Melanie.
Graffio la mano dello sconosciuto, che mi sta coprendo la bocca e lotto contro l'altra, che mi circonda la vita. Vengo sollevata da terra, scalcio con tutte le mie forze, per liberarmi dalle mani dell'estraneo.
La sua mano sudaticcia nasconde le mie grida, quando vengo tirata contro il muro.
"Oh dolcezza, non sprecare la tua voce. Non abbiamo ancora cominciato a giocare!" quasi soffoco per via dell'odore del suo fiato, mentre le lacrime cominciano a bagnarmi le guance.
Prima di sapere cosa sto facendo, mordo il palmo della sua mano. Mi lascia immediatamente e io ne approfitto per gridare il primo nome che mi viene in mente.
"Harry!"
Vengo spinta per terra, con un colpo sulla nuca. Una sensazione strana comincia a spargersi per il mio corpo, mentre i miei occhi vedono le stelle. Non ho tempo di rispondere, prima che l'uomo si sieda sul mio petto, bloccandomi per terra.
"Ho provato ad essere gentile, ma mi stai solo facendo incazzare!" il terrificante suono di un coltellino accompagna il suo tono minaccioso.
La testa e la gola mi fanno male, e a questo punto, ho perso ogni speranza che qualcuno venga a salvarmi. Chiudo gli occhi e aspetto il dolore, mente il coltellino si avvicina alla mia gola.
Ma non arriva niente. La pressione sul mio petto si disperde improvvisamente, e i miei polmoni sono liberi di respirare. Rimango sdraiata per terra; il battito mi rimbomba nelle orecchie. La mia testa rotola di lato e mi fa vedere due figure vicino a me. Le loro voci si mischiano tra di loro, ed è difficile decifrare cosa stiano dicendo. Improvvisamente capisco cosa sta succedendo, quando un pugno si alza in aria. I miei sensi si concentrano e il sollievo si fa largo nel mio petto, quando vedo Harry sopra lo sconosciuto.
Per la prima volta, da quando l'ho conosciuto, sono contenta che sia con me.
"Harry...," mi lamento e provo a muovere le mie mani verso di lui. Tutto e così offuscato, non sento neanche più il dolore.
Due occhi verdi mi compaiono davanti, mentre le labbra a forma di cuore dicono il mio nome.
"Melanie, resisti. Ti porto via da qui," respira. Due braccia mi sollevano, e riesco a sentirlo correre verso il pick up.
Le mie mani finiscono a stringere la sua maglietta, in preda alla paura, mentre mi nascondo nel suo petto. Il rumore dei piedi sulla strada si ferma, e la portiera viene aperta. Mi stringo ancora di più nella sua maglietta; troppo spaventata per separarmi da lui ancora.
"Hey, devi lasciarmi, così posso portarti a casa," mi dice e gentilmente mi sposta le mani dalla sua maglietta.
Il mal di testa aumenta, mentre lui continua a guidare e io mi accarezzo la nuca. Non mi accorgo neanche di star piangendo, finché le lacrime non cadono sul metallo della macchina.
"Harry, fa male," mi lamento e mi tiro i capelli.
"Lo so piccola, lo so." Timorosamente posa una mano sulla mia schiena e me la massaggia attraverso la maglietta. I movimenti sono così calmi, che i miei occhi cominciano a chiudersi, ed è come se abbiano dei pesi legati a loro.
Finché lui non mi sveglia.
"Non ti addormentare, ho bisogno che tu rimanga sveglia. Riesci a stare sveglia per me?" Harry mi guarda preoccupato, prima di tornare a guardare la strada. Per lui, provo a non arrendermi al dolce stato di incoscienza.
Mi porta in casa e su per le scale, una volta attivati a casa, fortunatamente i miei genitori sono ancora fuori. Harry si ferma e con una mano apre la porta del bagno. Le luci si accendono, e lui mi adagia lentamente sul piano. Mi copro gli occhi per via delle luci troppo forti. Harry cerca un asciugamano, sotto di me.
Presto, si alza e io sorrido quando mi accorgo che sono alta come lui.
"Perché continui a sorridere?" chiede, aprendo l'acqua del lavandino e passando l'asciugamano sotto il rubinetto.
"Finalmente so cosa si prova a vedere quello che vedi tu."
Un piccolo sorriso si apre sul suo volto, mentre strizza lo straccio.
"Adorabile. Quando ti senti stordita?"
"Tanto."
"Tanto. Come immaginavo," conferma. Sussulto quando lo straccio entra in contatto con la mia nuca, e lui appoggia la mano sul mio ginocchio per non farmi muovere. "Quel bastardo ti ha preso bene. Sarò anche uno stronzo, ma non picchierei mai una donna," mormora Harry, muovendo l'asciugamano, provando a coprire tutta la mia nuca.
Abbasso lo sguardo, quando il suo pollice comincia ad accarezzarmi la coscia. Improvvisamente mi rendo conto di quanto mi sia vicino e allora studio il suo bellissimo volto, mentre lui si concentra sul bernoccolo che si sta formando. I suoi occhi incontrano i miei, pochi secondi dopo.
Senza volerlo, alzo la mano e tocco il suo piercing al labbro. Il metallo si muove tra le mie dita, prima che il mio pollice passi sopra il suo labbro inferiore. Un brivido mi percuote, e tutto quello che voglio è sentire le sue labbra sulle mie.
"Melanie."
Non so se è per il dolore che mi sta scoppiando in testa, o se per il modo in cui la sua voce si è abbassata di un ottava, ma emetto uno strano suono dalla mia gola dolorante.
Noto che la sua mano sta salendo sulla mia cosca, e io mi avvicino al suo tocco. Le mie mani si muovono davanti a me, per sentire il suo addome, quando si avvicina a me. Traccio i contorni dei muscoli nascosti, prima di afferrare la sua maglietta e avvicinarlo a me.
Il suo respiro soffia sul mio volto, e Harry abbassa la sua altra mano attentamente- come se non volesse spaventarmi- e la posiziona sul mio fianco.
Proprio quando le nostre labbra si sfiorano, il cellulare di Harry, comincia a vibrare sul lavandino. Si immobilizza, prima che le sue spalle si abbassino, e lui sospira arrabbiato. Perdo il suo tocco, quando si allontana per rispondere.
"Cosa c'è?" grida nel telefono. Le sue guance sono più rosse del solito e i suoi occhi sono dello stesso colore di quel giorno in qui si era avvicinato tanto a me. "Okay, beh voi due siete i coglioni che sono usciti di nascosto, e ora Melanie ha una cazzo di commozione celebrare... ve lo spiego dopo... okay. Ciao." Attacca e mormora qualcosa sul dover andare a prendere Hannah e Louis.
Harry se ne va senza dirmi una parola.
Come al solito, tempismo perfetto... ;)
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Troubled. [Italian]
FanfictionNon penso tu sappia chi sei veramente, finché non perdi te stessa. Non conosci il dolore, finché la persona per cui daresti la vita, toglie la sicura della granata, lasciandoti da sola in un campo di battaglia. Non conosci l'amore, finché la fonte d...