Dopo quell'episodio non vedemmo e sentimmo più ne Theo ne Tracy per un po' di tempo.
Mia madre Eliza con Chiara e David sono abbastanza spaventati per colpa di tutte quelle morti avvenute, così decidono di tornare a casa in Irlanda.
Ritorna così la normalità, è una giornata normale a scuola, infatti mi sono appisolata come sempre sul banco; la mia compagna di banco Malia mi scuote il gomito per svegliarmi.
"Mmh" alzo la testa.
In classe è entrato il bidello e sta annunciando che i biglietti per il ballo di primavera si possono già acquistare il pomeriggio stesso in segreteria!
Lydia è la più emozionata tra tutte noi, oserei dire l'unica, infatti già sta compilando una lista di possibili vestiti da indossare.
Io sono ancora mezza addormentata, ma espongo la mia idea: non ci sarei andata al ballo.
"Derek ha finito la scuola, con chi ci vado se non con lui?"
Lydia sogghigna.
"Mia mamma è preside di questa scuola, pensi che non riesca a convincerla di cambiare queste stupide regole che solo chi frequenta può ballare!?"
"Ti adoro" dico facendole l'occhiolino.
Durante l'ultima ora di lezione inizia un temporale con una pioggia molto fitta e così passo tutto il tempo a guardare fuori dalla finestra. Fuori da scuola vedo la macchina di Derek ferma nel parcheggio ma di lui non c'è traccia.
Neanche il tempo di pensare che me lo ritrovo dietro di me, fradicio.
Lo abbraccio fortissimo, bagnandomi anche io per colpa dei suoi vestiti zuppi.
"Allora sei stato tu a portare questo temporale! Chissà cosa succede quando verrai al ballo di primavera!" dice ridendo Stiles.
Derek appena sente nominare la parola 'ballo' spalanca gli occhi.
"Non fare così, se no ce la porto io al ballo" esclama con tono saccente Isaac.
Derek alza gli occhi e mi porta a casa sua.
Siamo nel loft da soli, io studio sul suo letto mentre lui si allena con il sacco da boxe.
"Però se non vuoi, non dobbiamo andarci per forza, a me basta stare con te" dico, guardando il libro di storia che ho davanti a me, per poi distrarre la mia attenzione su di lui, all'inizio lo guardo dritto negli occhi, poi sposto lo sguardo sul suo fisico scolpito.
Il mio gesto con gli occhi gli provoca un sorriso malizioso.
"Andremo invece, sei mia e tutti lo devono sapere" dice ritornando al suo allenamento che non gli permetto di continuare saltandogli in braccio; mi sorregge poggiando le sue mani sul mio lato b, mi lancia sul letto per poi adagiarsi su di me, dopodiché inizia a baciarmi delicatamente fino ad essere sempre più passionale e come sottofondo il rumore della pioggia, niente di più tenero.
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a miserable heart.
FanficCome quando lo vidi per la prima volta, che a primo impatto non capì se i suoi occhi fossero azzurri o verdi; nei suoi occhi non ci avevo visto niente, il vuoto, ma l'ho arredato, sono diventati casa mia; e avrei voluto sentirli sulla mia pelle, ch...