Harry.
Il volo consiste in chiacchiere non stop di Hannah e cibo stantio. Qualche coglione ha lasciato che suo figlio calciasse il retro del mio sedile per la maggior parte del tempo, e ha anche fatto l'errore di cominciare a litigare con me, quando l'ho insultato, mentre il bambino mi fissava. Giuro, era come se stesse guardando Satana.
L'atterraggio dell'aereo è quello che mi tira fuori dal mio dormiveglia; per quanto provassi, non riuscivo a lasciarmi dormire. Il retro della mia mano massaggia i miei occhi e successivamente mi ritrovo a incenerire Hannah con lo sguardo, quando si sporge verso di me per vedere fuori dal finestrino.
"Che figata. Non riesco a credere che siamo in America!" le sue mani si muovono davanti al mio volto, mentre indica qualcosa, e ci vuole tutta la mia forza di volontà per non rompergliele.
"VEDO IHOP!"
"Hanna, per favore smettila di parlare per due minuti!" Louis nasconde la sua testa nel cuscino, la sua voce ci raggiunge più bassa. Rido e mi stiracchio nel mio posto.
"Che ore sono?" chiedo a nessuno in particolare, slacciandomi la cintura.
"1:09," sbuffò Louis di fianco a me.
Il mio stomaco brontola, quasi a comando, e la mia mente si riempie di pensieri riguardanti il cibo.
Prendiamo le nostre valigie una volta che tutti sono scesi e ci dirigiamo all'uscita dell'aeroporto. Le mie gambe lunghe fanno male per essere rimaste piegate per le ultime otto ore, e ho davvero bisogno di pisciare.
Lo dico agli altri e mi allontano per fare i miei bisogni. I bagni sono piccoli e imbarazzanti, dato che un tizio ha scelto l'orinatoio proprio vicino al mio, non facendomi sentire a mio agio. Quando ho finito mi ricongiungo con il gruppo e ci dirigiamo alle scale mobili. Hannah comincia ad emettere dei gridolini quando raggiungiamo la fine ed indica un uomo, con i nostri nomi su un cartello bianco, che ci sta aspettando.
Non è da solo; un gruppo di uomini aspettano con lui, le loro telecamente puntate su di noi.
"Sapevo che avremmo avuto uno chauffeur! Cavolo, voglio trasferirmi in America. In che stato siamo? Oh aspetta, siamo in Alabama?"
"Hannah, cosa non capisci delle parole 'chiudi quella cazzo di bocca'? Nessuno ti sta ascoltando, e mi stai facendo innervosire. Non hai fatto altro che parlare per le scorse nove ore. Stai zitta," sputo.
Lei rotea gli occhi, prima di chiudere la bocca. Penso di averla messa al suo posto, e spero che la situazione rimanga cosí. Quando scendiamo dalla scala, è ovvio che non voglia più stare vicino a me. Mantiene le sue distanze e cammina davanti a me.
La mia borsa è presa da uno degli uomini e viene messa nel bagagliaio della macchina, insieme a quelle di Louis e di Hannah. Devo cercare di trattenermi e non tirargli un pugno in mezzo agli occhi per la non curanza con cui butta la borsa, come se non avesse tutto quello che avevo al suo interno. Quando mi volto, c'è una videocamera puntata sulla mia faccia. La spingo via e fulmino lo stronzo che ce l'ha in mano.
"Harry come ti senti per The Disciplinary Project?" chiede, avvicinandosi a me.
"Hai tre secondi per togliermi questa cavolo di telecamera dalla faccia, o dovrai trovarti un altro modo per comprare da mangiare a tuo figlio," lo avviso e con riluttanza lui si allontana. "Non ho voglia di parlare, quindi non chiedermi niente." Con quello, apro la portiera ed entro nel SUV. Guardo fuori dalla finestra, mentre aspetto e sento lo stesso tizio provare a parlare con Louis.
"Puoi dirci cosa pensi succederà quando incontrerai la famiglia? Come pensi reagiranno quando vedranno il tuo aspetto? Pensi che siano abituati a buoni a nulla tatuati, come te?"
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Troubled. [Italian]
FanfictionNon penso tu sappia chi sei veramente, finché non perdi te stessa. Non conosci il dolore, finché la persona per cui daresti la vita, toglie la sicura della granata, lasciandoti da sola in un campo di battaglia. Non conosci l'amore, finché la fonte d...