L'ultima campanella della giornata finalmente suona, esco dalla scuola e cerco nel parcheggio la macchina di Derek.
"Sono qui" mi dice.
Mi giro verso la sua voce. Lo trovo appoggiato al muretto, con la sua solita faccia da 'odio tutti', la giacca di pelle, i jeans neri attillati ed i suoi bellissimi occhi.
"Andiamo, ti porto a casa" mi dice, mentre mi prende dalle spalle lo zaino come se fossi una bambina.
"A casa mia o tua?" chiedo.
"Tua, non vuoi vedere tuo padre?"
"Sì, certo, solo che pensavo.."
È tutto la mattina che mi preparo un ipotetico discorso da fare con lui, ma sfortuna vuole che non ne avrò occasione ancora per un po'.
"Io starò comunque nelle vicinanze, se hai bisogno verrò subito"
"Non ti preoccupare"
"No, ha ragione Isaac, tutto questo è colpa mia..."
"Ma non è ve-" sto finalmente iniziando a dire ciò che penso quando egli esclama:
"Guarda, c'è tuo padre che ti aspetta, a dopo"
Seguo il suo sguardo che guarda fuori dal finestrino e vedo Tom che mi guarda sorridendo sul ciglio della porta.
Scendo dall'auto e corro ad abbracciare mio padre.
In casa siamo soli, ci sediamo al tavolo a parlare e poi mio padre mi offre i suoi soliti waffle.
Successivamente vado in camera mia a riposare. Mi sembra siano passati secoli dall'ultima volta, in realtà è solo due giorni che non dormo sul mio letto.
Mi sdraio, ma noto subito che la finestra è aperta, così mi alzo per chiuderla, quando una mano mi blocca. Vengo spinta via e finisco per terra.
"Finalmente ti hanno lasciata sola"
"Cosa vuoi da me?" dico, mentre senza farmi scoprire, cerco di chiamare Derek tramite il telefono posto nella tasca posteriore dei miei jeans.
Egli sembra non essersi accorto di nulla, si avvicina piano piano e ad ogni passo avanti che fa verso di me, sento sempre meno la voglia di reagire.
È davanti a me, passa sotto la maglietta la sua mano sulla mia schiena; non riesco a muovermi. Sento poi fuoriuscire gli artigli. Essi penetrano nuovamente nella mia pelle.
"È tutto ok" dice, per poi svanire improvvisamente.
Io crollo a terra.
La porta della camera si spalanca, Derek si avvicina a me, vedo le sue labbra muoversi, sta dicendo qualcosa, ma dal dolore non riesco a sentire una parola di quello che dice.
Mi tira su, mi dà la sua giacca di pelle per coprire la maglietta sporca di sangue e decide di portarmi via.
"Non dormi qui stasera?" mi chiede Tom.
"No, scusi signore, gliela porto ancora via" gli fa l'occhiolino Derek e mi corica velocemente in macchina.
Per tutto il viaggio credo di aver dormito, o ero semplicemente svenuta.
Non appena arriviamo, mi prende in braccio e mi porta dentro una stanza, vedo gente intorno che ci guardano perplessi, Derek supera tutti ed entra in un altro stanzino.
"Aiutami" dice Derek al druido.
Dopodiché credo di essere svenuta di nuovo, dato che non ricordo più nulla di ciò che è accaduto. Quando riacquisto i sensi, mi ritrovo sdraiata sul letto, nel loft.
Cerco di tirarmi su, ma non riesco.
"Ssh, stai giù che devi riposare" mi dice Lydia.
"Cos'è successo?" chiedo.
"Hai di nuovo il graffio...ma non ti preoccupare, in una notte guarirai"
Annuisco e dalla stanchezza mi riaddormento velocemente.
Durante la notte mi sveglio, intorno a me non c'è più nessuno. Scendo le scale a chiocciola e vedo che la porta del loft è semi aperta, mi avvicino lentamente, sento delle voci...
Decido di aprirla di più per sbirciare fuori.
"Oi, finalmente!" è Isaac che mi abbraccia.
"Ehi" ricambio l'abbraccio e guardo Derek stranita.
"Che succede?" gli chiedo io.
"Non voleva farmi entrare, non sapevo se stessi bene" continua Isaac.
"Sì, tutto ok, c'è insomma, non ricordo quasi nulla, ma sto bene" lo rassicuro io abbracciandolo di nuovo.
"Devi riposare, andiamo dentro" mi ordina Derek.
Io annuisco, Isaac mi saluta e va. Mi affaccio e osservo che sulla sua moto c'è un'altra persona. Quest'ultima tira su la testa e mi saluta. È sarah.
"Che faccia tosta presentarsi qui"
"Lo penso anch'io" mi risponde Derek.
Io mi giro verso di lui, sorrido: "Ma non intendo Isaac, scemo! Intendo quella lì!"
"Sei gelosa?" mi chiede lui.
"Ahah, no, è proprio lei la causa della rottura tra me ed Isaac"
"Allora mi sta simpatica"
Io storcio il naso e gli tiro un pugno sulla spalla ridendo.
"Certo che il tuo essere impulsivo non è cambiato per niente eh"
"Io son sempre io. Dai rivelami un po' di gossip"
Inizio a raccontargli di quella giornata folle di quando avevo una voglia tremenda di picchiare Sarah a causa della storia del volantino su di me, Isaac e Derek, che son scappata dalla scuola e poi son stata messa in punizione da Tom.
"Ho cercato di dimenticare, ma quel giorno, ho capito che io non riuscirò mai a scordarmi di te" gli dico, così tutto d'un petto.
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a miserable heart.
FanfictionCome quando lo vidi per la prima volta, che a primo impatto non capì se i suoi occhi fossero azzurri o verdi; nei suoi occhi non ci avevo visto niente, il vuoto, ma l'ho arredato, sono diventati casa mia; e avrei voluto sentirli sulla mia pelle, ch...