L'inizio di tutto

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"Abbiamo finito!" disse il fotografo.
Mi toccai il vestito che avevo indosso per sistemarmi, mi tolsi da quella posizione scomoda e mi incamminai verso i camerini per cambiarmi; finalmente pronta stavo per uscire dalla porta quando il fotografo mi corse incontro "grazie per aver posato per la nostra rivista!" e fece l'occhiolino.
"Grazie a voi" risposi con un sorriso accennato.
Quando arrivai a casa iniziai a sistemare le ultime cose, poco dopo sarebbe arrivato Tom, mio padre.
Mi fermai vedendo l'album piene di foto di quando ero più piccola, le foto con la mamma, con i miei genitori insieme, felici.
"Sono tornato Mar!" urlò dal piano di sotto Tom.
Ci stavamo trasferendo a Beacon Hills, lui e la mamma stavano divorziando, sembra brutto da dire ma ne ero felice, finalmente avrebbero trovato un po' di pace, da quando sono cresciuta non facevano altro che litigare, e senza dubbio io sarei andata con mio padre, non avevo un buon rapporto con la mamma.
Mi girai un'ultima volta a guardare la mia casa, "allora sei pronta? Si parteee"
Era sempre pieno di energie quell'uomo, praticamente il mio contrario, sorrisi e salì sulla macchina.
Il viaggio durò poco e finalmente arrivammo all'aeroporto. Morivo d'ansia. Sono sempre stata una persona ansiosa ma pensai che in quel momento il cuore sarebbe uscito dal petto e avrebbe ballato la samba.
Dopo esser appena arrivati,
Tom mi disse che c'era una cosa che non mi aveva detto, ovvero che all'inizio, il tempo di trovare un'altra casa tutta nostra, saremmo andati ad abitare a casa della zia Melissa, con suo figlio Scott, mio cugino.
Oh sì che me lo ricordavo il cuginetto Scott, avevamo la stessa età, le poche volte che ci vedevamo, ovvero alle feste, insieme ad un suo amico mi facevano sempre i dispetti, e lo odiavo, ci odiavamo, tanto.
Ma ormai erano 5 anni che non ci vedevamo, il nostro rapporto poteva cambiare; pensai.
Prendemmo il primo taxi, fu un viaggio di circa un'ora e a dirla tutta ero stanca morta.
"Mar ehi svegliati! Siamo arrivatiiii!"
"Oh mio dio" dissi, mio padre mi guardò stranito.
Stavo per scendere dalla macchina quando mi ritrovai qualcuno che aprì la portiera, "grazie...oh" il ragazzo mi guardò stranito.
"Marlin?.." chiese il ragazzo.
"SCOTT"
Sorrise, e lo feci anche io, per poi ritrovarmi tra le sue braccia, oh, mi stava abbracciando;
ci aiutò a sistemare le valigie, per poi dirci che la Zia sarebbe arrivata più tardi perché aveva il turno serale all'ospedale.
Scott fece vedere la futura camera a mio padre, inutile dire che quasi urlò di gioia. Poi fu il mio turno, rimasi a dir poco esterrefatta, c'era un letto a piazza e mezza in mezzo alla stanza con la parete color lilla, un armadio gigantesco e una scrivania, sopra il letto c'era una mia vecchia foto, era una foto di una rivista molto famosa per cui avevo posato.
"Spero ti piaccia, è stata una mia idea quella della foto" disse Scott.
"Oh sì, mi piace eccome! Grazie.."
sorrise,
"È ora di cena, andiamo giù"
"Va bene"
Mentre stavamo cenando, arrivò Melissa da lavoro.
Appena varcò la porta le corsi incontri abbracciandola, dopodiché  cenò con noi.
Erano quasi le 9 ormai ed io ero stanca morta;
"Vado a farmi la doccia" dissi.
"Io vado a prendere le sigarette, dov'è il tabacchino più vicino?" chiese mio padre.
Scott gli spiegò la strada e poi sentì che disse alla madre "non dirglielo ancora ok? Lo farò io, al momento giusto" mi sentivo impicciona, ma lo ero, e prima o poi avrei scoperto di cosa  stessero parlando, poi subito dopo sentì dei passi salire su e così corsi in bagno ma nel correre sbattei contro Scott. Che figura di merda.
"Oh dio scusa!"
"Oh dio tranquilla!"
Questa volta fui io a guardarlo stranito e poi corsi in bagno.
Mi feci la doccia e mi misi il pigiama, e andai subito a catapultarmi sul letto. La valigia avrei finito di sistemarla un altro giorno, infine mi addormentai subito.

a miserable heart.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora