Melanie.
Il vento mi taglia la pelle, arrossandola, ma non mi importa. Non può essere peggio del dolore che Harry mi ha provocato. Sono ancora sotto shock- come ha potuto dirmi quelle cose? Sa cosa provo per lui e quanto intense possono essere le mie emozioni. O lo sapeva e lo ha usato contro di me, o è stupido e non si è accorto dei miei sentimenti. Sa anche che è il primo ragazzo che io abbia mai considerato oltre a Dean, ma penso che la cotta per Dean sia passata da un pezzo.
Mi sembra di essere rimasta sola per pochi secondi, prima che la finestra si apra e qualcuno scavalchi il cornicione.
Parli del fottutissimo diavolo.
"Puoi lasciarmi da sola per due secondi?!" grido ma mi fermo quando incontro gli occhi color turchese di Louis. Mi sorride e scrolla le spalle quando provo a scusarmi.
"Non ti preoccupare, piccola. Lo capisco." Si arrampica sul tetto per sedersi di fianco a me, le sue braccia si allargano per mantenere l'equilibrio, quando scivola. "Fa un po' freddo qua, non trovi?" commenta Louis, sedendosi affianco a me. Le sue mani si scaldano le braccia, ma onestamente a questo punto io mi accorgo a malapena del freddo pungente. I miei pensieri sono così consumati da Harry che il tempo è l'ultimo de miei problemi. "Vuoi parlarne?"
Scuoto la testa e provo a non piangere, quando le sue parole mi colpiscono di nuovo, facendomi bruciare la gola per il rifiuto. Harry non si merita le mie lacrime. Louis annuisce e si porta le ginocchia al petto, lasciandomi lo spazio di cui ho bisogno. Gli sono davvero grata- sembra essere l'unica persona che mi stia accanto in momenti come questi, lasciandomi una spalla su cui piangere.
Harry grida il mio nome da dentro casa, ma non azzardo a muovermi. Non so cosa farei, se lo vedessi ora. Probabilmente si inventerebbe qualche scusa e mi direbbe che ha bisogno di me, quando è ovvio che non è vero. Per quanto odi ammetterlo, specialmente in questo momento, sono io quella che ha bisogno di lui. E la situazione fa davvero schifo. È la mia ancora, ma non capisco se cerca di tenere la mia testa sopra l'acqua o farmi annegare.
Mi ero ripromessa che Harry non lo avrebbe mai fatto, che non mi avrebbe fatto del male. Stava andando così bene e bisognava essere ciechi per non notare il cambiamento e lo sforzo che ci stava mettendo. Aveva imparato a controllare la sua rabbia e a pensare prima di agire. Harry aveva imparato ad aprirsi con le persone, cominciando con me. Avevo visto attraverso le ombre nel suo cuore, diretta verso la luce. Stava migliorando, ma ovviamente non era abbastanza. Quello che avevo trovato di buono e di degno dentro di lui era solo 'oro degli stolti', e quel ragazzo mi aveva fregato.
"Stai bene?" chiede Louis, facendomi scuotere la testa. Sa cosa è successo, la delusione nei suoi occhi lo lascia trasparire. Sa cosa è successo con Gabriella e probabilmente aveva sentito la nostra lite, ma non posso arrabbiarmi. Non doveva essere Louis a dirmelo, e nemmeno Hannah. È stato Harry a causare tutto questo; sarebbe dovuto venire lui a dirmi la verità.
Per quanto aveva intenzione di tenermelo nascosto?
"Melanie?" una voce profonda e sconfitta risuona dalla finestra. Il mio cuore si frantuma sul pavimento ancora una volta. Mi volto verso di lui, appoggiandomi a Louis, distanziandomi dal ragazzo. Gli occhi color smeraldo di Harry mi osservano confusi, lui apre la bocca per parlare, ma Louis lo interrompe.
"Devi andartene," ordina con forza.
"Devo parlarle," ribatte Harry. Il suo sguardo rimane dritto su di me. "Melanie, vieni qui."
Lo guardo male e mi avvicino ancora a Louis. Le dita di Harry si stringono sul bordo della finestra. Lo osservo mentre la rabbia dentro di lui diminuisce, il dolore comincia a farsi sentire.
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Troubled. [Italian]
FanfictionNon penso tu sappia chi sei veramente, finché non perdi te stessa. Non conosci il dolore, finché la persona per cui daresti la vita, toglie la sicura della granata, lasciandoti da sola in un campo di battaglia. Non conosci l'amore, finché la fonte d...