Capitolo 38

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Il giorno di capodanno lo passai occupata a far smaltire la sbornia ai miei cugini.

Aiden e Margaret avevano davvero esagerato con l'alcol alla festa, e ora toccava a me, su ordine di mio padre, assisterli.

<<Ma che cazzo, mica sono la balia!>> avevo protestato, guadagnandomi una sonora ramanzina sull'uso delle parolacce.

Feci la spola tra la camera di Aiden e quella di Margaret, aiutata per fortuna da Clara, Joanie e Harry, che come me avevano preferito non esagerare.

<<Me la pagano>> borbottai, approfittando di un attimo di pausa, lasciandomi cadere su una poltrona.

Harry ridacchiò, ma un tonfo proveniente dal piano superiore ci costrinse a correre di nuovo su.

<<Ma che cazzo hanno bevuto ieri?!>> urlai, trascinando in bagno una Margaret pallida e provata.

Nel pomeriggio ricevetti alcune telefonate di auguri da Mal e le altre ragazze, ma mi dimenticai di dir loro che non sarei tornata.

Non riuscivo a trovare il momento giusto per dirglielo e nemmeno il coraggio, perché mi dispiaceva lasciare le uniche persone che si erano preoccupate per me.

Ma era necessario, e ormai avevo deciso; dovevo solo annunciarlo a tutti.

Jake e gli altri non si fecero sentire per tutto il giorno, probabilmente anche loro impegnanti con le rispettive famiglie.

Il giorno dopo, zia Cathleen e zio Rob dovevano ripartire, così la sera di capodanno, ci riunimmo tutti in sala da pranzo per giocare a carte in famiglia per l'ultima volta.

C'erano anche Margaret ed Aiden, che sembravano essersi ripresi dalla sbornia.

Il giorno dopo, io, Aiden, mio padre e zia Rose accompagnammo le due famiglie in aeroporto.

<<È stata una settimana fantastica!>> dichiarò Clara, gli occhi scintillanti, al momento dei saluti.

<<Già>> concordammo all'unisono io e Aiden, scambiandoci un sorrisetto.

Salutammo anche Harry, che aveva un'aria triste e sconsolata e promettemmo che ci saremmo rivisti prima dell'estate.

Harry e Clara si avviarono con i loro genitori verso il loro gate e noi ci avviammo verso la direzione opposta, per accompagnare al rispettivo gate gli altri.

<<È stata davvero una bella vacanza>> commentò Margaret soddisfatta, abbracciandoci a turno.

<<Con tutte le cazzate che hai fatto, ci credo!>> commentò torva Joanie, facendoci scoppiare a ridere.

Margaret si avvicinò a me e mi abbracciò più a lungo degli altri. <<Pensami a Londra>> mi sussurrò in un orecchio.

Deglutii nervosamente. <<Ehm, devo dirti una cosa...>> confessai.

Lei si staccò e aspettò che parlassi.
Abbassai lo sguardo nervosamente. <<Non penso di tornare a Londra>> ammisi.

<<CHE COSA?!?>>

Il suo urlo fece voltare tutti i presenti, compresi mio padre e i suoi genitori.

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