Era una domenica mattina, mi alzai dal letto, mi sciacquai la faccia con acqua fresca, ero tornata da poco dalla gita e avrei voluto solamente dormire, nemmeno feci colazione che tornai a letto.
La mia mente aveva solo un punto fisso, lui.
Come sempre.
Non riuscivo pensare ad altro che a quel giorno, quando eravamo faccia a faccia.
"il mio cuore batteva all'impazzata e sapere che lui lo sentiva mi imbarazzava ancora di più di quanto fossi già"
Non aveva fatto esattamente nulla.
"Perché?" nessuna risposta.
"Non sto parlando con il muro" replicai.
"Basta, per favore"
Queste furono le sue parole.
La mia mente non smetteva di tentare di trovare una soluzione, e le mie lacrime non smettevano di scendere.
Neanche un abbraccio.
Me ne andai e lui non mi fermò.
I miei pensieri furono distratti dallo squillare del telefono.
A fine chiamata ero scioccata, qualcuno sarebbe arrivato a Beacon Hills, mia madre; disse che avrebbe portato anche il suo nuovo compagno.
Chiamai Isaac, era l'unico che mi capiva nella questione genitori non voluti, gli raccontai tutto e lui disse che sarebbe venuto da me al più presto possibile.
Ormai si era abituato a bussare alla porta e non più a salire dalla finestra, così dopo neanche 5 minuti, sentì il campanello suonare, gli aprì mio padre e così stetti in camera mia; appena entrò lo abbracciai e lui ricambiò stringendomi più forte accompagnando anche un sorriso.
"lo dico a papà? ha detto che ci sarà anche il suo nuovo compagno"
"Se viene qui, prima o poi lo scoprirà"
"Lo so"
Non glielo dissi.
Non sapevo se papà provasse qualcosa ancora per la mamma, non glielo avevo mai chiesto.
Dirglielo lo avrebbe solo distratto.
Isaac cenò da noi, Scott non c'era, poiché stava lavorando, aveva il turno all'ambulatorio.
Eravamo tutti a guardare la TV quando qualcuno suonò alla porta.
"Vai tu" dissi ad Isaac, pensando fosse Scott. Ormai lo trattavamo tutti come se fosse di casa.
Aprì la porta.
"Mar, credo sia per te"
Mi alzai piano, con gli occhi di mio padre addosso.
Andai vicino alla porta, vidi la persona e subito trascinai con me Isaac fuori e chiusi la porta.
"Mamma che ci fai qui?"
Al suono della mia voce i suoi occhi si illuminarono e subito dopo mi abbracciò.
"Papà non è in casa" mentì.
"Tranquilla, sono venuta per te! E il tuo ragazzo vedo.."
"Non è il mio ragazzo"
"Stareste bene insieme, però"
E subito dopo si presentò.
"Piacere, Eliza"
"Isaac" rispose.
"Beh io vado, c'è David che mi aspetta, e anche Chiara. Spero di rivederti presto" disse indicandomi la macchina parcheggiata davanti casa.
Ci salutammo e andò via.
Quando mai gli diedi l'indirizzo di casa.
Entrai, seguita da Isaac, e ci ritrovammo Tom davanti.
"Chi era?"
"Non lo so, voleva Scott"
Tom guardò Isaac come segno di approvazione, ma capì.
"Chi era?" ripeté.
"Eliza" disse Isaac.
"Scusa papà, non sapevo sarebbe venuta subito oggi!"
Gli spiegai la telefonata che mi fece quella mattina, e che non gli dissi nulla per paura, per David, il compagno nuovo.
Non si arrabbiò, fortunatamente, e disse fosse meglio così.
Ero sdraiata sul letto con di fianco Isaac, anche lui sdraiato, gli stavo ripetendo storia quando mi interruppe.
"Chi è chiara?"
"Mia sorella" risposi.
"Tua che?"
"Hai capito bene, sorella. Io sono venuta qui con papà, lei è restata in Irlanda con la mamma"
Non la conoscevo bene, poiché avessimo solo la stessa mamma e padre diverso. Ero indifferente nei suoi riguardi, non la vedevo da tanto tempo, l'ultima volta avremo avuto entrambe 5 anni.
All'improvviso entrò in camera Scott. Lo guardammo soltanto.
"Lo zio" spiegò.
"Oh, non sono preoccupata"
"Ricordi?"
"Non posso mentire, sì, giusto"
Alla fine ci mettemmo a guardare tutti un film e dormimmo tutti e tre nella stessa stanza.
Il mattino mi svegliai e vidi Scott che dormiva sulla poltrona mentre Isaac per terra.
"Ragazzi"
Scattarono subito in piedi, ed iniziai a ridere come una matta, e così anche loro, iniziando a prenderci in giro per i capelli e il viso assonnato che avevamo di prima mattina.
Mangiammo la colazione preparata da Melissa, dopo di che ci avviamo verso scuola a piedi, per via del bel tempo.
All'entrata c'erano tutti, anche lui; più due ragazzi.
Le ragazze mi salutarono con un abbraccio poi mi presentarono i nuovi.
"Ethan"
"Aiden" disse l'altro.
Erano gemelli. Dopo essermi presentata anche io essendo in ritardo li salutai e corsi subito in classe.
Alla fine delle lezioni, uscì da scuola, stavo andando a casa a piedi, quando vidi una ragazza fuori da scuola, alta quanto Lydia, capelli lisci castani e occhi castani, che continuava a fissarmi; ma decisi di continuare per la mia strada ignorandola.
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a miserable heart.
FanfictionCome quando lo vidi per la prima volta, che a primo impatto non capì se i suoi occhi fossero azzurri o verdi; nei suoi occhi non ci avevo visto niente, il vuoto, ma l'ho arredato, sono diventati casa mia; e avrei voluto sentirli sulla mia pelle, ch...