Capitolo 16

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Arrivammo in quel luogo dell'altro giorno, era circondato da alberi, il vento faceva cadere molte foglie, il più delle volte potevano volarti anche in faccia e spesso quando succedeva ridevamo come pazzi; c'era anche una roccia, la quale grazie ad essa capivamo fossimo nel posto giusto, aveva una forma particolare.
Dopo neanche 5 minuti, arrivò il primo Berserker.
Eravamo tutti vicini e coprivamo Chiara.
"Signora" disse inchinandosi.
Sgranammo gli occhi a quella affermazione e piano piano ci staccammo fino a che Chiara fosse vista dal nemico, ma allo stesso tempo era dietro rispetto a noi.
Lei lo guardò, sembrava folgorata;
fece un passo in avanti, e un altro ancora, pareva una scena a rallentatore, fino a che ci ritrovammo noi più indietro di lei.
Si girò verso di noi, una lacrima le scese e la sua bocca si aprì, le sue labbra tremavano, stava per scoppiare a piangere ma si tratteneva.
"Scusate, non ce la faccio" sussurrò.
Fece un passo molto più lungo andando verso colui che l'aveva chiamata, incantata lo guardava, dopo un'istante, svanì.
"No!" urlai, mettendomi le mani tra i capelli ma stando ferma.
Ci penso Aiden a passare ai fatti, sembrava stesse per attaccare, ma era ormai troppo tardi, erano spariti, scioccato era in ginocchio per terra mente Ethan, suo gemello, provava a sostenerlo tenendolo per il braccio.
Iniziai a correre dietro le urla degli altri, continuavo a correre, non sapevo nemmeno cosa stessi cercando o dove stessi andando, non avevo uno scopo e nemmeno una meta.
Avrei voluto trovarla, ma non fu così.
Non mi resi conto di quanto avevo corso, che mi ritrovai fuori dal bosco, ero nelle vicinanze del loft di Derek, così decisi di andarci, speravo di trovarci Peter, ogni volta che avevamo bisogno andavamo da lui, anche se non ci diceva le cose senza un qualcosa in cambio.
Salì le scale lentamente, poiché ero abbastanza stanca; aprì la grande porta marrone, non vidi nessuno, ma entrai lo stesso, qualcuno prima o poi sarebbe venuto.
Mi sedetti sul divano, neanche dopo dieci secondi che mi si presentò davanti Peter facendomi sussultare.
"Ma sei pazzo!?"
"Ciao ragazzina, a cosa devo questa tua visita?"
Mi chiamava spesso ragazzina, altre volte mi chiamava anche nipote, ma a Derek dava fastidio.
"Ho bisogno di te, ti darò tutto quello che vuoi"
"Tutto?" disse alzando un sopracciglio con sguardo maligno, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Dai, racconta" e si sedette di fronte a me stando con le braccia conserte, tipico del nipote.
Gli raccontai dall'inizio, che i berserker ci avevano attaccate, avevano detto che volevano questa lei, che poi si scoprì essere Chiara, e che poco prima l'avevano presa, o meglio, lei era andata di sua spontanea volontà, dicendo che non riusciva, era come attirata.
"Non sanno che sei qui, vero?"
"No, sono corsa via, perché?"
"Non ti avrebbero mai consigliato di venire da me, sicuramente pensano ci sia io dietro a tutto questo, tra poco saranno qui, tu non mi hai visto" e in un istante svanì.
Restai sul divano per poco, abbastanza perplessa.
L'enorme porta marrone si aprì, nemmeno feci in tempo a guardare tutte le persone che entrarono che Derek mi prese per il braccio tirandomi su, che con i suoi occhi mi guardò, esprimendo sia amore che odio.
"Prima o poi la smetterai di farmi preoccupare così tanto?"
"Scusa" riuscì soltanto a dire.
"Dov'è? Sento la sua puzza"
"Chi?"
Malia piegò la testa, come per intendere che sapevo benissimo di chi stesse chiedendo.
"Io.." non riuscì a finire la frase, non sapevo ancora mentire senza farmi scoprire.
"Come fa a saperlo lei?" mi salvò Isaac, avrà intuito.
"Prima o poi verrà qui" disse Scott "ho chiamato Deaton, dobbiamo andare da lui" concluse.
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"In Messico?" chiese Liam.
"Sì, in una chiesa atzeca, si nascondono lì da sempre"
"Come la troviamo?"
"Si trova in una città distrutta, solo quella chiesa è rimasta intatta.."
"C'è di più?"
"In verità..sì, dovete stare attenti, se c'è qualcuno li controlla, sarà in grado di trasformare un umano in berserker"
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Eravamo in macchina, in viaggio verso il Messico.
Chi con la jeep, chi in macchina di Derek, mentre Braeden, chiamata dagli altri, venne in moto, come i gemelli.
Non parlavamo molto, non avevano nulla da dire oppure erano concentrati sulla strada.
"Allora?"
"Che?"
Derek sbuffò.
"Cosa c'è?!"
Non gli avevo mai usato quel tono contro, subito dopo infatti mi pentì.
Non mi rispose.
Nei posti dietro c'erano Kira e Scott che non dissero nulla, così mi girai verso di lui, Scott mi sorrise, sulla sua spalla sinistra era appoggiata la testa di Kira, stava dormendo, erano davvero teneri.
Mi girai verso di Derek, avrei voluto prendergli la mano, come nel primo appuntamento, ma avevo paura della sua reazione.
Il mio cuore batteva a mille, sia perché nonostante tutto stare con Derek mi faceva stare in ansia, sia perché avevo paura di ciò che mi spettava, avevo paura di non sapere, poiché alla fine non sapevo cosa avremmo potuto fare arrivati a destinazione.

a miserable heart.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora