Capitolo 23

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Era Peter.
Deglutì faticosamente.
Mio padre lo salutò calorosamente e andò qualche passo avanti.
"Che cosa vuoi da mio padre?"
"Giuro che non l'ho fatto apposta, è capitato di esserci incontrati, è il destino"
"Faccio finta di crederti"
"Domani, alla roccia, dopo scuola se ti va passa di lì". E se ne andò.
Durante il tragitto per ritornare a casa, mio padre non fece che continuare a parlare dell'uomo che aveva conosciuto, era felice ed era da molto che non lo vedevo così, così glielo dissi: "senti papà, quell'uomo io lo conosco. È lo zio di  Derek"
"Sul serio? Che coincidenza, oddio! Qualche volta allora lo porti a casa dai!". Era tutto entusiasta.
"Vedremo". Ovviamente era un no.
Finito di sistemare la spesa, andai da Derek. Lì mi ritrovai i gemelli.
Appena mi videro gli dissero qualcosa e poi si diressero verso la porta per andarsene. Mi avvicinai ad Aiden e gli chiesi dove fosse Chiara.
"Non è con me, l'ho accompagnata a casa di una sua amica"
Amica? Ultimamente l'avevo vista solo con Aiden, non sapevo si fosse fatta nuove amiche.
"Chi?"
"Mh..mi pare si chiami Tracy"
Mi abbracciò, cosa che non aveva mai fatto e dopo avermi sorriso se ne andò.
"Non mi aveva mai abbracciato" dissi a Derek, mettendomi vicino a lui sul divano con le mie gambe sopra le sue.
"Meglio, ma c'è un motivo se lo ha fatto"
"Cioè? Ahah, mica se ne andranno?"
Mi guardò come per farmi capire che avevo azzeccato.
"No. Cosa? Non possono"
Mi spiegò che volevano andarsene. Si erano spaventati della morta dell'omega, e loro più o meno lo erano.
Sarebbero scappati, come vigliacchi; così Derek gli consigliò che se volevano davvero far parte del branco di Scott, allora avrebbero dovuto affrontare questa paura e fidarsi di noi, e di certo non scappare.
In quel momento dalle scale a chiocciola scese Peter, non feci niente, tanto poche ore dopo ci saremmo incontrati privatamente, nonostante ciò non riuscivo a controllare il mio battito cardiaco ed entrambi i lupi presenti sembravano accorgersene, Peter per il sogghigno, Derek per il volto preoccupato.

Il giorno seguente, appena suonò l'ultima campanella, presi lo zaino e iniziai ad incamminarmi verso il bosco. Arrivata, posai lo zaino sulla roccia e stetti lì in piedi con il fiatone poiché avevo camminato abbastanza velocemente.
"Nipote" disse sorridendomi.
"Voglio stare qui il meno possibile, quindi arriviamo al sodo. Devi far ritornare la memoria ad una persona"
"È sempre pericoloso. Non mi piace praticare questo tipo di rituale.. A meno che potrei beneficiarne"
Scott era un'alfa ma non era ancora in grado di controllare quel potere e aveva paura di far del male, perché se sbagliavi anche di poco, la persona poteva morire.
"La cosa che voglio puoi darmela solo tu" continuò.
Accettai, anche se non sapevo cosa volesse e lo portai all'ambulatorio.
C'erano tutti che lo guardavano con diffidenza, tranne Malia, ci riusciva un po' di meno ad odiarlo rispetto agli altri. Peter intanto si proteggeva dagli sguardi tramite me, che gli ero davanti.
In quel preciso istante, sentì una portiera di una macchina sbattersi rumorosamente e subito dopo Stiles era davanti a me che diceva cose senza senso.
Alla fine capì: "Ferma"
Gli chiesi spiegazioni, non avevamo tempo, non volevamo che ci capitasse un secondo quasi morto, volevamo finalmente precedere e non essere solo stupidi ragazzini che trovano i cadaveri.
Peter alzò gli occhi e parlò: "Ok, io me ne vado"
"Si, vattene" disse Liam.
E così fece. Mentre gli altri, compreso Deaton, non dissero e fecero nulla, erano immobili a guardare l'uomo dormire.
Stiles mi spiegò che suo padre stava lavorando ad un nuovo caso: un altro uomo era morto, avvelenato tramite veleno che proveniva dalle unghie, sul corpo c'erano tanti squarci, proprio come l'uomo all'ambulatorio.
Arrivai a casa, mi ritrovai Chiara sul divano con affianco un'altra ragazza che piangeva. Spostai lo sguardo verso mia madre, che era sul ciglio della porta con le mani davanti la bocca, che tratteneva le lacrime. Non capì niente; fin quando Scott mi prese dalle spalle e mi portò in cucina, dicendomi che l'uomo che era venuto a mancare quel pomeriggio era il padre della ragazza sul divano di casa mia, Tracy.
In quell'istante gli occhi della ragazza sembravano fulminarci, si alzò dal divano, dopo aver rifiutato il passaggio a casa salutò Chiara e se ne andò. Mia madre si avvicinò a Chiara, e anche io, era scossa.
"Dov'era quando suo padre è venuto a mancare?"
"Spero tu stia scherzando.. Non crederai che Tr.."
"No, voglio solo sapere" risposi.
"Hai proprio il cuore di ghiaccio!" si alzò di scatto e corse al piano di sopra, seguita da Eliza che mi aveva appena guardato male, confermando che anche lei era d'accordo con la frase che mi era appena stata riferita.
Appena arrivò Tom a casa lo abbracciai talmente forte che rimase stupito, non lo abbracciavo spesso; dopo di che, essendosi fatta sera andai da Derek in macchina. Eravamo sdraiati sul letto e sentivamo al piano di sotto Isaac che discuteva con qualcuno.
"Fammi andare a vedere che succede"
"Vado io, è il mio migliore amico"
"Andiamo insieme"
Scendemmo e c'erano tutti.
"Andatevene" disse il padrone di casa.
"Che cosa? Siamo venuti qui apposta" disse Stiles.
"È venerdì sera e vorrei passarlo con la mia ragazza, se non vi dispiace"
"Derek dai" ridacchiai. "Non stanno qui mica tutta la notte".
"Potremmo" disse Liam prima di essere guardato male da Derek.
"Tranquillo, ce ne andremo" disse Lydia, squadrandomi dalla testa ai piedi con aria maliziosa, notando che ero vestita con una maglietta di Derek e dei pantaloncini.
Stemmo lì a scherzare, parlare, ci stavamo divertendo senza pensare ai problemi. Qualche ora più tardi se ne andarono tutti e restai sola con Derek.

*****spazio autrice*****
Sì, Tracy è la stessa della quinta stagione di teen wolf.
Sì, vi amoooo. 9000 letture, grazie grazie grazie ❤️ 

a miserable heart.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora