Capitolo 10

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Nelle settimane successive il legame tra me e David si intensificò ancora di più, al punto che non riuscivo a fare a meno di lui. David aveva ancora quel l'atteggiamento arrogante e sarcastico di quando ci eravamo conosciuti, ma ci stavo pian piano facendo l'abitudine, nonostante continuasse ad irritarmi molto.

Mi aveva fatto distrarre in tutti i modi possibili: facendo bunjee jumping, paracadutismo, immersioni nel Tamigi e molto altro.

Era come un fratello, un fratello che non avevo mai avuto...anche se la sensazione di vuoto allo stomaco alla vista dei suoi magnifici occhi, non mi abbandonava mai.

Matt sapeva qualcosa circa la mia amicizia con David, e ovviamente non approvava. Anzi, aveva preso una piega irritante, standomi sempre appiccicato, baciandomi ogni qualvolta poteva e spingendosi anche oltre ogni tanto.

La cosa positiva di tutto ciò, era che Aiden ancora non era al corrente del mio legame con David, e a casa le cose procedevano tranquillamente. Ma io sapevo che prima o poi la miccia sarebbe scoppiata.

<<Allora, il ballo di metà trimestre è fra pochissimo>> annunciò Malika una mattina, gioiosa come un bambino di fronte ad un regalo di Natale.
<<Tu ci vai ovviamente, vero Sarah?>>

La domanda mi colse alla sprovvista. Certo che ci andavo, con Matt. Lui mi aveva invitata ufficialmente davanti a tutta la scuola e io non avevo potuto fare altro che accettare.

Quel giorno avevo anche litigato con David, che aveva uno dei suoi soliti sbalzi d'umore.
Mi aveva accusato di incoraggiare Matt, pur non provando sentimenti passionali, e io avevo replicato che volevo provare ad amare il mio fidanzato.

Per due giorni non mi aveva rivolto la parola, ma poi tutto si era sistemato con una semplice chiacchierata notturna in camera mia.

<<Vado con Matt>> risposi a Malika.
Lei annuì come se la cosa fosse ovvia, e poi si perse nei suoi pensieri, sognando un vestito da favola e un cavaliere bellissimo.
<<Aiden con chi ci va?>> mi chiese.
<<Una ragazza della sua classe>> risposi, arrossendo.
Le sue spalle si abbassarono. <<Ah.>>

All'uscita, mentre ero con Matt, fui avvicinata da David.
<<Ehm, cosa c'è?>> chiesi nervosa. Per qualche strano motivo non volevo che il mio fidanzato ed il mio migliore amico si trovassero a stretto contatto, perciò lo evitavo ogni volta che potevo.
<<Sei libera nel pomeriggio?>> rispose David tranquillo, incurante dello sguardo incredulo di Matt.
Mi grattai la testa, in imbarazzo.

<<Ehm, dovrei studiare...>> borbottai.
Il braccio di Matt mi cinse la schiena, come a voler marcare la sua proprietà.

Anche questo non sopportavo: ero libera di frequentare chi volevo, e Matt non poteva impedirmelo, gelosia o no.
<<Ho capito, ti chiamo più tardi>> disse, guardando storto il mio fidanzato. Annuii e per mia fortuna si allontanò.

<<Non capisco perché ti giri intorno quel Grant>> disse Matt a denti stretti.
<<È mio amico, Matt>> ribattei, reprimendo un sospiro.

La pressione della mano di Matt sulla mia si fece più intensa.
<<Non ti deve sfiorare, o lo uccido. Chiaro?>> sussurrò minaccioso.
Mi divincolai e lo guardai in cagnesco; non poteva impedirmi di vivere, questo no.

Scappai da lui e dai suoi amici e tornai a casa a piedi. Corsi per tutto il tempo, infuriata, per scaricare la rabbia che provavo in quel momento.

Una volta a casa, scoprii che zia Rose era di turno in ospedale, quindi toccava a me ed Aiden preparare il pranzo per noi due.

A mio cugino raccontai del litigio con Matt senza però rivelargli nulla di David: lui era all'oscuro della nostra amicizia.
<<È un bravo ragazzo, Sarah>> sospirò Aiden, alla fine.
<<Non ha motivo di essere così possessivo>> replicai imbronciata.
<<Ci tiene troppo a te. Me l'ha detto. Ha paura di perderti>> rispose semplicemente Aiden.

Mi strinsi nelle spalle, ma quelle parole non potevano non fare breccia nel mio cuore. <<Allora imparasse a fidarsi di me. Anche io gli voglio bene>> conclusi, abbassando il tono della voce.

Nonostante ciò, per i due giorni successivi gli tenni il broncio. Non mi andava nemmeno di parlare con David, era anche colpa sua se avevo litigato con il mio fidanzato.

Per mia fortuna i due ragazzi rispettarono la mia volontà, così riuscii a riordinare le idee e presi una decisione.

Volevo bene a Matt, era il mio ragazzo e mi trattava come una principessa. Negli ultimi giorni era diventato troppo geloso, ma se lo avessi affrontato gli avrei fatto promettere di non esserlo più e avrei fatto in modo che si fidasse di me. Gli dovevo un'altra possibilità, dovevo perdonarlo.

E David...David era una presenza necessaria nella mia vita, questo o avevo capito. Era la spalla su cui potevo piangere, solo lui mi capiva alla perfezione e solo io capivo lui. Era il mio amico, mio fratello, una parte di me. Non potevo farlo uscire dalla mia vita. Non lui.

Quel pomeriggio stesso chiarii sia con David sia con Matt e mi scusai con entrambi per il mio comportamento negli ultimi due giorni, e tutto si risistemò o quasi: David era sempre imbronciato, irritato, ma decisi che era per problemi suoi e non lo affrontai.

Matt avrebbe voluto fare l'amore con me subito, ma io non ero ancora pronta: stavo con lui da mesi ormai e non me la sentivo, non ancora. La scintilla che mi avrebbe fatto capire di amare veramente Matt, non era ancora scoccata.

Intanto l'insopportabile Victoria Lauren aveva ricominciato a girare intorno a David, e cosa ancora più incredibile, lui cominciava a darle corda, e la cosa, dovevo ammetterlo, mi scocciava.

David era mio amico e non meritava di essere illuso da una puttana qualunque.

Sei gelosa, ecco cosa, mi disse la mia solita vocina interiore.

Arrossii involontariamente e scacciai il pensiero.
David poteva fare quello che voleva, io non avevo nessun diritto di giudicarlo.

Un pomeriggio ero al parco con Matt, dopo essere stati in un bar a bere del tè.
<<Ehi, ma quello non è Grant?>>

La domanda mi riscosse e seguii con lo sguardo il dito di Matt puntato su una coppia. Ed ebbi un tuffo al cuore. Era proprio lui, il mio bellissimo amico in carne ed ossa, i suoi riccioli disordinati e scomposti sulla fronte e lo sguardo intenso di emozioni contrastanti.

Accanto a lui, la persona che non avrei mai voluto vedere: Victoria Lauren, con un vestito attillato e tacchi vertiginosamente alti. Guardava con occhi languidi David, e lui ricambiava quello sguardo, una mano posata sul fianco della mia nemica.

<<Stanno insieme?>> mi chiese Matt, riscuotendomi dai miei pensieri. Scossi la testa con veemenza e mi voltai dall'altro lato. La visione di quei due insieme mi aveva provocato un dolore sordo al petto, gli occhi mi pungevano ma non sapevo dire perchè.

Matt mi sollevò il mento e mi baciò. Mi abbandonai a quel bacio dolce e casto e alle sue carezze.
<<Scusa se non ti ho creduto>> bisbigliò. <<Credevo che quel Grant ti venisse dietro.>>
<<Evidentemente no.>> La mia voce uscì più aspra di quello che mi aspettassi.

Che mi prendeva? David aveva diritto ad una ragazza, una vita felice come tutti gli adolescenti.

Matt si rilassò, la sua fronte si spianò e mi tenne stretta a se'.
Mi cullai e ascoltai il suono del suo cuore, il suo respiro lento e regolare, in attesa della scintilla.
Ma, come al solito, niente.

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