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Melanie.

Mi muovo velocemente per la stanza, prendendo le cartacce dimenticate sul tavolino, per poi lavare il vetro. I miei parenti vengono a stare da noi questa settimana, e apparentemente sono l'unica che sta preparando per accoglierli. Sono tre ore che pulisco e l'unico 'aiuto' che ho ricevuto è stato lo sputo di Louis sulla finestra, sorridendomi l'aveva sparso sulla superficie.

"Ecco fatto, come nuovo," aveva esclamato, orgoglioso di sé stesso.

Tra due giorni è Natale, e io devo ancora comprare gli ultimi regali per tutti. Avevo chiesto cosa volevano, ma voglio dimenticare alcune delle risposte che avevo ricevuto. Hannah aveva menzionato della biancheria intima, mentre Harry, dall'altro lato, aveva detto qualcosa di completamente inappropriato, che non ho intenzione di ripetere.

Cosa gli prendo?

Il mio cuore perde un battito al pensiero di noi due a passare il Natale insieme in futuro. Mi ritrovo uno stupido sorriso sulla faccia.

Ma, ovviamente, Harry è Harry, e non succederà mai. Probabilmente è una di quelle persone che lanciano uova sulle case della gente e bruciano alberi, la vigilia di Natale.

Butto un paio di calze nel cesto, prima di portarlo al piano di sopra, attenta a non toccare il muro. Lo appoggio per terra in camera mia, prima di prendere i vestiti di Hannah, che erano stati buttati nel mucchio con i miei e li metto ai piedi della sua porta. Era andata in camera sua un paio di ore fa a riposare e non ho intenzione di svegliarla. Sento Louis gridare nella stanza accanto e capisco che sta giocando ancora con quello stupido gioco.

Torno in camera mia e trovo Harry vicino al cesto.

"Cosa ci fai qui? Esci," esclamo. Ho appena pulito il tappeto e Harry è un disastro ambulante. Non voglio che rovini la mia camera, quando ci ho impiegato ore a pulirla. Avrei anche pensato che il suo sorriso fosse carino, se non fosse per l'oggetto che aveva in mano. Ride per la mia espressione, quando corro verso di lui. Provo a prendere le mie mutande dalle sue mani, ma lui le alza, facendomi alzare in punta di piedi.

"Ridammele!" comando, chiaramente imbarazzata. Non sono niente di speciale, e questo mi fa venir voglia di togliergliele dalle mani ancora di più. Non ho mai avuto bisogno di biancheria intima carina, perché nessuno mi ha mai visto senza vestiti.

"Mi piacciono, sono così carine." Porta la mano dietro la schiena, nascondendola. Nel mio ultimo tentativo di riprendere le mie cose, Harry inciampa e fa cadere il cesto di vestiti piegati, per terra. Finiscono da tutte le parti e per sbaglio lui calpesta delle mie magliette, cadendo. E ovviamente dei segni marroni rimangono sulla stoffa, per colpa dello sporco sotto i suoi stivali.

La rabbia si impossessa di me, quando lo spingo via dal mucchio.

"Sei uno stronzo!" grido e mi inginocchio per raccogliere la roba, piegandola di nuovo. Lui continua a ridere di me, e devo trattenermi dallo spingerlo ancora.

"Hey, mi dispiace," dice, prendendomi in giro, continuando a ridere dopo.

"Vattene e basta," sputo, mentre lui incrocia le braccia.

"Qualcuno ha le sue cose," mormora, superando i miei vestiti tutti spiegazzati. Non si offre nemmeno di aiutarmi a raccoglierli.

"No, non è vero!" mi alzo e lo spingo. Inciampa ancora, prima di aggrapparsi alla porta. La rabbia gli si legge negli occhi, mentre cammina minacciosamente verso di me. "Solo perché sono arrabbiata non significa che io abbia le mie cose! Vuoi davvero sapere perché sono arrabbiata? Ho passato la giornata a pulire la casa senza l'aiuto di nessuno di voi! Vengo qua per finire l'ultima cosa e tu devi rovinare tutto, per farmi ricominciare da capo!"

Troubled. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora