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Melanie.

Riesco ad evitare Harry fino all'alba, ma sfortunatamente è il suo turno di aiutarmi con la mia routine mattutina. Sperando di batterlo sul tempo, prima del nostro inevitabile incontro imbarazzante, corro in bagno per lavarmi i denti e sistemarmi i capelli. Apro la porta quando ho finito e sobbalzo, quando un Harry assonnato compare davanti a me.

I suoi capelli sono disordinati, mentre si strofina gli occhi. La vista sarebbe anche carina, se non fosse per quello che era successo al ristorante.

"Hai finito? Devo pisciare," mormora, sorpassandomi.

Incantevole.

Guardo come la pioggia colpisce la finestra, mentre aspetto Harry in cucina. I miei stivali fanno rumore contro il pavimento e gioco con la zip della mia giacca per tenermi occupata. I miei occhi si alzano, quando Harry entra. Sono sorpresa di vedere una maglietta grigia invece della sua solita scelta nera. Gli sta bene e mi piace il fatto che mostra il suo corpo alto e tonico.

Aspetta, no, non mi piace. Sono arrabbiata con lui.

"Sei sicuro di voler mettere quelle?" chiedo, quando si mette le sue Converse bianche; sorprendendomi ancora. I suoi piedi sono troppo grandi per quello stile, ma in qualche modo, gli stanno bene. Harry potrebbe indossare qualsiasi cosa e stare bene. Tiene la bocca chiusa, e io sospiro, alzandomi. Harry scompare di fuori, senza aspettarmi, ma non ci vuole molto prima che il silenzio venga interrotto dal suono di scarpe che scivolano e un lamento.

"Cazzo, Melanie!"

Apro la porta e scoppio a ridere, guardando Harry in difficoltà nel fango. È intrappolato fino a metà polpaccio, e le sue braccia si muovono velocemente, provando a rimanere in equilibrio. Missy gli si avvicina e lo muove sul retro delle ginocchia, facendolo cadere sul suo didietro nel fango, sotto la pioggia.

Il mio stomaco comincia a far male per le troppe risate, e mi appoggio alle ginocchia per evitare di cadere e raggiungerlo nel fango. Guarda male il cane e spinge Missy, prima di guardarmi, aspettando un aiuto.

"Beh? Hai intenzione di stare lì come un' idiota, o vieni ad aiutarmi?" grida Harry, sotto la pioggia e guarda disgustato il fango, quando ci appoggia dentro le mani.

"Non ho intenzione di aiutarti se continui ad essere cattivo," dico, con dell'umorismo nella mia voce.

"Melanie!" grida arrabbiato. È divertente vedere quanto Harry ricordi un bambino di due anni arrabbiato ed umiliato, con il sedere nel fango e una smorfia sul suo volto, e le braccia incrociate al petto.

"Ridi un po', cavolo... ti stai comportando da bambino," sbuffo. La porta sbatte dietro di me e mi porto il cappuccio della felpa sopra la testa, per evitare che la pioggia mi bagni i capelli. Missy spinge la sua testa contro la mia coscia, e io le accarezzo la schiena, prima di avvicinarmi ad Harry.

"Ti prego, muoviti." Si lamenta e scrolla le mani sporche.

"Sto arrivando, sto arrivando... resisti. Dovevi proprio incastrarti nella parte più profonda," mi muovo tra i punti meno profondi. Alla fine sono abbastanza vicina e gli tendo la mano. La prende e io uso tutta la mia forza mattutina per tirarlo fuori dal fango. Harry si alza leggermente dal terreno, e io afferro il suo polso per avere più supporto.

"Cavolo, sei grasso. Smettila con quei Cheeto's diamine!" dico senza fiato. Il tacco dei miei stivali di gomma comincia ad affondare, dato che sposto tutto il peso del mio corpo all'indietro, per tirare.

Emetto un grido, quando Harry si libera e scatta in piedi; i miei piedi scivolano fino ad affondare nel fango, dove c'era Harry. Proprio quando pensa di essere libero, colpisco la sua gamba e lo trascino giù.

Troubled. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora