Capitolo 4

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<<Alle 17 a casa mia, okay?>>
<<D'accordo, Mal. A dopo.>>

Chiusi la comunicazione e cominciai a prepararmi. L'idea era stata di Malika: avremmo dovuto studiare per il compito di chimica il giorno dopo, e lei mi aveva proposto di andare a casa sua per prepararci al meglio.

Presi lo zaino e il piumino e dissi a mia zia che andavo a studiare da un'amica.
<<Vuoi che ti accompagni Aiden?>>mi domandò lei, affacciandosi dal salotto.
<<Oh...no, grazie>> declinai.

Con Aiden non ci parlavo da una settimana: mi aveva intimata di stare lontana da David senza ascoltare le mie ragioni, e quando avevo provato a spiegargli che non avevo fatto nulla io, anzi, era lui ad essermi venuto incontro, non ne aveva voluto sapere e mi aveva espressamente proibito anche solo di guardarlo. Io gli avevo detto che non servivano le sue minacce per ricordarmelo, dato che l'atteggiamento di David mi dava sui nervi, ma lui dal giorno dopo aveva cominciato a controllarmi quasi fosse una guardia del corpo, e a me non era andata giù come cosa.

Uscii di casa e presi la metro per raggiungere la casa di Malika, che abitava ad Hampstead, a nord di Londra.

Malika abitava in una via di villette a schiera; casa sua era sviluppata su due piani, ma era un po' piccola.
Appena entrata, Mal mi condusse subito al piano superiore, in camera sua. Passammo davanti alla cucina e io salutai educatamente sua madre, una signora sulla quarantina dall'aria distinta.

<<Cos'è questo rumore?>> chiesi. Un rumore di batterie e chitarra proveniva dalla soffitta infatti.
Malika scrollò le spalle. <<Oh, sono i miei fratelli. Suonano in una rock band.>>
<<Sembra figo>> commentai, e lo pensavo davvero.
<<Solo se facessero meno rumore!>> rispose lei, ridendo.

Studiammo chimica per tutto il pomeriggio senza interruzioni; alla fine, facemmo un breve spuntino e poi ci rilassammo.

<<Allora, ci parli con Aiden?>> mi chiese Malika ad un certo punto. A lei avevo confessato il nostro litigio.
Scossi la testa. <<Mi ha incolpata e mi sta con il fiato sul collo...e io non ho fatto niente!>>
<<Forse è un po' preoccupato...>>
<<Ma di cosa?>>

Malika sospirò. <<I ragazzi dell'ultimo anno sanno qualcosa sul conto di David Grant...nessuno vuole dire cosa, però dovrebbe essere abbastanza serio. Aiden ha paura per te, ecco tutto.>>

Scossi la testa. <<David non ha mai fatto avance o cose del genere. Mi ha solo aiutata perché stavo male!>> esclamai.
<<Comunque tu stai attenta. Non conosco bene David, perciò apri bene gli occhi>> mi avvertì.

Annuii, poi cambiammo argomento e l'atmosfera ritornò rilassata.
Verso le dieci di sera decisi di andarmene.

<<Ci vediamo a scuola, Sarah!>> mi salutò Malika, strizzandomi l'occhio.

Nel frattempo una pioggia sottile e incessante aveva cominciato il suo operato: tutte le strade risultavano bagnate e fangose e non c'erano taxi o altre auto in giro.

Sospirando presi la metro semi deserta e mi appisolai; ma, quando mi svegliai ed uscii dalla metro mi accorsi di essere nel quartiere sbagliato.

C'erano night club e pub di infimo ordine e molta gente losca in giro; e capii di essere scesa a Soho, molto prima della mia fermata.

Fantastico, mi ci mancava anche questo, pensai, sarcastica.

Mi strinsi nel mio piumino e presi delle vie laterali per arrivare più in fretta a casa. Le poche persone che c'erano mi guardavano con cattiveria, altre semplicemente mi ignoravano.

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