Capitolo 22

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Passai tutta la giornata in infermeria, anche perché erano appena entrati Aiden e Matt e non mi andava di lasciare solo David con loro.

Sia Matt sia Aiden ci guardarono in cagnesco, ma non dissero più nulla; e io fui grata loro di questo.

Uscimmo insieme al resto della scuola, e dovunque gruppi di studenti ci indicavano, curiosi di sapere cosa fosse successo dal preside.

<<Sarah!>> mi sentii chiamare all'improvviso.
Era Isabel, insieme al suo ragazzo Roger e a Jenny. Sembrava davvero agitata.
Si bloccò davanti a me e David e lanciò un'occhiata strana ad Aiden e Matt, poco più dietro.
<<Si tratta di Mal>> disse semplicemente.

Un brutto presentimento si fece strada dentro di me. <<Cosa è successo?>>
Isabel fece un respiro profondo. <<Ha tentato di uccidersi.>>
Mi sentii l'aria mancare improvvisamente. Mal aveva cercato di uccidersi.
<<Perché?>> La voce mi uscì strozzata.
Isabel scosse la testa. Nemmeno lei sapeva il motivo.

Un braccio mi avvolse i fianchi, ma io mi divincolai.
<<Devo andare da lei>> dissi, recuperando lucidità.
David mi bloccò. <<Non ora! La notizia ti ha sconvolta, torna a casa e riposati. Poi potrai andare da lei>> mi consigliò.
<<No>> replicai decisa. <<Non posso aspettare.>>
<<Ma...>>
<<Dave, la mia migliore amica ha deciso di uccidersi e io devo stare con lei! Capisci?>> quasi urlai.

Dave lasciò cadere il suo braccio e non mi trattenne. Mormorai un "grazie" e mi affrettai a seguire Isabel, Jenny e Roger nell'auto di quest'ultimo.

<<Dov'è ora?>> chiesi, mentre Roger si faceva strada nel traffico londinese.
<<In ospedale. L'hanno portata li dopo che ha cercato di buttarsi dal balcone di camera sua>> spiegò Isabel.
Rabbrividii. Malika abitava al settimo piano di un palazzo in periferia; se si fosse buttata dal balcone, sarebbe morta di sicuro.
<<Chi vi ha avvertito?>>
<<Suo fratello Alex. Non mi ha detto altro.>>

Nel frattempo cercavo di pensare alle cause che l'avevano spinta a fare quello che voleva fare.
Era triste? Non mi sembrava.
Anzi, era sempre stata allegra, menefreghista, adorava andare alle feste e divertirsi. Che motivo aveva di uccidersi?

Arrivammo all'ospedale dopo circa mezz'ora, e io mi catapultai letteralmente fuori dall'auto.
Jenny e Isabel mi seguivano, mentre Roger decise di aspettare fuori.
<<Salve, vorremmo andare a trovare una nostra amica che è stata portata in ospedale stamattina. Da dirci dov'è?>> esordì Jenny, quando arrivammo alla reception, con un sorriso che tradiva l'agitazione.
Per fortuna l'uomo non si fece attendere. <<Nome e cognome della ragazza?>> chiese.
<<Malika Welles.>>
<<Molto bene. Stanza 507, quarto piano>> ci rispose l'uomo, e noi, senza attendere un istante di più, ci precipitammo verso l'ascensore.

La stanza di Malika era l'ultima di un lungo corridoio spoglio e triste.
Fuori dalla sua stanza trovammo la madre, Kate e i fratelli, Alex e Michael.
Quando ci vide arrivare, la signora Welles si precipitò ad abbracciarci, mentre i fratelli restarono inermi.

<<Come sta Malika?>> chiedemmo.
La signora Welles sospirò. <<Ora dorme. Non vuole dirci perché l'ha fatto.>>
<<A noi non ha mai fatto capire nulla>> disse Jenny, e Kate Welles annuì.
<<Posso vederla?>> chiesi. Sua madre annuì e io, Jenny e Isabel, delicatamente aprimmo la porta della stanza ed entrammo.

Malika era adagiata sul letto e dormiva serenamente.
Nel vederla ridotta così, in un letto d'ospedale, la mia amica così energica, ebbi un mancamento.
Mentre perdevo i sensi, sentii delle braccia forti che mi trattenevano.
E poi più nulla.

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