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Melanie.

La prima mattina dopo le vacanze di natale è sempre la migliore: grida di panico, capelli annodati e colazioni bruciate. Prendo i compiti mezzi finiti ieri sera e li infilo dentro la mia cartella incasinata. Le mie mani tentano di tenere in mano il pezzo di pane bruciacchiato, facendomi imprecare per il calore eccessivo che emana, costringendomi a tenerlo stretto tra i denti e correre per la porta.

Mi volto e grido ad Hannah di muoversi, mentre apro la portiera di Phyllis e salto dentro. La campanella è suonata venti minuti fa e ho già abbastanza ritardi e assenze ingiustificate per una detenzione, qualcosa che non voglio, né della quale ho bisogno. Il vento muove i capelli di Harry, quando esce e corre verso il pick-up, cercando contemporaneamente di allacciarsi i bottoni della camicia.

"Muoviti ciccione," grido sarcasticamente. Lui mi mostra il dito medio, facendomi ridere e suonare il clacson per Hannah.

In questi ultimi giorni di pausa, io e Harry ci siamo avvicinati molto. Dal parlare fino alla mattina presto, al rimanere accoccolati in segreto, al nascondersi e condividere momenti intimi tra noi. Harry ha ancora i suoi... momenti, ma sta cominciando a controllare la sua rabbia invece di infuriarsi per ogni minima cosa che vede, e di solito si tratta di me.

Uno di quei momenti è stato quando la mia famiglia è partita per tornare a casa. Avevo appena finito di abbracciare mia zia e stavo per girarmi verso Gabriella, quando l'ho vista parlare con Harry, uno sguardo deciso su di lei e una smorfia sul viso di lui. I miei occhi non sembravano voler spostarsi dalla loro intensa conversazione, quando lei si avvicinò e poggiò una mano sul suo braccio. Lui la scosse via, facendola sobbalzare dalla paura.

Quando i suoi occhi incontrarono i miei, le sue azioni si fermarono immediatamente. I suoi occhi blu si spostarono da me ad Harry, prima di voltarsi verso di me e avvicinarsi con le braccia aperte.

Più tardi quella notte avevo chiesto a lui cosa era successo; si era rifiutato di dirmelo. Sono ancora confusa e preoccupata per quanto ho visto, ma non voglio costringerlo a parlare.

Assisto mentre Hannah inciampa e rischia di cadere quando finalmente esce dalla porta. Per fortuna si riprende e arriva sana e salva alla macchina.

"Okay," dice senza fiato. "Cominciamo questa merda."

Esco dal vialetto e mi immetto nella strada.

"Sapevate che James vuole costringere Louis a trovarsi un lavoro?" Harry si volta verso Hannah. Lei finisce di mettersi il lucidalabbra, prima di rispondere.

"Stai scherzando."

"Lo giuro," risponde onestamente. Scuoto la testa per la sua incredulità. Chiaramente non si è accorta che mio padre non è uno che scherza. Ricordo di come aveva detto a Louis che lo avrebbe fatto lavorare quando ci siamo incontrati, ma è chiaro che loro non pensassero potesse farlo veramente.

"Beh... dove lavorerebbe?" chiede Hannah, fastidio chiaro nella sua voce.

"Non ti preoccupare, non vi costringerà a trovare un lavoro," mi intrometto. "Louis comincerà a lavorare a Pizza Hut." Parcheggio Phyllis nel posto più vicino all'entrata, che si trova precisamente alla fine del parcheggio. Corriamo dentro e firmiamo il modulo che indica che non abbiamo perso nessuna lezione e che siamo presenti. Ringrazio la segretaria un migliaio di volte e lei ci lascia andare.

Hannah cammina verso l'altra parte dell'edificio, Harry la segue subito dopo. Odio ammetterlo, ma sono un po' delusa per il fatto che non mi abbia accompagnato in classe. Non che mi aspettassi un qualcosa di così drastico, ma sarebbe stato carino avere un momento nostro, prima di separarci.

Troubled. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora