Capitolo 7

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Sarah

Nelle settimane successive la notizia principale a scuola fu il fidanzamento tra l'erede dei milionari Brown e la cugina del popolare Smith.

Le ragazze sospiravano d'invidia e si chiedevano cosa ci trovasse di bello Matt Brown in una semplice ragazza americana, i ragazzi mi guardavano come se fossi un oggetto prezioso, desiderabile ma fuori dalla loro portata.

E i commenti maligni di Victoria Lauren e della sua banda di amiche raggiunsero l'apice. Mi chiamarono principessa, viziata, avvoltoio, dato che avevo, secondo loro, messo gli occhi su uno dei ragazzi più ricchi d'Inghilterra.

Solo Malika mi fu vicina, e a lei riuscii a confessare quello che provavo. Le dissi che non sapevo nemmeno come avessi fatto ad accettare la sua proposta di fidanzamento, che forse non ero ben conscia della situazione, ma non potevo tirarmi indietro, e soprattutto Matt mi interessava un poco. Non tantissimo, non mi faceva battere il cuore, ma ero sicura che col tempo mi sarei innamorata di lui.

<<È che non so cosa si provi ad essere innamorati>> spiegai a Malika un pomeriggio, davanti ad una tazza di tè.
<<Potrei essere innamorata di lui e non accorgermene.>>

<<Uno sa quando è innamorato>> dichiarò Malika con aria sicura. <<Lo sente dentro di se'.>>
<<Beh, io non sento niente dentro di me>> replicai, abbassando lo sguardo.
<<Non ti fa battere il cuore quando ti bacia? Non senti vuoto allo stomaco, non arrossisci pensando a lui?>>

Scossi la testa. <<Quando mi bacia un po' mi batte il cuore>> ammisi, <<ma il resto...no.>>
<<Forse ti piace ma non ne sei ancora innamorata>> ribatté Malika sicura.
<<Dici, Mal? Come faccio a saperlo?>>

Lei vagò con lo sguardo, sognante. <<È il tuo primo pensiero la mattina e l'ultimo la sera. Pensi a lui in ogni momento, sogni una vita insieme a lui e ti senti felice. Quando lo vedi arrossisci e il tuo cuore va a mille, la testa è incapace di pensare e la lingua non si scioglie. Daresti la vita per lui, in qualsiasi momento, solo perché è la tua anima gemella.>>

Sospirai, e pensai che sicuramente con Matt non avevo provato nulla di ciò. A dire il vero, non pensavo nemmeno molto a lui. Trascorrere una fetta di tempo con lui era come un dovere per me, era tassativo farlo.

È perché è il mio ragazzo, normale.

Ma non mi chiedevo se ero felice. Ero felice? Mi sembrava di si.
Ma ero completa? Ero me stessa con lui, o solo una maschera?

Un mese dopo il fidanzamento, la notizia di me e Matt insieme non fece più scalpore. Le giornate ripresero la solita routine: scuola, compiti, uscite, in un ciclo che si ripeteva all'infinito.

Con un'unica eccezione: David.
Il suo atteggiamento era infatti cambiato: i primi giorni lo avevo visto scontroso, rigido, e a malapena mi rivolgeva un saluto.

Poi un giorno lo vidi arrivare verso di me e automaticamente arrossii. Con lui era sempre così: mi faceva diventare paonazza, per ogni minima cosa. Era molto imbarazzante oltre che frustrante.

<<Allora, già programmato le nozze reali?>> mi chiese, con il solito tono sarcastico.
<<Potresti anche smetterla, sai?>> ribattei scocciata.

David rise apertamente. <<Scusa, è che il tuo principe azzurro credevo avesse già accelerato i tempi. Ma sarà qualcosa di sfarzoso, vedrai.>>

Sbuffai. <<Matt può anche essere ricco, però è gentile, e ha un buon cuore>> dissi, giustificando il mio fidanzato.
<<Ma la nostra principessa non sembra molto contenta, eh?>> chiese, osservandomi attentamente.

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