cortile, Victoria assistette. Vide David avvicinarsi a te e presentarsi. E lui non lo ha mai fatto con nessuno, no? E lei da anni ha gli occhi puntati su David, intende conquistarlo con le sue doti...naturali» spiegò Malika scuotendo la testa.
«Beh, non mi risulta che mi abbia più parlato» ribattei io.
Malika scrollò le spalle. «Sarà per quello, per invidia».

Per cambiare argomento, riferii a Malika quello che Aiden pensava di lei, e cioè che era una ragazza carina e sveglia, e le sue guance si imporporarono di rosa. «Lo conquisterò» ribatté sicura, gli occhi che le brillavano.

«Certo, ma ora andiamo a lezione o faremo tardi. Lo sai che Moor non vuole che facciamo ritardo» dissi, ridendo.

Il professor Moor insegnava biologia, una delle mie materie preferite.

Ma non quella mattina. Infatti il professore entrò portando con se' una scatoletta. «Questa contiene aghi» spiegò, indicando la scatola. «Dobbiamo studiare la composizione dei vegetali. Oggi faremo pratica con delle cipolle: ciò che dovete fare è bucare lo strato della cipolla con l'ago e poi studiarlo al telescopio».

Mugolai, imbiancando improvvisamente. Avevo una fobia autentica per gli aghi, alla sola vista tremavo e mi saliva la nausea.

Cercai di non pensarci, volevo fare una bella figura davanti alla classe.
Pertanto mi disposi in attesa, osservando i primi volontari eseguire l'esperimento. Vidi un ago sottile e appuntito , vidi un mio compagno di classe trapassare il primo strato della cipolla con esso, e un conato di vomito mi salì alle labbra.

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