Mi svegliai di soprassalto, un tuono rimbombò ancora e ancora.
Scesi giù le scale e mi diressi in cucina, c'era mio padre sul tavolo a leggere il giornale e con una sigaretta tra le dita, pensai che Melissa fosse a lavoro e Scott a scuola.
"buongiorno tesoro" disse vedendomi, "buongiorno" risposi.
"Ah a proposito..ti ho iscritto a scuola, così non fai fatica con lo studio, già domani inizi"
"Oh..okay"
Decisi di iniziare a sistemare la mia valigia finché non mi resi conto che ore fossero, tra poco sarebbe arrivato Scott e pensavo di preparargli il pranzo.
Preparai la pasta, l'unica cosa che sono in grado di cucinare, arrivarono le 2 e della presenza di Scott non si vide neanche l'ombra, chiamarlo sarebbe stato stressante e a pensarci bene non avevo neanche il suo numero. Alla fine mangiai sola con mio padre, poi nel pomeriggio lui andò a cercare lavoro mentre io continuai a sistemare.
Finito tutto, mi buttai sul letto.
Dovevo trovarmi qualche lavoretto anche io, pensai, di solito me la sono cavata facendo la modella, la cameriera, un po' di tutto, dovevo trovarlo, per aiutare papà.
Fu orario di cena quando Scott arrivò, io ero sotto la doccia e non me ne accorsi finché non sentì solo la sua voce ma anche di altre persone, che ansia, aveva portato a casa i suoi amici; feci tutto molto lentamente per poi andare molto silenziosamente in camera, nessuno si accorse di me, meno male."Svegliati! Svegliati! Faremo tardi!"
"Mmh" mugugnai.
"Hai 5 minuti per prepararti!" disse Scott, togliendomi di dosso le coperte.
Mi alzai di scatto vedendo l'orologio, erano le 8:05, presi dall'armadio i miei jeans strappati porta fortuna, un top bianco e dei sandali neri col tacco e ovviamente mi truccai, cosa che non riuscivo ad uscire di casa se non lo fossi.
"Andiamo, su! Ti accompagno io, ho la moto" disse Scott correndo verso la porta.
"Okay, scusami tanto per il ritardo"
E mentre partimmo sentì la voce di mio padre urlare "state attenti! Buona fortuna tesoro!"
Ci mettemmo due minuti, mi prese la mano e andammo verso un gruppetto di persone e iniziarono le presentazioni;
"Lei è mia cugina, Marlin"
"Oh ciao! Ti ricordi di me? Sono Stiles, quando eravamo piccoli ci siamo conosciuti"
"Ahh, si si mi ricordo"
Poi si presentarono uno alla volta, Malia, Isaac, Liam e Scott disse che ce ne fossero altri che mi avrebbe presentato un'altra volta;
Poi mi accompagnò dal preside:
Bussai alla porta.
"Sì?"
"S-sono la nuova, smith, sono smith"
Aprì la porta.
"signorina, benvenuta! ..Dato che lei è nuova ho pensato le farebbe comodo qualcuno che le presentasse la scuola" disse.
Rimasi di stucco, ci sarebbe stato Scott, o anche i suoi amici, ma pensai che fosse una bella occasione per conoscere gente nuova, così accettai.
"Grazie, signore.."
"Perciò le ho chiamato l'alunno Hale, dell'ultimo anno"
Merda. Era un maschio. Ed era del quinto anno.
"Derek, entra pure" lo chiamò, mi girai e vidi un ragazzo alto, muscoloso, con i capelli neri e gli occhi che a primo impatto non capì se fossero azzurri o verdi.
"Ora potete andare" disse il preside,
Lo guardai come se fosse l'ultima volta che lo avrei visto e seguì fuori dalla porta Derek.
"Ciao" mi disse.
"Ciao, io sono Marlin"
"Come credo già tu sappia, io sono Derek"
Accompagnando il sorriso più attraente che potesse fare mi squadrò dalla testa ai piedi,
"Se la smetti di fissarmi mi faresti un favore" dissi con tono scorbutico.
"oh ma che caratterino, scusami tanto" disse e io feci il sorriso più sarcastico che riuscì a fare.
Un'ora e mezza dopo finimmo il giro scolastico e decidemmo di sederci nel cortile, pur di non entrare in classe;
"Ti piace la scuola?"
"Sì dai, cioè ci sono pure le piscinee" risi, e lui pure fece.
"Sei bella quando sorridi"
Arrossì un po' sperando non lo notasse.
"chissà quante ci provano con te e quanto tu ci provi con loro, quindi io passo" si offese e rimase zitto.***spazio autrice***
Allooora, è la mia prima storia che pubblico e sono in ansia ahah.
Se vi va seguitemi su twitter: @staywithmeleven
Fatemi sapere se la storia vi piace!
A presto :)
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a miserable heart.
Fiksi PenggemarCome quando lo vidi per la prima volta, che a primo impatto non capì se i suoi occhi fossero azzurri o verdi; nei suoi occhi non ci avevo visto niente, il vuoto, ma l'ho arredato, sono diventati casa mia; e avrei voluto sentirli sulla mia pelle, ch...