Capitolo 20

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<<Sei una stronza, Sarah Burke.>>

Scossi la testa. No, non era Matt. Matt non avrebbe mai detto così.
Matt...

Lo seguii, decisa a spiegargli tutto.
Le lacrime mi offuscavano la vista, e mille pensieri si agitavano nella mente.
David l'ha visto? Cosa avrà detto?
Cosa dico a Matt?

<<Matt>> lo chiamai, raggiungendolo. Lui fece finta di non sentirmi e si diresse verso il cortile.
<<Matt, ascoltami, ti prego...>> lo pregai, tirandolo per un braccio.
Si voltò di scatto, duramente.
<<Non c'è niente da ascoltare>> disse, cupo.
<<Si, invece! Matt, io...te lo avrei detto>> sussurrai, giustificandomi.

Il suo sguardo si accese di falsa meraviglia.
<<Ah si? E quando, Sarah? Quando me l'avresti detto? Oggi, domani? O fra qualche mese?>>
Nei suoi modi di fare non c'era più il Matt dolce che conoscevo io.

Avevo tradito la sua fiducia, lo avevo deluso.
La fidanzata perfetta, che tutto era tranne che perfetta.

Mi arrestai e abbassai lo sguardo. <<Non potevo evitarlo, Matt>> sussurrai.
Lui si avvicinò e per un attimo pensai volesse consolarmi.
Ma poi le sue parole crude mi riportarono alla realtà.
<<Non potevi evitar...sai che cosa, Sarah? Io mi fidavo di te, ti amavo! E pensavo valesse lo stesso per te. Ma tu...tu mi hai tradito, mi hai deluso.>>

Le lacrime scorrevano inevitabili.
<<Ho creduto di amarti, Matt. Ci ho messa tutta me stessa!>>
Matt sorrise con amarezza. <<Torna in classe, Sarah. Non accetterò le tue scuse.>>

Chinai la testa. Sapevo ovviamente sarebbe finita così. Ma speravo potessimo restare buoni amici.
In fondo, gli volevo bene.
Lui mi aveva trattata come una principessa.
E io lo avevo illuso.
Solo gli stronzi possono fare una cosa del genere.

<<Matt...>>
<<Senti, mi hai tradito con Grant e la cosa va avanti non so da quanto. Non avrei mai dovuto permetterti di frequentarlo. Va' a farti consolare da lui. Le tue patetiche scuse non mi servono.>> Ma dov'era il Matt di prima?

Va bene che l'ho deluso, tradito, però potrebbe anche evitare di trattarmi così!
Già mi sentivo una merda, per il male che gli avevo fatto, in più infieriva!

Scappai verso i bagni prima che potesse dirmi altro.
Mi sciacquai la faccia e mi rifeci il trucco, ignorando gli sguardi di curiosità di una ragazza che era lì.

Entrai in classe con lo sguardo basso, per fortuna il professore non c'era ancora, ma Victoria era già lì e mi guardava con strafottenza.
Mi guardai intorno in cerca di Malika, ma stranamente non c'era.

<<Ti ha mollata Brown, non è così? Tutti abbiamo ascoltato il patetico tentativo di perdono!>> mi urlò Victoria contro.
La ignorai e mi sedetti al mio banco, accanto a Jenny.

Lei non disse nulla, ma mi poggiò una mano sul braccio, in segno di comprensione, e io benedissi il cielo di avere amiche come lei, Isabel e Malika.

<<Mal?>> le chiesi, a metà lezione.
Alzò le spalle, anche lei stupita dal silenzio della nostra amica.
Avevo bisogno di lei disperatamente.
<<E, ehm... David?>> chiesi di nuovo.
<<Non c'era>> rispose, scuotendo la testa.
Dove poteva essere? Avevo visto sua sorella Susan, e i gemelli erano in classe, quindi conclusi che lui doveva essere malato o cose del genere.

<<Ti ha mollata?>> La domanda di Jenny mi colse alla sprovvista.
Annuii tristemente e lei mi guardò intensamente.
<<Non doveva saperlo così>> confessai. <<In fondo, era gentile e buono con me.>>

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